A due settimane dall'attentato contro la stazione dei Vigili Urbani di Paderno Dugnano, tutto tace. La politica tace, il Palazzo tace, la città tace. Anche il Consiglio comunale convocato per questa sera manterrà la consegna del silenzio su questo inquietante episodio? Pare proprio di sì.
Tutti i soggetti della vita sociale, in attesa dei risultati delle indagini che ancora non vengono, dopo le rituali manifestazioni di condanna del gesto criminale si sono, infatti, come inabissati nelle acque poco trasparenti dello stagno paderndese sulla superficie del quale non è rimasta nemmeno un'onda o una bolla a segnalare che cosa fermenta nella pancia di questa amministrazione che invece sull'attentato dovrebbe dare qualche risposta indipendentemente da quello che faranno gli inquirenti.
Ad esempio, che cosa significano le sorprendenti dichiarazioni rilasciate dall'assessore Di Maio, titolare della Polizia Locale, subito dopo l'attentato? In un'intervista rilasciata al blog Paderno7 egli ha detto testualmente: "C'è sempre qualcuno che si sente toccato nel vivo, però più che fare atti di questo genere viene a chiarire, la cosa si chiarisce e si dà la possibilità all'autorità di mettere in chiaro le cose". E ha aggiunto: "Noi abbiamo sempre improntato con la vigilanza il discorso sul dialogo. Se il dialogo c'è le cose si possono anche chiudere, ma se il dialogo non c'è, se si pensa con questi atti intimidatori di farci fare passi indietro non troveranno terreno facile, che questo sia ben chiaro".
Che cosa voglio dire queste frasi sibilline? Forse che l'assessore conosce l'identità dell'attentatore e le ragioni dell'attentato, dal momento che lo invita a "venire a chiarire" e a dare "la possibilità all'autorità di mettere in chiaro le cose"?
Sono passate due settimane dal fatto e da questa dichiarazione pubblica di un membro dell'amministrazione che al momento è l'unico, anche se in modo oscuro, ad essersi espresso entrando nel merito dell'accaduto, ma questa sera, nell'Ordine del Giorno della prima seduta dell'assemblea cittadina dopo la bomba, non c'è nulla che indichi la volontà dei partiti di maggioranza e minoranza di discutere pubblicamente l'accaduto e dare qualche spiegazione ai padernesi.
Non lo farà la giunta e dagli atti risulta che non lo farà nemmeno l'opposizione. La parola d'ordine per tutti insomma è: acqua in bocca.
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