domenica 3 luglio 2011

Val di Susa, si ai democratici, no ai violenti

La giornalista Sabrina Zocco nella sua cronaca di oggi ci ha descritto la faccia maggioritaria, legale, civile e democratica della grande manifestazione “No Tav” di stamattina in Val di Susa. 
I Tg e i siti dei giornali, invece, non fanno che descriverci la parte minoritaria, illegale, incivile e antidemocratica della manifestazione, quella dei soliti violenti per i quali la lotta di chi non approva la grande opera, perché è convinta che non sia né necessaria né conveniente, è solo un pretesto per fare la guerra al nemico del momento e "prendere la testa del movimento".
In questo modo 2.000 violenti venuti da tutta Italia e anche dall’estero per menare le mani (come allo stadio) hanno sequestrato e schiacciato sotto i loro sassi e le loro bombe carta la manifestazione democratica e hanno emarginato e coartato la volontà di 60.000 cittadini che in modo civile e autorizzato volevano manifestare il proprio pensiero e la propria opinione.
Bisogna avere la consapevolezza di questo e bisogna dire con chiarezza che questi violenti vanno isolati e respinti dalle manifestazioni democratiche una volta per tutte. Questi giovani e meno giovani "irriducibili" vanno emarginati, dalle nostre lotte e dalle nostre manifestazioni perché loro sì ci disprezzano e ci odiano e dimostrano inequivocabilmente la loro volontà di sopraffazione delle nostre ragioni. 
E’ una storia vecchia e i democratici la conoscono bene perché troppo spesso l’hanno subita sulla loro pelle. “Non si può tollerare che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge” ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel commentare quanto è accaduto in Val di Susa. “Esprimo plauso e solidarietà alle forze dell'ordine - ha concluso Napolitano - che hanno subito un pesante numero di feriti, e confido che si accresca in Val di Susa, con chiari comportamenti da parte di tutti, l'impegno a isolare sempre di più i professionisti della violenza”.
Su questa linea io mi schiero e plaudo al segretario del PD, Pierluigi Bersani, che ha immediatamente e senza mezzi termini dichiarato: “I fatti di Val di Susa con le forze dell'ordine attaccate violentemente mentre difendono il cantiere, sono allarmanti e assolutamente inaccettabili. Qui non si tratta più di come si fa una ferrovia. Qui si tratta di come funziona una democrazia. Isolare, condannare la violenza e ripudiarne ogni presunta giustificazione è un dovere elementare di tutte le forze politiche e delle persone civili. Su questo concetto non è per noi tollerabile nessun equivoco”. 
Anche Nichi Vendola ha preso le distanze dai violenti: “Oggi SEL ha partecipato a una grande manifestazione fatta di tante persone, con gli amministratori locali, e numerose famiglie con bambini. Continuiamo a ritenere che debba essere tenuta aperta la discussione con questo popolo che considera l'opera inopportuna. Nessuno cerchi di strumentalizzare questo movimento popolare. Perciò condanniamo chiunque si sia reso protagonista di atti violenti”.
Equivoco e intollerabile invece è stato il comportamento del solito Beppe Grillo che, insofferente al cono d’ombra mediatico in cui le elezioni amministrative e i referendum l’hanno relegato, a violenze iniziate è corso sul posto a fare il suo comizietto irresponsabile: “State facendo una rivoluzione straordinaria, siete tutti eroi, le campane suonano per tutta l'Italia che ci sta guardando attraverso la rete” ha dichiarato questo comico che non fa più ridere. E ancora. “I black bloc? Cercateli in parlamento”.
Ai grillini che sanno ancora ragionare vorrei dire: state attenti a scherzare col fuoco. Il pericolo di bruciarsi è molto forte.

6 commenti:

favra ha detto...

condivisibili e peraltro dovute le parole di Napolitano, Bersani e Vendola: ognuno è e deve essere libero di manifestare il proprio dissenso su un progetto, purchè la manifestazione di questo dissenso rimanga nell'ambito delle regole civili e democratiche. Nell'evidenziare la correttezza della legittima manifestazione "NO TAV", è però giusto, secondo me, rilevare un altro aspetto, che, invece, per ragioni diverse, è taciuto da tutti gli schieramenti politici.
La tratta ad alta velocità della Val di Susa si inserisce in un disegno di ammodernamento della rete ferroviaria nazionale ed europea; non è una “questione locale”, ma una faccenda che coinvolge gli interessi di tutti i cittadini italiani. La realizzazione della Tav in Val di Susa era nel programma dell'"Unione" di Prodi vittoriosa alle urne, e ,successivamente, nell’agenda del governo Berlusconi, ugualmente premiato in sede elettorale; “sponsor” del progetto sono stati, tra gli altri, la governatrice del Piemonte, Mercedes Bresso, e il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, entrambi esponenti di rilievo del Partito Democratico, i quali, ne hanno fatto un loro cavallo di battaglia ed anche in virtù di questo sono stati eletti e in seguito confermati a capo delle rispettive istituzioni. Da questi dati si evince che la maggioranza dei cittadini italiani si è inequivocabilmente e più volte dichiarata favorevole alla realizzazione dell’opera. Pertanto, i 70.000 valligiani che, con pieno diritto, hanno manifestato con decoro e civiltà il loro dissenso, non possono pretendere di assoggettare alla propria volontà milioni di cittadini italiani, proprio in virtù di quelle fondamentali regoli della democrazia che, con la loro manifestazione, hanno dimostrato di avere bene in mente e che il presidente Napolitano ha giustamente contrapposto alle scorribande dei soliti violenti; seppur silenziosa, la maggioranza in democrazia deve prevalere.

