giovedì 20 ottobre 2011

Giornalisti precari, è ora di indignarsi e lottare

Ai giovani padernesi che vorrebbero fare la professione giornalistica in Italia o che la fanno già come precari collaboratori di qualche testata locale segnalo questa notizia e rimando alla lettura del sito di Franco Abruzzo per gli approfondimenti. 
Ieri pomeriggio i precari (=redattori di fatto) che lavorano delle testate milanesi hanno fatto irruzione al Circolo della Stampa mentre venivano  discusse le “nuove  frontiere” della  professione giornalistica. Interrotto il dibattito per  dar spazio alla protesta (asprissima, ma civile) di 25/30 giovani con cartelli sui quali si poteva leggere “precari=schiavi”, “Ogni giorno viene stuprata la nostra dignità professionale”. Reazione composta di Giovanni Negri, presidente dell’Alg: ”Il sindacato non ha poteri parlamentari. Stiamo aspettando che il Governo approvi la delibera dell’Inpgi che facilita la assunzioni concedendo agli editori sgravi contributivi del 60%”. La situazione del precariato nei giornali è descritta da queste cifre: gli iscritti alla gestione separata dell’Inpgi (l’istituto di previdenza dei giornalisti) sono 33.282 e di questi solo 15.411 svolgono l’attività giornalistica come autonomi, cocopro, partite Iva, precari; gli altri sono redattori, che fanno anche i collaboratori. Quelli che denunciano meno di 3mila euro all’anno sono 7.900. Gli altri 7.500 guadagnano in media 17.484 euro. Siamo di fronte ai proletari dell’informazione. Chi guadagna poco più di 1.400 euro lordi al mese è, dice l’Istat, dentro la soglia della povertà.

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