domenica 3 luglio 2011

La Val di Susa non è sola

Mentre continuano nei boschi attorno al cantiere della Maddalena in Val di Susa gli scontri tra manifestanti No Tav e Polizia, ricevo questo reportage di Sabrina Zocco. Sabrina è una giornalista conosciuta a Paderno Dugnano e nel Nord Milano. Già collaboratrice de Il Giorno e de Il Diario del Nord Milano, che oggi collabora con il periodico di Cinisello Balsamo, La Città. 
Mentre leggete la sua cronaca tenete presente che tutto questo potrebbe avvenire domani anche qui se Provincia di Milano e Governo pretendessero di imporre ai cittadini padernesi e degli altri quattro comuni interessati, un'autostrada a cielo aperto in mezzo alle loro case. La foto che illustra il servizio è sua e mostra la lunghezza del corteo aperto dai sindaci della Valle..
LA VALSUSA NON E' SOLA 
Scontri nei boschi e lanci di lacrimogeni, ma il grosso dei tre cortei ha manifestato in pace con le mamme schierate in prima fila, a fianco dei sindaci, con i bimbi. Un serpentone rumoroso e colorato ha sfilato pacificamente davanti alla Maddalena. A parte il malore di un amministratore e i lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine contro gruppi di ragazzi nei boschi, che hanno colpito e ferito all’addome un contadino, il bilancio della manifestazione per i valligiani è positivo.
In testa al corteo le mamme "No Tav" con i bambini nei passeggini. Poco distanti i sindaci della valle, il presidente della comunità montana Sandro Plano e il presidente dell’associazione dei Comuni Virtuosi Domenico Finiguerra giunto da Cassinetta di Lugangnano, dove è sindaco, a portare solidarietà agli abitanti della valle. Dietro di loro 80 mila manifestanti giunti da tutt’Italia (5 mila per la Questura) pronti a sfilare a partire da Exillis e Giaglione per arrivare a Chiomonte. I cortei sfilano tranquilli fino alla strada sbarrata che porta al cantiere presidiata dall’altra parte dei cancelli da uomini delle forze dell’ordine. Molti i mezzi di Polizia anche all’uscita dell’autostrada e un elicottero sorvola costantemente l’area. E' davanti ai cancelli della strada chiusa che un amministratore ha un malore per via del caldo mentre gruppi di manifestanti s’inoltrano nei boschi sovrastanti subendo il lancio da parte delle forze dell’ordine di numerosi lacrimogeni. Tra loro anche la giornalista di radio popolare Elisabetta Ranieri. Un lacrimogeno colpisce un contadino in un campo vicino. Il corteo principale invece risale a Chiomonte dove confluisce nel parchetto sovrastante la strada statale.
Alla partenza da Exillis due sono i pullman venuti dalle Marche: “Siamo qua perché i comuni debbono essere salvaguardati come tutti, la Tav è come la questione del rigassificatore a Ancona”. Sono120 le persone provenienti da Vicenza: “Siamo qui a sostegno del popolo valsusino, facciamo parte del movimento “No Dalmolin”, la nuova base americana che stanno costruendo, lo scempio in centro città. Siamo qui a difesa del bene pubblico, del territorio che è di tutti noi”. Una cittadina di Vicenza: “Siamo qui per solidarietà a difesa della valle che è nostra, dell’Italia e che i politici vogliono svendere per fare la tav, che uccide perché distrugge la natura, l’ecosistema e anche la vita delle persone”. Un vicesindaco: “Questa giornata è un tassello di un lungo percorso perché non deve capitare niente di particolare perché è il risultato di 20 anni di lotta. La gente ha preso coscienza. La lotta è per difendere la valle ma anche il paese intero perché è una lotta per difendere lo spreco di denaro pubblico, lo spreco di risorse, la menzogne, perché dietro certe dichiarazioni c’è una limpida menzogna per non dire le cose come stanno. Questa giornata è importante per questo  perché l’unione di tante persone che vogliono approfondire questo tema. Bisogna entrare nel merito se questo opera serve o non serve. Abbiamo vagonate di dati ma anche i dati ufficiali dell’osservatorio dicono che non serve la tav, perché il traffico degli ultimi 10 anni è sceso, perché  è stata costruita 30 anni fa quando l’economia doveva avere un’espansione infinita e ormai sappiamo tutti che l’espansione infinita non c’è e comunque l’espansione è nel sud est asiatico. Per cui l’inutilità dell’opera è conclamata e bisogna sostenere un dibattito nel merito. I politici si limitano a dichiarazioni “serve l’Europa, il progresso…” ma nel merito nessuno vuole entrare perché gli elementi sono tutti a favore per non fare quest’opera ma di fare tante piccole opere utili alla collettività: scuole, ospedali. Qui a Susa sta chiudendo l’ospedale di Avigliana, ci sono le scuole da ristrutturare. Perché non si da lavoro alle imprese per fare queste opere che servono alla collettività”.
