sabato 14 maggio 2011

Antimafia: Alparone non si costituisce contro Mandalari

Qual è la politica antimafia dell’amministrazione di Paderno Dugnano? Di che sostanza è fatta, a cosa mira, che serietà dimostra? Un intervento molto preciso e puntuale che cerca di rispondere a queste domande è quello di Giovanni Giuranna sul blog La Scommessa che vi invito a leggere. Giuranna, dopo aver dichiarato la sua profonda insoddisfazione per le cose fin qui fatte dalla giunta, e definito “insufficiente” l’annuncio della firma tra un mese del famoso “Protocollo Antimafia” da parte del sindaco, spiega chiaramente perché tutta la politica messa in atto finora sia in realtà di bassissimo profilo.
Alparone, infatti, dopo aver dichiarato per mesi la sua intenzione di costituirsi parte civile nei processi che riguardano gli eventi delittuosi avvenuti a Paderno Dugnano (l’inchiesta Infinito, la strage della Eureco, il fallimento truffaldino di Lares e Metalli Preziosi), alla prima prova dei fatti si è tirato indietro, non costituendosi proprio nel processo “Infinito” che è iniziato nei giorni scorsi a Milano. Al contrario del sindaco di Bollate, promotore dell'osservatorio dei sindaci da cui è scaturito il Protocollo, che con la scelta di partecipare come parte civile al processo alla  ‘ndrangheta ribadisce la sua volontà di mantenere l'impegno dichiarato.
Alparone, invece, ha fatto dell'altro, cioè ha chiesto alla Procura di Monza, come ha dichiarato a un settimanale locale “di approfondire le indagini rispetto al caso Infinito". Una richiesta che non porterà a nulla dal momento che non era accompagnata dalla presentazione di elementi nuovi rispetto a quelli già contenuti nell’inchiesta. Un’iniziativa ancora una volta tutta “politica”, tesa solo a dimostrare di stare facendo qualcosa mentre in realtà egli non fa concretamente niente.
In questo modo, l’amministrazione di destra conferma la volontà di continuare a strumentalizzare, esclusivamente a fini di propaganda politica, quanto avvenuto a Paderno. Lo dimostra il niente uscito dalle indagini dalla Commissione Speciale di controllo, tirata in lungo inutilmente per 6 mesi; un fatto che i "cerchiobottisti" locali si sono ben guardati dal commentare. Secondo questi volontari della claque dovremmo tutti invece applaudire la giunta che dopo aver perso otto mesi di tempo a tentare di infangare il centrosinistra (senza riuscirci) adesso nega con una mano quello che dice di voler fare con l’altra. Cioè firma un Protocollo Antimafia che appare privo di contenuti, ma non si schiera con l'accusa al processo contro la criminalità che ha cercato di infiltrarsi a Paderno Dugnano.
Evidentemente questa maggioranza, e i suoi sostenitori, sono capaci solo di montare polemiche inutili contro l’opposizione che “non collabora” e fare le pulci al passato remoto mentre coltivano indefessamente il loro orticello. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

e neppure la Regione.

http://informarexresistere.fr/2011/05/16/la-regione-lombardia-non-si-costituisce-parte-civile-al-processo-contro-la-%E2%80%98ndrangheta/

Emiliano Abbati