domenica 15 gennaio 2012

Nella quiete notturna della Gualdana

La premiata ditta F&L ha defintivamente chiuso i battenti. Carlo Fruttero se n'è andato raggiungendo il socio Franco Lucentini scomparso nel 2002 e l'Italia letteraria resta orfana di uno straordinario sodalizio culturale che ha contribuito alla crescita della moderna narrativa nel nostro Paese. Fruttero e Lucentini, infatti hanno diretto insieme dal 1961 al 1986 la collana di fantascienza Urania di Mondadori. 
Tra i successi della coppia di scrittori, La donna della domenica (1972), un giallo di ambientazione torinese portato poi sul grande schermo, nel 1975, da Luigi Comencini (con Marcello Mastroianni).
Il suo ultimo romanzo, Donne informate sui fatti (2006), sempre ambientato a Torino, lo ha scritto da solo, ma si inserisce perfettamente nella grande opera a quattro mani che i due autori amici, "compagni di banco" di una vita intera, prima alla Einaudi e poi a La Stampa e alla Mondadori, hanno costruito insieme.
Lo scrittore se n’è andato oggi pomeriggio nella sua casa nella pineta di Roccamare, vicino a Castiglione della Pescaia), dove "fino alla fine ha continuato ad osservare il mondo che lo circondava con lucidità e a reinterpretarlo con la sua ironia che dispensava anche a chi lo andava a trovare. Sfogliava i quotidiani locali alla ricerca di notizie curiose, che lo appassionavano più delle beghe politiche, rileggeva i classici..".
La pineta di Roccamare è sicuramente quella descritta in uno dei suoi indimenticabili gialli, Enigma in luogo di mare, che nel romanzo egli ha celato sotto il nome di "pineta della Gualdana". Un luogo misterioso dove "una certa segretezza incombe dovuta in parte alla natura stessa, in parte ai suoi caratteri acquisiti", un condominio esclusivo di 157 ville immerse "in un gran bosco cupo e deserto" dove vivono oltre a numerosi animali sinantropici, bisce, lucertole, topi, cinghiali, istrici, barbagianni, pochi residenti stabili. Per questi ultimi "la pineta non rappresenta un luogo effimero e solare dove passare le vacanze estive, ma un rifugio, un nascondiglio fuori dal mondo, dove curare le diverse ferite della vita".

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