venerdì 22 luglio 2011

Rho-Monza: si rafforzano i contatti con la giunta Pisapia

Ricevo da Ferruccio Porati questo aggiornamento sul fronte della lotta per l'interramento della Rho-Monza. Continuano e si rafforzano i contatti con la nuova amministrazione milanese.
Il periodico “Cinquegiorni Milano” dà spazio alle richieste giunte ad alcuni condomini padernesi relative alle installazioni di macchinari per la registrazione di vibrazioni. Per completezza di informazione, aggiungo che il mio personale contatto con i richiedenti, azione che chiedeva loro maggiori informazioni sulla loro identità e sul tipo di progetto per il quale si stanno muovendo, è totalmente caduta nel vuoto. Nessuna risposta, nemmeno di cortesia, è pervenuta alle mie richieste, pertanto siamo autorizzati a ritenere che questo tentativo di azione non sia da inquadrarsi in una valutazione di VIA oggettiva e super partes, ma piuttosto sembrerebbe l’ennesima scusa, per chi mira solo ed esclusivamente ai soldi dell’appalto, per imbrattare un pò di carta ed archiviarla come “studio e valutazione di impatto ambientale”. Lo sanno tutti, ormai, che una valutazione di impatto ambientale seria ed onesta non permetterebbe mai la costruzione del progetto a 14 corsie a cielo aperto. Basta leggere la documentazione progettuale agli atti.
 A corollario della questione relativa all’igiene ambientale, vi segnalo l’articolo del Corriere 
ove il dottor Crosignani quantifica le morti dovute alle concentrazioni delle polveri sottili nell’aria milanese. Anche per Paderno Dugnano avremo un analogo studio del dottor Crosignani, il quale vi sta lavorando sopra dallo scorso inverno. Cosa uscirà dalla quantificazione delle morti sul campione statistico delle migiaia di residenti che saranno costretti a convivere con le 14 corsie a cielo aperto entro i 250 metri dall’asse del sistema viario? Ricordiamoci che questi nastri saranno autostrade, cioè concentrazione di traffico pesante a gasolio, cioè enorme fonte di inquinamento da polveri sottili, per un totale di circa 80 milioni di veicoli l’anno che transiteranno sempre, a meno di dieci metri dai balconi, anche quando a Milano si dovrà andare a piedi. Qual’è, quindi, la ragionevolezza di procedere ancora su questo scellerato progetto a cielo aperto?
 Sul fronte delle attività seguite dal Comitato CCIRM, segnalo che si rafforzano i contatti con l’amministrazione milanese. Dopo il feedback avuto nelle scorse settimane dall’assessore all’urbanistica De Cesaris, un nuovo contatto è stato attivato da Emiliano Abbati a seguito del quale egli stesso è stato raggiunto telefonicamente dal Presidente del Consiglio Comunale di Milano, Basilio Rizzo. Nel corso della telefonata è stato spiegato quale fosse la richiesta che il CCIRM fa all'amministrazione comunale di Milano per il prossimo futuro. Egli ha chiesto di fargli sapere quando verrà fissata la data della prossima conferenza dei servizi affinchè possa intervenire, presso  giunta e assessore competente.
 Ai primi di settembre potremmo anche pensare di chiedergli un incontro  per presentargli il progetto alternativo approvato dalle altre amministrazioni locali interessate dal progetto.
 Altre cose bollono in pentola, ma per ora è tutto. Siamo ancora ben lontani dalla “smobilitazione per ferie”, la quale, comunque, con buona pace di chi spera in questo, non ci sarà!

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