Davanti al corteo con passo veloce camminano dei ragazzi provenienti dalla Romagna: “Siamo qui per portare solidarietà e per presidiare, cercare la nostra forza, sostegno e resistenza per la bellezza di questa valle che è di tutti”.In segno di ospitalità il megafono viene offerto al sindaco Domenico Finiguerra: “Siamo qui perché in Val di Susa c’è l’Italia che resiste a un modello di sviluppo, non è una valle che resiste per il proprio cortile è una valle che cerca di dimostrare con la mobilitazione popolare che esiste un altro rapporto tra i cittadini e il proprio ambiente che è diverso da quello che vuole imporre questi fanatici dello sviluppo e della crescita a tutti i costi. Noi siamo qua perché è stato sottoscritto un patto di mutuo soccorso con i cittadini della val di Susa: noi restiamo da 10 anni contro la tangenziale esterna ovest di Milano, c’ è uno scambio un rapporto continuo che si è consolidato in questi ultimi anni e che ha messo insieme diverse realtà sparse in tutto il paese, che si oppongono a opere in ogni luogo e che credono sia giunto il momento che si uniscano e che facciamo in modo che queste piccole minoranze rabbiose, che sanno di avere ragione però non riescono a vincere e quindi diventano rabbiose,diventino una grande minoranza profetica in grado di cambiare veramente le cose”. il Sindaco di Avigliana dice: “Ci aspettiamo di riaprire un tavolo di confronto sull’utilità di quest’opera che si possa fermare il cantiere e riprendere la discussione in modo diverso anche alla luce delle nuova finanziaria delle ristrettezze delle risorse, dei servizi che vengono tolti alla sanità, ci sono 169 milioni dell’unione europea ma i soldi per fare l’opera non ci sono e non vorremmo una Salerno-Reggio Calabria”. Il Sindaco di Bruzzolo: “Ci aspettiamo che la giornata di oggi rimetta in discussione un’opera che non sarà utilizzata e distruggerà la valle perché 30 anni di lavori sono insostenibili per questo territorio”. Il Sindaco di Vaie: “Qualcuno deve riflettere  e tornare indietro rispetto ala decisione di militarizzare una valle per mettere una rete. Mi aspetto che si tenga in considerazione che stiamo dando una risposta pacifica rispetto all’invasione che non ha precedenti in nessun mondo civile”. Il Sindaco di Novalesea: “Mi aspetto che il Governo faccia un passo indietro e che innanzitutto prima di iniziare dei lavori che durano vent’anni verifichi che ci siano i finanziamenti, che guradino la salute e visto che un arete già l’abbiamo devono riflettere per non buttare via soldi e devono convincerci che è utile. Sindaco di macchie “Mi aspetto una manifestazione pacifica, perché la Val di Susa esca dall’isolamento mediatico e istituzionale”. Così anche il sindaco di Villadora che aggiunge “Credo che sia importante che il Governo sappia ascoltare”. Sindaco di Bussoleno: “Mi aspetto che la manifestazione pacifica dimostri che qui non c’è la guerriglia, ma c‘è gente che manifesta per la propria valle e per il paese”. Tra la gente c'è anche Paolo Ferrero. “Non si capisce perché buttare via 20 miliardi in un momento così per fare un’opera che serve solo alle ditte che le stanno facendo. Si usino i 20 miliardi per potenziare il trasporto per i pendolari in tutt’Italia. Il governo tratta la valle come un territorio da occupare senza contare che è incivile gasare come è stato fatto la gente, c’ero anch’io, quando il problema di ordine pubblico era stato risolto”. Iuri Bussutto candidato sindaco a Torino e ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista: “E’ un’ opera costosa che gli stessi imprenditori non vogliono perché a loro interessa arrivare puntuali e non velocemente. Quindi non capiamo più se il politico fa il suo lavoro e rappresenta il popolo che lo ha eletto o rappresenta solo l’interesse di parte peraltro con l’uso della polizia. La politica deve tornare al suo ruolo e deve dar retta al movimento e abbiamo la certezza che unione fa la forza e alle volte s può vincere”.
Giunti a Chiomonte un cittadino della valle chiede il blocco dei lavori perché contraria ai costi “piuttosto si aumentino le pensioni, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, senza contare gli aumenti dei lavori in corso d’opera e il fat6to che gli perai dei cantieri sono autosufficienti e non danno economia”.
Due ragazzi della valle di Almese mi dicono che la manifestazione è stata un successo, che non si sentono soli. Nei boschi continuano i lanci di lacrimogeni e si raccontano scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Sabrina Zocco - 3 luglio 2011

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