domenica 15 maggio 2011

Milano-Italia

Oggi mezza Italia vota alle elezioni amministrative. Noi “milanesi” guardiamo naturalmente a quello che succederà a Milano, la capitale della Lombardia, ma soprattutto della nostra Megalopoli, cioè quella grande conurbazione urbana che va dalle Alpi al Po e da Malpensa a Orio al Serio.
I temi amministrativi e gli scottanti problemi che dovrebbero essere al centro del nostro dibattito elettorale non sono però stati discussi. I cittadini non sanno quali sono le idee e i programmi dei due principali candidati sindaci, perché ancora una volta questa scadenza elettorale è stata stravolta dalle necessità di un uomo solo, un multimiliardario corrotto e corruttore che da 20 anni quasi, grazie ai suoi soldi e alla sua prepotenza mediatica, domina la nostra vita con i suoi sporchi interessi, la sua arroganza e la sua decadenza.
Berlusconi, un nome che ormai pronunciare mi fa l’effetto di quello di Voldemort su Harry Potter, tanto è pesante l’influsso malefico che ha gettato sul nostro Paese, ha trasformato ancora una volta questa elezione nell’ennesimo referendum sulla sua persona. Lo scrive oggi, deplorandolo, anche un intelligente reazionario come Sergio Romano sul Corriere della Sera, che sottolinea come tutte le questioni importanti ruotano intorno alla personalità e ai casi suoi. “Tutti i progetti di legge vengono letti e scrutati alla luce degli effetti che potrebbero avere sul presidente del Consiglio. Persino le condizioni della economia sono buone o pessime a seconda delle simpatie politiche di chi le giudica”. E ancora, Romano, sottolinea. “Non ci è stato chiesto di giudicare se un programma era meglio dell'altro. Ci è stato chiesto di dire col voto se siamo berlusconiani o antiberlusconiani”.
Mi chiedo fino a quando metà degli italiani continuerà ad imporre all’altra metà questo assurdo e autolesionistico gioco. Cosa ci guadagnano? Che benefici ne traggono? Cosa sperano di costruire e soprattutto cosa sperano di lasciare ai loro figli in questa maniera? L’Italia non è un Paese normale, d’accordo, ma riuscirà prima o poi questo popolo di “speciali” a fare i conti con il fatto che il suo debole modello di democrazia è insostenibile?

2 commenti:

mimmo56 ha detto...

la mancata costituzione in parte civile da parte dell' Amministrazione comunale di Paderno Dugnano è stato prontamente rilevata dal sito padernodugnanopdci in data giovedi 12 maggio.

La mancata costituzione in parte civile rappresenta al di delle chiacchiere di Alparone-Bogani un grosso danno ai cittadini e all'immagine e alle casse della città.

Anonimo ha detto...

Alparone e Bogani oltre a chiaccherare da ieri piangono pure. L'impero crolla e loro finiranno presto sotto le macerie ah aha ah