un cordiale saluto
andrea favrin

Emiliano ha detto...

favrin buon giorno. se dovessimo seguire il suo ragionamento la rho-monza dovrebbe essere costruita senza se e senza ma visto che viene considerata "un disegno di ammodernamento della rete nazionale ed europea; non è una “questione locale”, ma una faccenda che coinvolge gli interessi di tutti i cittadini italiani".
Per quanto concerne la ricostruzione dei fatti della val di susa vi inviterei a gaurdare attentamente i video che circolano su youtube, così giusto per farsi una idea diversa e più aderente alla realta rispetto alle ricostruzioni propinate dai TG e dalla carta stampata.
Saluti
Emiliano Abbati

carlo arcari ha detto...

Emiliano, i filmati che circolano su youtube sono quelli che tutti i giornali e le Tv ci hanno già "propinato" come scrivi tu. Non mi sembra ci siano verità nascoste da rivelare.

Emiliano ha detto...

Ciao carlo

io sono assolutamente convinto del fatto che le ricostruzioni fatte dai "propinatori" siano assolutamente di parte. non so quanti video tu abbia visto ma di sicuro sono molti di + rispetto a quelli che tg ecc. hanno fatto circolare.
Ps io comunque non approvo le azioni dei "casseurs" così come mi indigno di fronte ai tutotori dell' ordine violenti e provocatori

Emiliano Abbati

carlo arcari ha detto...

Emiliano, la storia degli scontri scoppiati per colpa dei poliziotti provocatori non è convincente. Io non ci credo. L'assalto al cantiere di centinaia di "assaltatori" armati di sassi, fionde, biglie, razzi, bombe carta, maschere antigas, eccetera non è stato casuale, ma è stato organizzato, premeditato, voluto e approvato dalla parte più irresponsabile dei No Tav. La prova di forza è stata cercata e preparata. Le cose stanno così ed è una storia vecchia, già vista migliaia di volte. Per fortuna, a differenza di Genova, questa volta gli innocenti non ci sono andati di mezzo. Io penso che se il movimento No Tav non capirà che deve espellere la violenza dalle sue file, ben presto resterà solo e con lui anche la ragione verrà schiacciata. E di ragioni per opporsi al progetto ce ne sono a sufficienza. Facciamole diventare maggioritarie e vincenti.
Impariamo da Paderno. Il comitato avrebbe potuto cominciare a lottare occupando la Rho-Monza. Non l'ha fatto e ha fatto bene; il Comitato ha proposto dei progetti alternativi e adesso ha messo d'accordo cinque comuni per dire con ragione "no" a questo, "si" a quello. Così si potrà ottenere qualcosa di concreto. Non con la violenza scatenata contro i poliziotti, che se sono "servi" come li chiama qualcuno, lo sono dello Stato e lo Stato siamo tutti noi.

Emiliano ha detto...

Ciao Carlo

non capisco in quale passaggio avrei espresso i giudizi che tu mi attribuisci. Comunque sia i provocatori tra le forze dell'ordine ci sono sempre stati Guarda questi video: http://tv.repubblica.it/dossier/battaglia-no-tav/fumogeno-addosso-la-videodenuncia-di-una-donna/72063?video.
http://www.youreporter.it/video_Val_Susa_poliziotto_spara_su_cameraman_1
Cio nn significa che siano tutti così ma che andrebbero addestrati meglio a gestire certe situazioni e lo dico per esperienza diretta.
Le scelte che abbiamo fatto come CCIRM, del quale, ti ricordo, sono un mebro attivo, sono assolutamente corrette e funzionali alla situazione. Di sicuro nn invidio coloro che dovranno gestire il periodo di esecuzione dei lavori nel caso in cui dovesse essere realizzato il progetto voluto da provincia di milano e PROITER

Emiliano Abbati