domenica 3 aprile 2011

Se anche Tremonti ha nostalgia dell'IRI

“Per come è cambiato il mondo sarebbe meglio avere la vecchia IRI e la grande Mediobanca, ossia strutture capaci di organizzare un sistema”. Parola di Giulio Tremonti. “Nella competizione tra giganti - ha detto il ministro del Tesoro parlando al Forum Ambrosetti, a Cernobbio, della vicenda Parmalat e dello shopping straniero di imprese italiane - continuiamo a fare spezzatini, mandiamo le municipalizzate contro i monopoli pubblici”. Incredibile, ma vero, il ministro dell’Economia ha ripetuto oggi dall’alto del suo “trono” al prestigioso Forum di Cernobbio, le cose che io ho maldestramente cercato di dire alla riunione dell’UDC su lavoro e occupazione di giovedì scorso e ho scritto ieri notte su questo blog. Cosa succede? I liberisti cantori della supremazia del privato hanno riscoperto le virtù dell’economia mista? No, niente conversioni, si trattava di una battuta, ma è un fatto che quando il mercato sbatte in faccia ai paperini italiani che “i papaveri son alti, alti, alti e tu sei piccolino”, tutti si rifugiano dietro l'immagine dei giganti del passato sui quali avevano sputato sentenze e ironizzato fino a ieri.
La verità è che l’idea di ripensare a una forma di intervento statale nell’economia per indirizzare e sostenere le imprese sulla strada dell’innovazione sostituendosi ad esse quando queste non esprimono capacità imprenditoriali nei settori strategici ricomincia a circolare a tutti i livelli, anche negli ambienti più insospettabili. Forse ci si è resi conto, finalmente, che piccolo non è proprio bello quando devi competere con i giganti. L’altro giorno le Poste italiane hanno lanciato il “loro” tablet in diretta concorrenza con l’iPad. Naturalmente per far questo hanno stretto un accordo commerciale con uno dei maggiori costruttori di cellulari cinese, la ZTE, ai quali abbiamo ceduto su un piatto d’argento (grazie al management di una grande azienda statale che finge di essere privata)  un’altra bella fetta di mercato nazionale. E’ questo tipo di politica industriale, sostenuta purtroppo anche da una parte del centro sinistra, che ci sta massacrando. Ma il Tremonti, che nomina i nomi degli dei invano per fare le sue battutine del piffero parlando di Parmalat, se n'è accorto?

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