martedì 17 gennaio 2012

Caso Ponzoni: questa è la stampa, bellezza

La stampa italiana è credibile? Difficile affermarlo. I giornali li fanno gli uomini e gli uomini hanno le loro idee, passioni, amicizie, interessi e convenienze. Pretendere che questi moventi non entrino in gioco quando si stratta di dare notizie che li riguardano o riguardano i loro amici, soci, editori di riferimento, padroni e datori di lavoro, è davvero illusorio.
Certo ci sono le leggi e le deontologie professionali, ma un giornale politicamente, culturalmente ed economicamente orientato in un certo modo, metterà sempre la sordina a uno scandalo che riguarda la "cordata" di cui è parte e userà i tromboni contro tutti gli altri.
Lo dimostra il trattamento che i giornali milanesi riservano oggi alla notizia del mandato di cattura spiccato contro Massimo Ponzoni, enfant prodige ciellino, fondatore del circolo di Forza Italia di Desio e più votato esponente del PdL brianzolo, ex assessore regionale all'Ambiente e attualmente segretario del Consiglio regionale Lombardo, coinvolto in uno scandalo politico-economico in cui si tira in ballo anche il presidente Formigoni. Per non parlare dei voti presi, pare, dai clan mafiosi che in Brianza come è noto sono di casa.
Il Giorno di oggi, ad esempio, principale quotidiano brianzolo, è l'unico a dare la notizia mettendo correttamente un titolo in prima pagina, stampando però il pezzo a pagina 15. Un po' in sordina, insomma. Ma è molto di più di quanto hanno fatto gli altri grandi quotidiani milanesi di respiro nazionale quali Corriere, Giornale, Avvenire. Gli unici giornali che, oltre a Il Giorno, hanno tenuto in prima pagina nazionale, stranamente con pochissima evidenza, la notizia sono stati quelli di centro sinistra: Repubblica, che gli ha dato un titolino in taglio basso, l'Unità in taglio bassissimo, idem il Manifesto. Anche Il Fatto, sempre così indignados contro i "corrotti", gli ha dato un microtitolo.
Ben altro trattamento era stato invece riservato questa estate a Filippo Penati e alla sua vicenda giudiziaria (che dopo sei mesi non ha provato niente contro di lui). Prime pagine nazionali per settimane, titoloni e commenti a valanga. Un "linciaggio mediatico" in piena regola come dicono sempre quelli messi alla gogna dalla stampa. Insomma il "Sistema Sesto" doveva fare notizia, il "Sistema Brianza" no, perché? Domanda inutile?

1 commento:

Anonimo ha detto...

al di là della questione giornalistica,quello di cui si deve prendere atto è, che questo dilagante e innarestabile sistema di corruzzione ,che investe il mondo politico è il vero costo della politica;non lo stipendio dei parlamentari, anche se probabilmente eccessivo.
Certo il Leviatano al posto del liberale stato minimo ha il suo peso e se ne può discutere ma su questo cancro della corruzione c'è poco da discutere,c'è da fare piazza pulita.
A proposito,la valigetta con 250.000€ uscita da Finmeccanica destinazione UDC,che fine ha fatto, perchè non se ne parla più.Il silenzio è forse il prezzo pagato per l'incondizionato appoggio al governo Monti.
pierino favrin