domenica 29 gennaio 2012

Amministrazione e crisi del lavoro: sotto la retorica dei dati, niente

"Paderno Dugnano in transizione. Le dinamiche del mercato del lavoro – strumenti per chi crea e cerca lavoro". Questo il titolo sotto il quale si è svolto il "Consiglio comunale aperto" che si è tenuto ieri al mattino presso la Biblioteca Tilane - per motivi palesemente scenografici - che a causa dell'improprietà della sede hanno di fatto ridotto la partecipazione dei cittadini e reso quasi impossibile, se non a quelli muniti di binocolo, di seguire l'illustrazione dei dati delle due ricerche presentati durante la seduta.
La ricerca realizzata da Afol e dall'Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Milano aveva l'obiettivo si cattare una fotografia anche se parziale della realtà produttiva e occupazionale della città. Quella realizzata dalla Cooperativa Sociale Duepuntieacapo mirava ad analizzare qalitativamente le diverse situazioni di difficoltà lavorativa.
Il risultato di queste due ricerche necessarie per avere almeno una base quantivativa e qualitativa della situazione di oggettiva difficoltà in cui versa il mondo del lavoro padernese, oltre ai numeri che definiscono il profilo economico occupazionale della crisi, non fa altro che confermare quello che tutti sanno da tempo. A Paderno Dugnano le imprese continuano a chiudere più che ad aprire e a licenziare, non assumono se non figure a bassa professionalità e con modalità soprattutto precarie.
Ieri il sindaco nellla sua apertura dei lavori ha ripeturo quanto affermato nel comunicato stampa diffuso e cioè che. “L’Amministrazione Comunale non può sostituirsi all’iniziativa privata ma ha il dovere di accompagnare i processi di sviluppo che possono incentivare l’occupazione. Per farlo abbiamo bisogno di strumenti che ci dicano in quale direzione sta andando l’offerta del lavoro, quali sono le esigenze in termini di risorse umane da parte delle aziende che operano sul territorio e quale potenzialità attrattiva ha la nostra città per nuovi investimenti". Per questo ha deciso di "portare fuori dai palazzi", cioè venire alla Tilane, a dare ai cittadini le informazioni raccolte, ascoltare e discutere con tutti le azioni di sostegno all'occupazione.

