lunedì 30 gennaio 2012

Diritti di superficie: Alparone afferma, Caraterramia lo smentisce

I condomini padernesi riuniti nel Comitato Caraterramia, che contestano la politica seguita dalla giunta in tema di riscatti dei diritti di superficie, dopo aver letto l'intervista rilasciata dal sindaco a un settimanale locale in cui si parla di questo ennesimo conflitto tra lui e i cittadini, lo incalzano sul loro blog, confutando e smentendo punto per punto tutte le sue affermazioni.
Nell'intervista citata il primo cittadino ha sostenuto che per i riscatti la sua amministrazione "propone cifre equivalenti a quelle di altri Comuni", affermazione alla quale il Comitato risponde che egli "omette di dire che altri Comuni vicini chiedono importi molto più contenuti. Cormano ad esempio con la Deliberazione della Giunta Comunale n. 63 del 06/04/2011 applica corrispettivi che variano da 3.000 a 5.000 euro, e giustamente li definisce "piuttosto alti". Le cifre applicate dal Comune di Limbiate sono anche inferiori ai 3.000 euro. "Perché questa maggioranza propone ai propri cittadini cifre che variano da 6.000 a (si vocifera) 15.000 euro?"
Quando Alparone afferma di “cercare di agevolare i cittadini”, il Comitato ricorda che ciò si traduce in pratica nel frazionamento proposto dalla Giunta: tre rate per complessivi 6.000 euro nell’arco di 60 giorni e il resto in altre 2 rate (60 + 60 giorni) e nei servizi del segretario comunale "offerti solo a chi può pagare tutto e subito, e soprattutto senza fiatare".
Quando il sindaco parla de: “I paragoni con quei Comuni che hanno dato questa possibilità in anni passati con regole e norme differenti”, il riferimento – essi sottolineano - è forse al Comune di Paderno Dugnano, e proprio alla sua Amministrazione che con la Deliberazione della Giunta Comunale n. 144 del 16/09/2010, ha offerto solo ad alcuni condomini la possibilità della trasformazione del diritto di superficie "a cifre inferiori alla metà rispetto alle proposte formulate nell’anno 2011 a seguito della Deliberazione della Giunta Comunale n. 122 del 14/07/2011?".
Sono questi – chiedono - “paragoni strumentali e demagogici?”. E ribadiscono che dal 2007 ad oggi non è cambiata nessuna legge, le norme nel 2010 e nel 2011 sono esattamente le stesse.

Continuando a rispondere puntualmente alle dichiarazioni di Alparone essi gli chiedono: "Quando si chiede di giudicare l’operato di questa amministrazione 'per quello che si fa e che si può fare oggi, non per quello che non si è fatto e non si è voluto fare ieri', è un attacco alla precedente Amministrazione, o una giusta autocritica alla disparità di trattamento che in solo biennio questa Amministrazione è riuscita a realizzare? Quando si dice 'stiamo lavorando nella legalità', si vuole forse intendere che le altre amministrazioni che oggi offrono proposte a cifre notevolmente inferiori, e la stessa Giunta Alparone nell’anno 2010, non rispettano e non hanno rispettato la legge?".
I cittadini concludono la loro confutazione a 360 gradi smentendo anche l'affermazione finale del sindaco che nell'intervista ha detto: "dopo mesi di clamore nessuno è venuto in Consiglio Comunale con una proposta concreta e applicabile differente dalla nostra". Cosa non vera perché, essi ricordano, "i consiglieri comunali delle forze politiche di opposizione hanno presentato all’attenzione del Consiglio Comunale due distinti e specifici Ordini del Giorno a favore del diritto di parità di trattamento tra cittadini".
Insomma, Alparone, come Pinocchio non inganna più nessuno.

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