sabato 16 aprile 2011

Pezzano lascia, ma non per merito di PdL e Lega

Propongo ai lettori questo articolo pubblicato dalla newsletter del PD Regionale
Pietrogino Pezzano ha rassegnato le dimissioni da direttore generale dell'Asl Milano 1, ruolo a cui era stato nominato da Roberto Formigoni lo scorso 23 dicembre. Non lo ha fatto volentieri né spontaneamente, ma solo dopo che le opposizioni in Consiglio regionale sono finalmente riuscite ad approvare una mozione che sostanzialmente ne chiedeva la revoca.
Pezzano, già direttore generale dell'Asl di Monza e Brianza, era stato fotografato dalle forze dell'ordine in compagnia di due affiliati alla 'ndrangheta ed era stato sotto indagine, seppure mai rinviato a giudizio, per i suoi contatti con esponenti della stessa organizzazione criminale.
Contro la sua nomina si era schierata parte dei settantatre comuni ricadenti sotto l'Asl Milano 1 (ma non la giunta di destra di Paderno Dugnano ndr) ed era già stata presentata una mozione in Consiglio regionale, bocciata a voto segreto per una manciata di voti. L'approvazione martedì scorso della nuova mozione, firmata da tutti e ventidue i consiglieri regionali del PD, è stata una sorpresa. Per arrivare a discutere questa mozione e per evitare altre trappole le opposizioni hanno ritirato altre mozioni all'ordine del giorno, costringendo i consiglieri di maggioranza ad attuare il loro piano - far mancare il numero legale per evitare la votazione - in modo scoperto e palese. E così, mentre la prima firmataria, Arianna Cavicchioli, prendeva la parola, i banchi dei centrodestra si sono svuotati quasi del tutto. Non abbastanza, però, perché quando il capogruppo del PdL chiedeva strumentalmente la verifica del numero legale succedeva qualcosa di inaspettato: 38 il numero legale, 38 i presenti. Errore della maggioranza? Segnale preciso? 31 i consiglieri di opposizione, 31 mani alzate sul voto favorevole, e poi l'applauso liberatorio mentre quel che restava della maggioranza si guardava incredula.
"Ancora una volta grazie all'opposizione il Consiglio regionale segna un punto in favore della legalità - hanno dichiarato a caldo Arianna Cavicchioli e Luca Gaffuri -. Il PdL non è riuscito, nonostante tutti i suoi sforzi, a far mancare il numero legale, anche per presenza di tutta quanta l'opposizione. Spiccava però l'assenza in aula di Renzo Bossi, che pure fa il portabandiera della legge sull'educazione alla legalità e alla lotta alle mafie. I voti per togliere la Regione Lombardia dall'imbarazzo di avere un alto dirigente della sanità regionale chiacchierato per i suoi rapporti con la 'ndrangheta li ha dovuti mettere l'opposizione che, compatta, ha fatto bene il proprio mestiere".

Dello stesso tono le parole del segretario Maurizio Martina: "Sulla legalità il centrodestra è sempre pronto nelle dichiarazioni. Ma i fatti smentiscono le parole: quando infatti si tratta di azioni, come votare un provvedimento, Lega e Pdl si dileguano. Il comportamento tenuto dal centrodestra in Consiglio regionale è stato a dir poco imbarazzante. Fior di consiglieri, sempre pronti a dare lezioni, hanno abbandonato l'Aula, sperando di non essere troppo notati, prima di votare. Solo la tenacia del PD e delle altre forze di opposizione ha consentito al Consiglio si pronunciarsi in modo netto per la sostituzione del dirigente. Ora ci aspettiamo dalla Giunta un immediato atto conseguente nel segno della chiarezza e del rispetto del Consiglio stesso".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

pezzano ha lasciato grazie al voto di astensione dei consiglieri della lega nord!!

Marta

Unknown ha detto...

pezzano ha lasciato grazie al voto di astensione dei consiglieri della lega nord!!

Marta


Ah beh allora è tutta un'altra cosa !!!!

AH AH AH

UNO O VOTA O NON VOTA !!!

SE UNO SI ASTIENE NON VOTA !!!