mercoledì 21 settembre 2011

I partiti e la politica, tra topos e logos

Leggo sul sito di Gianfranco Massetti questa riflessione che vi segnalo. L'ex sindaco di Paderno Dugnano, oggi consigliere comunale del PD, da tempo riflette sulla necessità di andare oltre i partiti realizzando un "luogo nuovo" in cui il "popolo di centrosinistra possa ritrovarsi unito" per  "rimettere al centro il bene comune della res pubblica". L'immagine è suggestiva, ma mi pone molte domande. Non perché io sia un difensore della forma partito tradizionale, ma perché in politica come in natura, il salto, non sempre riesce. Ne avanzo una: nello schema immaginato da Massetti qual è il ruolo dei partiti come il PD, se questi devono rimanere? Perché va bene il topos, ma chi si incarica di elaborare il nuovo logos capace di tenere insieme i diversi e indicare un futuro comune?

La vittoria di Pisapia a Milano e l’esito dei referendum ci dicono ancora molte cose. Innanzitutto la voglia di cambiamento di tanta parte del popolo di  centrosinistra che, dopo essersi espresso in comitati, movimenti, società civile, ha trovato la via per far vincere i candidati progressisti e i temi dei beni comuni. E questo, spesso, senza guardare all’appartenenza partitica.
Bastava guardare piazza del Duomo la sera del 30 maggio per cogliere questo nuovo clima. Una voglia di cambiamento,una tensione unitaria, una gioia per la vittoria e un forte senso di responsabilità. I partiti sono avvertiti e devono cambiare. Anche dopo la vicenda di Sesto San Giovanni.
Non servono furbizie,di destra o di sinistra, non servono tatticismi, non servono personalismi, ma ci vuole generosità. E’ questo che manca a Paderno Dugnano? Forse. Certo è che, dopo la sconfitta del 2009 e due anni disastrosi di  governo del centrodestra, qualcosa deve cambiare anche nei comportamenti. In profondità.
Noi non crediamo che i partiti non servano e che i movimenti, i Comitati e le espressioni della società civile siano meglio o peggio. Essi hanno ruoli e funzioni diverse. Di certo anche a Paderno Dugnano c’è un popolo che chiede di più. E le risposte non sembrano adeguate.
Forse vuole che si costruiscano esempi concreti di questo nuovo clima, che i partiti smettano di pensare solo al loro piccolo o grande orticello, che i comitati  non si pensino come separati, che i singoli non si sentano soli. Forse si aspettano che si producano esempi concreti: luoghi dove questo popolo si possa ritrovare unito. Non sotto una bandiera (che ognuno tenga pure la sua) non sotto una linea o una cultura (che ognuno mantenga la sua identità), ma non dentro un  nuovo circolo ristretto e chiuso agli altri. Forse c è bisogno di luoghi nuovi, dove incontrarsi e incontrare i tanti che vorrebbero cambiare questo paese. I tanti che sentono il bisogno di una rivolta morale e politica e che vogliono davvero il cambiamento dello stato delle cose esistenti, per rimettere al centro il bene comune della “res pubblica”. Forse serve un giornale, un’associazione o forse più semplicemente un’occasione.
Noi pensiamo che se si avesse la voglia  e la forza di pensare più in positivo e in maniera più generosa  (ma rispettosa delle  identità, prospettive, specificità di tutti) si potrebbe fare qualcosa di più. Tutti insieme: PD, Verdi, IDV, FdS, Liste civiche, Comitati, associazioni e singole persone che non si ritrovano in nessuno partito, ma che desiderano contribuire a irrobustire il popolo del centrosinistra anche  a Paderno Dugnano e spronarlo (e spronarsi) a preparare una nuova primavera per il 2014Bisogna ritrovare il coraggio.
Gianfranco Massetti

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Forse potrebbe essere un partito come il partito laburista inglese, se però passassimo a un sistema uninominale come quello inglese e delle loro ex-colonie.
Un sistema dove in collegi molto piccoli in teoria chiunque conosciuto sul territorio si può candidare e può farlo sapere e per questo i grandi partiti sono molto attenti a tenere il contatto con la società e a presentare candidati in grado di unire le sue varie anime (anche non espresse in politica).

Anonimo ha detto...

Mi piace molto l'idea del progetto locale e auspico che la cosa possa estendersi anche a livello nazionale !!!

Con l'accentuarsi della crisi economica -che avrà degli effetti sociali di forte impatto nei prossimi tre anni- con tensioni sociali a brevissimo termine- lo scenario politico sarà molto diverso da quello attuale e anche i partiti di sinistra si ritroveranno con le ossa rotte: l'IDV dovrà farsi il restyling per proporsi come partito di governo,Rifondazione e Sel ci riproveranno ancora con i soliti ragionamenti concettualmente giusti ma che vanno a braccetto con strumenti ormai obsoleti ai nuovi contesti. Il PD dovrà fare i conti con un progetto politico riuscito a metà e con le accuse- ex post- di subalternità culturale al modello berlusconiano. Il Movimento 5 stelle si ritroverà ad avere grandi potenzialità ma anche progetti un po'utopistici...

I centristi potrebbero invece ritrovarsi con una offerta politica nuova, magari una lista civica nazionale proposta da Montezemolo...

Tornando a noi,comunque,è interessante e coraggiosa l'idea di Massetti !!

Aris Baraviera