Il vicesindaco Bogani come è noto ha risposto seccamente di “no” con un comunicato stampa alle richieste che i cittadini gli hanno fatto direttamente durante l’assemblea tenutasi a Calderara la scorsa settimana. Bogani aveva voluto partecipare (non invitato) all’incontro per “ascoltare” i cittadini che respingevano le sue proposte di riscatto dei diritti di superficie delle case di loro proprietà. Alla fine dell’incontro il vicesindaco si era preso del tempo per riflettere e dare ai condomini dei palazzi “167” una risposta motivata. E la risposta è stata “no”, senza motivazione, su tutta la linea: no alla riduzione dei prezzi, no a una più lunga rateazione, no a facilitazioni e incentivi. I cittadini, se vorranno, dovranno pagare quanto richiesto, al massimo in tre rate mensili.
E ‘ così che questa giunta di populisti nemici del popolo, intende e pratica il verbo “ascoltare” che era stato il ritornello della loro campagna elettorale vincente del 2009, un verbo che aveva ingannato e imbesuito i padernesi i quali oggi scoprono amaramente l’inganno. Ascoltare, infatti, non significa capire, né tantomeno aderire a richieste di trovare un’intesa necessaria sugli interessi prevalenti che metta d’accordo tutti, cittadini e amministrazione.
Ascoltare per questi amministratori incapaci, sordi e grigi significa solo fare finta, lisciare il pelo alla gente, raccontare bugie elettorali, e poi ribadire in modo arrogante la propria volontà senza accettare nessun dialogo. Ascoltare, non vuol dire per questa destra reazionaria e autoritaria intendere le ragioni dei cittadini e cercare democraticamente il massimo consenso. No. La giunta Bogani-Alparone (perché il farmacista in carriera fa malamente il sindaco a Paderno solo grazie al voto dei padani, coi i quali il suo capo sgoverna a Roma) vuole i soldi dei padernesi, tutti e subito, senza sconti né dilazioni. E chissenefrega se le famiglie proprietarie delle case popolari sono quelle meno abbienti e più colpite dalla crisi. Questa squallida visione della realtà, in cui sono sempre i più poveri a dover pagare e subire le angherie del potere, risponde esattamente all’idea di società dei leghisti e dei berlusconiani.
Il segretario del Partito Democratico padernese, Oscar Figus, esprimendo solidarietà al cittadino di Calderara, minacciato martedì scorso da due criminali (perché questo erano gli individui protagonisti dell’intimidazione), si chiede “A chi giova” la situazione di tensione e di paura creata dalle scelte della giunta di destra in tema di riscatti? E osserva giustamente: “Non giova all’Amministrazione, cui basterebbe andare incontro ai cittadini per raccogliere più soldi di quanti ne raccoglierà mantenendo la posizione rigida che ha deciso di mantenere. Due settimane di posticipo dei termini sono una presa in giro e non si capisce dove stia la “volontà di ascolto” se le assemblee che vogliono convocare non sono fatte “per ascoltare” bensì “per spiegare” le ragioni dell’Amministrazione che sostiene di non poter recedere dai termini indicati, nonostante gran parte dei comuni limitrofi abbia condizioni più vantaggiose. Certo non giova al cittadino intimidito né ai cittadini coinvolti. Quindi a chi giova?”.
All’incontro indetto da Bogani il 13 ottobre nell’Aula consiliare, per “ascoltare”, come dice lui, i cittadini (vietato l'accesso a tecnici privati, organizzazioni sindacali, partiti politici, giornalisti) io spero che non parteciperà nessuno, perché sarebbe il modo giusto per dimostrare alla giunta che i padernesi non approvano né apprezzano forme e contenuti della sua “politica”. Bogani ha detto “no” alle richieste e alle proposte dei cittadini di Calderara? I cittadini rispondano con il loro “no” alle sue offerte irricevibili. Da che mondo e mondo questo è l’unico modo per costringere i peggiori sordi, cioè gli arroganti e i prepotenti, a scendere a patti con la realtà.
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