giovedì 10 novembre 2011

Dio lo vuole

Oggi scorrendo i  titoli delle prime pagine dei quotidiani come faccio spesso la mattina, ho visto  sotto i miei occhi dissolversi fisicamente il fantasma di Berlusconi. Al suo posto come evocato da mille medium, si è materializzato quello di Mario Monti: lo spettro del governo tecnico che si aggira per l’Europa, se mi passate questa citazione marxiana. 
I grandi giornali infatti sbattono l’ennesimo provvidenziale “professore”, gradito ai poteri forti italiani ed europei, in prima pagina, scalciando via frettolosamente l’increscioso corpo estraneo  del capo della destra fai-da-te made in Italy, già rimosso se non dimenticato dall'Italia che conta.
Da segnalare in particolare, per originalità, due prime pagine: quella de Il Sole-24 Ore che titola a 8 colonne con caratteri di scatola “FATE PRESTO” manco fossimo in guerra, e quella di Repubblica che nella vignetta di Altan mostra Berlusconi mentre infila il solito ombrello nelle terga di Cipputi. Questi gli chiede: “Vuole andarsene?” e lui risponde sadico: “Non senza lasciarvi un ricordino”.
Sulla prima pagina de La Stampa invece mi attira un titolino estratto dall’intervista al redivivo Tony Blair che afferma messianico: “Dio è l’idea per affrontare la crisi. Qualcuno crede ancora che il confltto israelo-palestinese sia una questione di territori e basta? Non si risolve senza partire dalla fede”.
Interessante osservazione che mi ha fatto tornare alla mente un aneddoto che mi raccontò anni fa l'amico Moni Ovadia. Arrivando a Gerusalemme in taxi, davanti al suggestivo panorama della Città Santa, aveva asclamato “Che bellissima citta, si vede che qui c’è stata la mano di Dio”. Il tassista, un arabo israeliano, era d'accordo: “E' per questo che da millenni tutti la vogliono e si ammazzano per possederla”, aveva osservato. Poi, come tra sé, si era chiesto: “Sarà mica tutta colpa di Dio?”

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