La Calderina è ridotta ai minimi termini e basta sfogliare il numero di Febbraio-Marzo uscito in questi giorni per averne la prova palmare. Un sedicesimo tanto colorato quanto vuoto di contenuti e privo di funzione. Vuoto di contenuti perché quelli che ci sono dentro non meritano certo di venire definiti tali e di funzione perché si limita a dare informazioni vecchie e già diffuse con altri mezzi.
Il notiziario comunale ha in prima pagina l'annuncio della messa online del nuovo sito internet e questo spiega forse la progressiva decandenza del mezzo cartaceo che appare anche fisicamente, denutrito e molto depauperato. L'editoriale di Alparone è tutto dedicato alla difesa della sua posizione "visionaria" sulla riqualificazione delle due tramvie che storicamente collegano Paderno Dugnano a Milano: due mezzi del passato remoto, per lui, che non vale la pena di rilanciare, ma da sostituire con la onirica metropolitana. Un'ipotesi miope che rimanda la soluzione del problema trasporti alla prossima generazione e corrisponde alla sostanziale politica del non fare tipica della sua amministrazione.
All'interno viene inutilmente pubblicato l'Ordine del Giorno sul lavoro, la solita burocratica riproposizione dell'ipocrita "vorrei, ma non posso e dunque non voglio" che è l'unica risposta che l'amministrazione di destra ha inteso dare a questo gravissimo problema sociale economico e identitario di una città degradata dalla crisi. La pagina a fianco enfaticamente presenta il servizio di "ascolto e sostegno" psicologico che la giunta ha affidato a una cooperativa padernese. Insomma niente fatti, ma tante buone parole.
Un altro servizio è dedicato alla festa della Polizia Locale alla quale l'assessore Di Maio ha raccomandato di fare appello "al buon senso" nella sua azione quotidiana a contatto con i cittadini. Una raccomandazione quanto mai utile che però viene proprio da colui che ha mandato i vigili a staccare dalle bacheche delle scuole i manifesti dei genitori che protestavano per l'aumento delle mense.
Al progetto alternativo della Rho-Monza presentato in Consiglio comunale un mese fa è dedicata mezza pagina scritta, di cui metà dedicata all'illuminante parere del sindaco secondo il quale questo importante lavoro, frutto dell'impegno di tecnici volontari e comunali, non è condiviso da tutti e dunque è meglio non fare niente nella speranza che l'autostrada alla fine non si faccia per mancanza di soldi. Una posizione pilatesca e squallida.
Il resto sono annunci di programmi e iniziative culturali affastellati. Come gli articoli precedenti sono tutte cose già pubblicate sul sito comunale, già comunicate attraverso la stampa locale, insomma già viste e sentite da almeno un mese. Sorvoliamo sullo scambio di lettere tra le Rsu dei dipendenti comunali e il capogruppo del PdL Rimoldi il quale, alle giuste proteste dei lavoratori accusati da lui genericamente di inefficienza, risponde in modo sussiegoso e arrogante. Anche qui niente di nuovo.
Concludendo mi pare che il fronte della comunicazione tra cittadini e amministrazione non esca rafforzato dalle recenti decisioni della giunta. La Calderina ristrutturata un anno fa è stata dimezzata nella forma e ridotta a zero o quasi nei contenuti che riprendono largamente quelli del sito comunale che, migliorato nell'aspetto, è però ancora fermo al palo. Il suo immobilismo, assurdo per un nuovo mezzo che potrebbe sfruttare a suo favore la potenzialità delle nuove tecnologie della rete, sembra dare ragione alle critiche dei giovani ex simpatizzanti (oggi delusi) da un'amministrazione che prometteva innovazione e invece mostra solo ingoranza e poca volontà di fare. Che senso ha, infatti, creare un sito nuovo di zecca per poi usarlo per fare le stesse cose di cinque anni fa?
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