lunedì 18 luglio 2011

Pedemontana: l'autostrada se ne frega della diossina

La Pedemontana vuol sventrare il Bosco delle Querce, frutto della bonifica che seguì il disastro dell’Icmesa. Sotto il bosco che occupa 43 ettari si nascondono due grandi vasche piene dei veleni del passato, cioè i resti delle case contaminate, le carcasse degli animali abbattuti e la terra asportata durante la bonifica. 
Due discariche di diossina da non toccare per molti, molti anni. Invece, secondo un progetto di Pedemontana che diverrà esecutivo alla fine di luglio, una vasta porzione del bosco verrà cancellato solo per rettificare una curva dell’attuale superstrada Milano-Lentate e consentire così alle auto di superare la velocità di 100 km l’ora attualmente imposta dalla conformazione della strada. 
Il Bosco delle Querce è uno dei più grandi investimenti ambientali mai attuati in Lombardia: oltre agli ingentissimi costi per la bonifica dei suoli, la sola piantagione e gestione del bosco è costata ai contribuenti dall’83 a oggi oltre 5,2 milioni di euro. “Non esistono al mondo altri esempi di bonifica come questo –scrivono i Verdi lombardi.  Ora, per la scellerata decisione della Regione Lombardia di entrare nel parco per il passaggio dell’autostrada Pedemontana Lombardi, si ignora quanto stabilito dal Comitato interministeriale della programmazione economica (Cipe) che aveva condizionato l’approvazione del progetto alla salvaguardia del bosco”.
Non è a repentaglio solo la sopravvivenza del parco, sottolineano i cittadini e gli ambientalisti che protestano contro questa decisione. Il pericolo per la popolazione è che movimentando il terreno ritorni in superficie la diossina provocando ancora danni alle persone». Le analisi svolte dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpa) nel 2008 hanno infatti dimostrato che in numerosi punti della zona interessata dal passaggio di Pedemontana viene superato il limite consentito per la presenza di diossina per il “verde pubblico” e per le “aree industriali”.
Il 10 luglio scorso una catena umana di protesta ha circondato l’area verde e la mobilitazione dei cittadini continuerà. 

2 commenti:

PierAndrea ha detto...

Un'idea: e se a scavare ci mandassimo Raffaele Cattaneo, la Minetti, il Trota e co., dite che la farebbero al volo una leggina per lasciar stare il Bosco in questione?

Io dico di sì.

Anonimo ha detto...

I bidoni di diossina portateli a Formigoni che li stocchera' sul suo 12 metri ancorato a Porto Cervo ....

Federico