New York, 8 dicembre - E’ aumentato di oltre il 20% il numero di giornalisti arrestati nel mondo, toccando il livello più alto dalla metà degli anni ‘90 (nel 1996 erano 185). Lo denuncia il Comitato per la protezione dei giornalisti, che ha sede a New York e che nell’ultimo rapporto vede un incremento considerevole di arresti di reporter soprattutto in Medio Oriente e nel Nord Africa.
Alla data del primo dicembre 2011 sono state censite in carcere 179 persone, tra redattori, direttori e fotoreporter, 34 in più rispetto al 2010. L’Iran è in cima alla lista nera con 42 giornalisti dietro le sbarre. Segue l’Eritrea con 28, la Cina con 27, il Myanmar con 12 e il Vietnam con 9. Il rapporto ha inoltre registrato un allarmante aumento del numero di giornalisti detenuti senza alcuna accusa ufficiale, né procedura regolare: si tratta di oltre un terzo del totale.
Circa la metà degli arrestati sono giornalisti online, mentre il 45% sono giornalisti freelance. Questi ultimi ”possono essere vulnerabili perché spesso non dispongono dell’appoggio giuridico e finanziario che gli organi di stampa possono fornire ai dipendenti” dice il Comitato. Nel mondo, la maggior parte dei giornalisti in prigione ha subito l’arresto per mano del proprio governo per aver formulato critiche allo Stato o per aver violato le regole della censura. (ASCA)
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