I dati presentati da Afol (che verranno pubblicati sul sito comunale) erano in gran parte già noti dall'estate scorsa, ma sono stati aggiornati con quelli relativi al periodo gennaio-ottobre 2011 che però non modificano per niente la tendenza anche se segnalano un lieve aumento delle assunzioni del +5,7% dopo il crollo del -35% del biennio 2009-2010. Le assunzioni segnalate inoltre riguardano lavoro dequalificato e in modalità precaria dalle imprese che confermano le loro difficoltà mentre il processo di terziarizzazione procede molto a rilento. Il netto peggioramento delle modalità di assuzione è confermato dal dato sul lavoro a termine. +12,5%, e dalla crescita del lavoro somministrato, +6% e dai contratti a tempo determinato + 5%. A fronte di questi dati non si capisce proprio perché il direttore di Afol ha cercato di presentarli "in positivo", sottolineando un ideologico quanto irreale "aumento delle opportunità" e definendo Paderno "Un'isola felice" dal punto di vista dell'andamento occupazionale. Frasi che hanno disgustato molti dei presenti, soprattutto lavoratori in cassa integrazione e mobilità, inducendoli ad abbandonare la sala.
Gli interventi delle forze politiche sono stati diversi, alcuni propositivi altri fuori dalle righe. Il capogruppo Idv, Cerioni, ha parlato come sempre a ruota libera facendo molti svarioni, alcuni irresistibilmente comici. In pochi minuti ha parlato di "giovani lobotizzati", di popolo di "partite ive" e del governo Monti che "mette le tasche nelle mani degli italiani". Di costituzione non rispettata. Ha detto che bisogna combattere la precarietà renderla più costosa e combattere l'evasione fiscale e ridurre le tasse.
Il capogruppo Anelli ha lodato l'iniziativa dell'Osservatorio per il territorio i cui dati ha definito "preoccupanti" . Ha ribadito che sul tema lavoro si dicono tante parole ma si tirano poche conclusioni. Ha sottolineato che bisogna sostenere i lavoratori Lares a seguire la loro causa spostata al Tribunale di Napoli e ha chiesto una sede istituzionale per il presidio Lares costretto a stare da mesi in mezzo alla strada. Ha proposto inoltre di riaprire la Consulta del Lavoro.
Anche la Lega è andato fuori dal seminato. Il consigliere Riboldi si è scagliato contro la cosiddetta "finanza creativa" (ma il creativo non era il padano Tremonti?). E poi ha snocciolato i suoi "no", ai tecnici, al governo, all'Ici-Imu, alle tasse e alle liberalizzazioni. Ha fatto l'apologia delle piccole imprese contrapposte idologicamente a quelle grandi. Ha chiesto sostegmi all'agricoltura. Ha elogiato infine la politica alparoniana di riduzione dei mutui e inneggiato al futuro Pgt. Amen.
Il capogruppo PD Coloretti ha definito la ricerca presentata "una foto con luci e ombre" che ci suggerisce di: mantenere aggiornata la capacita di analisi, istituire una Consulta del lavoro e aprirla alla città. "Bisogna essere coerenti con affermazioni e azioni – ha detto -. Mi associo alla richieste di Anelli di azioni a sostegno della lotta Lares; ai lavoratori bisogna dare una sede e consetire di essere presenti al processo". Altre azioni che l'amministrazione può e dovrebbe fare:
1. Approvare il Bilancio con azioni puntuali per il lavoro
2. Il Pgt deve dare risposta definitiva alla difesa dielle aree industriali
3) Creare la banca dati sul lavoro .
Il capogruppo PdL Rimoldi, ha commentato i dati sostenenedo che questi danno una base scientifica alla fotografia della realtà. Si è detto d'accordo sulla crezione della Consulta del lavoro coivcolgendo imprenditori e lavoratori. Vigilare sulle regole delle liberalizzazioni ed evitare di porre ostacoli a queste, raccomandando però di procedere concretamente.
Ha concluso il sindaco dicendo che la città si è dotata di uno strumento "che non è la cura" del problema. Si tratta di dati che variano, ma dietro i quali c'è la vita di una comunità intera e se impariamo a leggerli troveremo anche qualche risposta". Ha sostenuto che l'apertura dello sportello Afol alla Tilane e l'Osservatorio sono i passi concreti fatti dall'amministrazione. Per il resto non ha risposte a nessuna delle proposte puntuali avanzate dall'opposizione.
Molta retorica, che infatti non ha prodotto molto dal momento che la seduta si è conclusa con un ordine del giorno generico dove oltre a impegnarsi a mantenere aggiornato l'Osservatorio sul lavoro e a rendere pubblici i dati aggiornati ogni anno, nell'ultimo punto, fatto inserire alle opposizioni, si impegna genericamente la giunta ad attuare le misure possibili per sostenere le aziende e i lavoratori in difficoltà.
Cosa questa che l'amministrazione avrebbe già dovuto fare sulla base dell'ordine del giorno approvato all'unanimità il 3 febbraio 2010, cioè due anni fa. In questo documento il sindaco si impegnava ad attuare una serie di misure che erano state dicusse durante quell'assemblea sulle quali maggioranza e minoranza si erano dette sostanzialmente d'accordo: la consulta permanente comunale anticrisi; il mantenimento delle aree industriali e incentivi per il mantenimento e la crescita; fondo anticrisi; interventi di sostegno ai lavoratori in crisi sul piano di accesso ai servizi (sgravi su costi scuola, casa, tariffe comunali); interventi per sgravare burocrazia per piccole e medie imprese; capacità di fare rete orizzontale (politiche congiunte con amministrazioni comunali territorialmente vicine) e verticale (pressioni e proposte verso Provincia e Regione),
Perché finora di tutto questo si è fatta solo questa ricerca sul trend occupazionale, cioè il minimo del minimo dovuto? E come è possibile pensare oggi che qualcosa di più concreto venga fatto da un sindaco, titolare della delega al Lavoro, che ha già dimostrato di non voler far niente su questo fronte se non vuota retorica?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Arcari puntualizzo il tuo resoconto della giornata di ieri, e se posso aggiungere un mio pensiero vorrei sottolineare quello che e' mancato:
sono mancati gli interventi dei cittadini, dei lavoratori che ieri sarebbero potuti intervenire invece di uscire, per rimarcare il grave problema occupazionale che stiamo vivendo a Paderno.
Sono mancati tutti i lavoratori e noi sappiamo che sono tanti e tante, che ogni giorno si recano presso la nostra Camera del Lavoro per chiedere come ottenere il sussidio alla disoccupazione.
Perchè quando le Istituzioni discutono dell'argomento non c'è fiducia nell'eventuale risultato?
Probabilmente hanno ragione loro, perchè alle parole bisogna rispondere coi fatti. I lavoratori che di "fatti" se ne intendono, devono esserci comunque proprio per dare concretezza alle risoluzioni strutturali dei problemi non solo in termini di ammortizzatori ma di vero rilancio del lavoro!
Mauro Anelli

di modugno domenico ha detto...

I dati che AFOL pubblica fotografano la realtà economica della nostra città. Si mettono nero su bianco il declino progressivo delle realtà produttive e la residualità sistemica del terziario locale.
Lo studio,ovviamente, non poteva dare indirizzi o proporre scelte. Questo è il compito delle forze economiche è delle istituzioni.
Il nulla di questa amministrazione è stata ampiamente certificata e il bollo mancante l' ha dato proprio questo Consiglio comunale.
Non si è capisce la convocazione di un consiglio comunale "aperto" senza la partecipazione attiva di tutte le parti politiche e sociali interessate. E' chiaro che si è trattato,solamente, di uno spot a basso costo, dell'A.C..
Il risultato è stato un altro "NULLA" per i Lavoratori,le imprese, i cittadini e per la città.

Di Modugno Domenico

Anonimo ha detto...

Non meraviglia affatto che i lavoratori non fossero presenti per ascoltare il solito cumulo di chiacchiere e di dati che appaiono evidenti anche solo guardandosi un pò in giro o parlando con la gente. cose queste che il signor sindaco e la sua giunta evidentemente non si degnano di fare ma preferiscono affidarsi ai numeri che Afol sciorina dati senza che poi tutto questo studio si traduca in qualcosa di pratico e mi riferisco alle varie agenzie cerca-lavoro che ad Afol fanno capo e a cui sono diretti i soldi dei contribuenti.Niente di cui meravigliarsi quindi, se poi anche un misero incremento dell'offerta di lavoro venga considerata "positiva" sebbene poi si tratti solo di qualche contrattucolo di pochi mesi e a stipendio ridotto: L'importante è mantenere in piedi tutta la baracca. Se l'amministrazione comunale voleva far qualcosa di concreto, poteva farlo già da qualche anno, ce ne sono state di occasioni....
M.R.