sabato 25 giugno 2011

Lega, la linea gotica della monnezza

La Lega è alle corde e il fallimento sostanziale della politica di Bossi sta provocando lo sgretolamento del partito. Da un lato ci sono i maroniani che hanno in mente un partito vero, non familista e autocratico come quello in cui comandano le mogli, le badanti, gli autisti e il figlio del capo senescente e menomato. Dall’altro ci sono i “secessionisti” alla Borghezio, poveri pagliacci sempre più persi nel loro sogno impossibile di fondare una piccola patria separata dall’Italia.
L’ultima battaglia identitaria con la quale i capi sconfitti del movimento cercano di tenere insieme un popolo sbandato che vede attorno solo fallimenti, promesse non mantenute, sconfitte e delusioni, è quella dell’immondizia napoletana. Le minacce di Calderoli e Bossi, però, suonano deboli. I due abbaiano e ringhiano, ma non hanno più denti per mordere. Davvero qualcuno pensa che romperebbero con Berlusconi su questo fronte? “Voleranno le sedie” sbraita Calderoli, ma di quali sedie parla, della sua?
Il “no” a fare uscire da Napoli e dalla Campania la spazzatura che il mega inceneritore di Acerra, inaugurato in pompa magna dell’uomo dei miracoli, doveva smaltire è diventato la linea gotica dello scalcinato esercito della Padania.  Ma le possibilità che i leghisti hanno di bloccare l’inevitabile decreto del Presidente del Consiglio sono nulle: i governatori di Toscana, Emilia Romagna, Marche, Puglia e Basilicata si sono già detti pronti ad accogliere i rifiuti napoletani e le resistenze di Veneto e Lombardia non possono bloccare nulla. Ad essere bloccati sono i due capi dell’asse del Nord: Berlusconi non può dire di “no” al decreto e Bossi non può lasciare “Roma ladrona” per tornarsene da solo al Nord, risalendo le valli che aveva  disceso con orgogliosa sicurezza. Affonderanno insieme e con essi affonderà quest'ultima stagione di una Italia da dimenticare.

2 commenti:

Ana Gramma ha detto...

giova ricordare ai signori leghisti, come già accaduto in altre occasioni, che la parola NAPOLI (che loro detestano) è l'anagramma della parola ALPINO (che loro idolatrano).

Conclusione: tra NAPOLI ed ALPINO non c'è nessuna differenza grammaticale.

Bello scherzo vi ha fatto il caso!

Anonimo ha detto...

al seguente link:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/06/26/news/tiro_alla_fune_alla_festa_della_lega_la_corda_si_spezza_ci_sono_feriti-18253708/?ref=HREC1-4

possibile che non riescano a fare cose più intelligenti?