In attesa del 25 aprile ho riletto un libro che considero straordinario per il suo realismo e la sua intensità. “Notti e Nebbie” scritto da Carlo Castellaneta nel 1975 è un libro che colpisce perché racconta senza censure ideologiche o moralistiche cos’è stata la guerra civile vista con gli occhi di un aguzzino fascista .
Milano 1944, la violenza della repressione nazifascista è al suo culmine, la crudeltà e l’odio che tengono ancora in piedi l’avventura mussoliniana giunta allo stremo si respira come la nebbia di quel tragico ultimo inverno di guerra. Bruno Spada, un funzionario della polizia politica del regime è l’io narrante di questa storia cruda. E’ un borghese piccolo piccolo, un aguzzino che cerca di ammantare di ideali la sua scelta impastata di dispotismo frustrato e rancore impotente verso la nuova Italia democratica che avanza con gli eserciti alleati e lo colpisce alle spalle con le azioni dei Gap.
Milano, per i fascisti repubblichini come lui, è ormai una trincea melmosa, traboccante di corruzione, ferocia, fame e freddo. Il poliziotto nero vive qui una stagione sospesa sull’orlo dell’abisso, dimentica la famiglia sfollata in montagna e si immerge in una sorta di orgia disperata dove l’erotismo è l’unica via di fuga nell’oblio per dimenticare la fine inevitabile e imminente. Nel romanzo scritto in modo magistrale e intenso si passa attraverso tutti i luoghi di quell’incubo allucinato che è stata la sporca guerra del fascismo repubblichino: i postriboli, gli informatori nelle fabbriche, i rastrellamenti, gli arresti, le torture nel covo di Villa Triste, i tradimenti, le rappresaglie, le fucilazioni, le rivalità tra gerarchi, le ambizioni e illusioni di un mondo morente.
Il tutto condito di squallide mascherate, labari con teschi e pugnali sguainati, recite nostalgiche di uno squadrismo mai morto che si ritrova unito nell’ultima adunata del Lirico, ad ascoltare il comizio del Capo, nella speranza che lui indichi finalmente dov’è allestita l’ultima trincea per andare a combattere e morire.
Il protagonista del libro di Castellaneta ci guida fino in fondo nel suo viaggio alle radici dell’odio, fino all’ultimo appartamento in cui barricarsi, ubriaco, in attesa della “bella morte” che non verrà. E mentre in prigione attende il processo il poliziotto fascista pensa al suo futuro: “Siamo stati travolti, eppure qualcosa mi dice che non è finita, che la nostra idea, la nostra natura continuerà a sopravvivere. Perché i vincitori presto avranno bisogno di me”.
Notti e Nebbie
di Carlo Castellaneta
Rizzoli 1975
Hobby & Work 2005
188 pagine, euro 12,90
2 commenti:
Ricordo molto volentieri sia il libro che l'autore...non solo per i suoi articoli domenicali sul "Corriere della Sera" ma anche e soprattutto come "amante" e profondo conoscitore di una città come Milano.
Consiglio anche "Milanesi di diventa"
correggo l'errore:"Milanesi si diventa"
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