martedì 8 novembre 2011

Democratici, immaginare un nuovo futuro

I cattolici democratici sentono l’esigenza di tornare a discutere e pensare, elaborare idee e iniziativa politica partendo dal Vangelo, dal Concilio Vaticano II° e dalla Costituzione italiana. A Paderno Dugnano questa proposta l’ha sottolineata e lanciata sul suo blog Giovanni Giuranna, incassando l’immediata adesione del consigliere Caniato del PD. Una buona e puntuale iniziativa
Ma anche i democratici che provengono dall’esperienza socialdemocratica, riformista e comunista  forse avrebbero bisogno di discutere il presente e il futuro per elaborare nuovo pensiero, programmi e iniziative a partire dal loro specifico patrimonio culturale: il marxismo, lo sviluppo democratico dell’ideale socalista, la Costituzione.
In comune i due mondi politici che nel Partito Democratico si incontrano hanno molto, e non a caso la Costituzione rappresenta fisicamente il ponte che unisce le due storiche realtà. Ognuna delle quali oggi è chiamata a fare uno sforzo di riflessione sul presente e di proposta sul futuro per contribuire a far avanzare il fronte della democrazia in Italia in un momento di grave crisi della democrazia stessa che la finanza globalizzata ha provocato e sta portando avanti in nome della massimizzazione dei profitti e del potere seguendo un visibile disegno di destabilizzazione mondiale.
Perché è questa la posta in gioco. O forse qualcuno pensa davvero che l'attacco all'euro e all'economia europea sia solo frutto della "mano invisibile del mercato"? Non a caso Joseph Aloisius Ratzinger, Papa Benedetto XVI°, ha indicato quale unica soluzione dei disastri provocati dalla finanza globalizzata:“un governo condiviso del mondo, che a partire dell’economia sia capace di darsi regole a misura d’uomo”. Egli parla appunto di “governo condiviso” perché sa benissimo che non basteranno la dottrina sociale della Chiesa e il Vangelo a guidarci fuori dalla buia valle nella quale ci siamo cacciati. Ci vuole il contributo anche di altre idee e altre visioni che condividano l’obiettivo indicato: costruire un’economia mondiale a misura d’uomo. E le forze che si riferiscono al marxismo praticato in Occidente e in Italia in particolare, e allo sviluppo democratico dell’idea socialista, condividono assolutamente questo obiettivo, pertanto devono e possono fare la loro parte. Democratici di tutto il mondo unitevi, abbiamo da perdere solo la nostra precarietà e da guadagnare l’affermazione della nostra umanità.

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