sabato 1 ottobre 2011

L'Italia è indivisibile, la Padania non esiste

Siamo finalmente giunti alla resa dei conti tra l’Italia che c’è e la Padania che crede di esistere. Era ora. Il Capo dello Stato, conscio dei pericoli che in questa fase di debolezza del Paese provengono dalle parole malate usate da politici ignoranti, ha deciso di porre fine “alle stupidate” pronunciate dai personaggi inattendibili portati ai vertici del governo dai due irresponsabili, Bossi-Berlusconi. La ricreazione è finita, ha affermato Giorgio Napolitano.
Il Presidente della Repubblica, ha perfettamente interpretato il senso delle ultime scelte fatte a maggioranza dal popolo italiano: no alla privatizzazione dei beni comuni, no alle leggi ad personam per coprire gli interessi del premier, no alle leggi elettorali porcata scritte da un ministro anti italiano. E ha fatto la sua parte di custode e garante della Costituzione smascherando, come ha scritto bene oggi sul Corriere, Michele Ainis, il doppio inganno: 1) la Padania non esiste  2) la secessione del presunto popolo padano, pure. “Perché l’Italia è ‘una e indivisibile‘, dice l’articolo 5 della Costituzione; e quindi l’unità del nostro territorio rappresenta un limite assoluto alla revisione costituzionale”. A meno che non si voglia fare “una guerra, una rivoluzione”. Pertanto cari leghisti siete avvertiti. Chi attenta alla Costituzione d’ora in avanti rischia la galera e se sceglie la via della rivoluzione, farà i conti con la forza dello Stato. 
C’è un principio di sovranità popolare, affermano gli esponenti della Lega, colpiti e affondati dalle parole di napolitano. In questo modo confermano di essere degli ignoranti, nel senso che ignorano il fatto che la sovranità popolare “s’esercita nelle forme e nei limiti” della Costituzione, come la stessa carta stabilisce. “Autodeterminazione dei popoli” berciano allora arrampicandosi sui vetri. Ma di quali “popoli” parlano?  Qui esiste un solo popolo, quello italiano. Inoltre questo principio sancito dalle Nazioni Unite, vincola i governi stranieri a liberare i territori occupati con la forza, ma Lombardia e Veneto non sono territori occupati dall’Italia.
Anche la legge elettorale leghista, l'indecoroso Porcellum, sarà spazzata via, come annunciano le 1.200.000 firme raccolte in pochissimo tempo per la sua abrogazione. L’Italia, stanca di confusione e consapevole della necessità di lottare unita per salvare il destino comune, alfin s’è desta. Gli italiani, ormai è evidente, stanno ritrovando la voglia di far politica in prima persona, senza delegarla e si sono stufati dei saltimbanchi e degli untorelli che si illudono di spiantarla.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...Sono padano ma non voglio secedere !!

Se fosse compatibile con la costituzione, il referendum sulla secessione servirebbe a far tacere per sempre Calderoli e c !!


Aris Baraviera