martedì 10 novembre 2009

I Verdi accusano: Di Maio diffama Casati

L’onnivoro (8 deleghe) assessore Di Maio dovrebbe proprio darsi una regolata. Parlando in una pubblica riunione del Comitato di Quartiere Palazzolo, suo feudo elettorale, avrebbe affermato una cosa non vera diffamando la ex Giunta Casati che – a suo dire – avrebbe pagato una multa di un miliardo di lire a favore di una società del gruppo Cabassi. A denunciarlo sono gli esponenti Verdi, Flavio Mariani, Damiano Ricci, Anna Varisco, che hanno chiesto all’assessore una pronta smentita a mezzo stampa, come riportato dal Notiziario del 6 novembre.
Il “Clemente Mastella di Paderno Dugnano” come lo ha efficacemente battezzato il Consigliere Anelli, spalleggiato dal suo collega Salgaro, in quella occasione ha rovesciato tonnellate di fango sulle precedenti amministrazioni dimenticandosi di ricordare che lui fino a pochi mesi fa non era sulla Luna, ma ricopriva l’incarico di Presidente della Commissione Territorio, poltrona conquistata grazie anche all’appoggio offerto 5 anni fa alla giunta Massetti.
Di seguito, per sommi capi, alcune chicche distribuite al popolo palazzolese: 1) Alla richiesta da parte di un cittadino, in merito a quando metteranno in sicurezza l'incrocio Meda- Alberti-Monte Cervino (votato a maggioranza all'ultimo Bilancio Partecipativo), Di Maio ha risposto che essendo il bilancio poco roseo il progetto non verrà realizzato; 2) Salgaro ha affermato che per colpa dei verdi, la via S.Ambrogio, è pericolosissima, a causa delle piante che non permettono ai pedoni, di camminare sui marciapiedi, ma tranquilli, adesso ci penso io a far togliere tutti gli alberi e, farò lo stesso a Cassina Amata con degli stupidi ginko biloba. 3) Massetti, non ha saputo risolvere il problema della Bomet, ma adesso ci penso io, a tal proposito, abbiamo provveduto a dare una sede in villa Gargantini all'Arpa, così facendo, potrò far scattare controlli in azienda in continuazione (Di Maio); 4) Sto facendo fare alle Ferrovie Nord, uno studio di fattibilità per fare un sotto/sovrappasso in via Cappellini, per tornare a far entrare i camion diretti in Clariant da quella parte. (Salgaro); 5) Voi palazzolesi, vivete con una bomba accanto, infatti, la Clariant, è potenzialmente pericolosissima, ma sto approntando un progetto, per togliere le aziende pericolose dai quartieri(Salgaro); 6) Da adesso, vedrete i vigili, tornare a fare il loro lavoro, non come prima (Di Maio); 7) Per andare in Comune, da Palazzolo, non è possibile che si debba fare dei mega giri, proporrò di far tornare doppio senso la via Buozzi (Salgaro); 8) Stiamo facendo un piano urbano del traffico, finalmente decente, vedrete che miglioreremo la vostra mobilità (Di Maio).
E' proprio il caso di dire: attenti a quei due.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

quando esponenti di sinistra affermano qualcosa lei le prende per buone mentre quando un assessore dell attuale maggioranza fa un affermazione viene fatto il titolo Di Maio diffama..Se lo dice avrà le prove mica uno rischia una querela senza avere le prove anche perchè c'erano testimoni..

carlo arcari ha detto...

Caro Anonimo, io non prendo niente per buono, ma riporto quanto già pubblicato da un giornale locale: il Notiziario del 6 novembre 2009. Inoltre scrivo "avrebbe affermato una cosa non vera" e "A denunciarlo sono i Verdi, ecc".
Se l'ha scritto il Notiziario, e Di Maio non ha smentito, vorrà dire che forse il fatto riportato è vero, non le pare.

Simone Carcano ha detto...

Di Maio non ha ancora smentito perché il giornale è settimanale, non è ancora uscito il numero successivo alle 'dichiarazioni'.



Saluti smentiti.

carlo arcari ha detto...

ragazzi, ma se vi da così fastidio che io scriva commentando i fatti di Paderno perchè continuate a leggermi?

Anonimo ha detto...

Di Maio, riguardo alla Clariant, non dice cose sue, ma riprende quello che riporta un progetto vias, che abbiamo trovato durante la nostra battaglia per tenere viva la Lares, commisionato dalla provincia all'inizio del 2000, o giù di li (non mi ricordo bene la data).
Tale progetto sosteneva che le seguenti aziende, dovevano lasciare il territorio di Paderno.
Sasol, Lares, Metalli Preziosi, Clariant e Ecobat. Come vedete il progetto è a buon punto in quanto le prime tre aziende già non esistono più, ed è ora di attaccare quello che è rimasto, per avere così una città senza aziende, di una certa rilevanza, e quindi senza lavoro per i suoi cittadini.
Poi ci accorgeremo che le piccole imprese che rimarranno, avranno degli standar di sicurezza ridicoli, e che quindi saremo più in pericolo di prima.
Alessandro

Anonimo ha detto...

Confermo in toto quanto dichiarato da Alessandro. Anche io ho potuto leggere i documenti che lui cita e sono rimasto senza parole. E verò che alcune aziende sono "potenzialmente" pericolose, ma lo erano ancora di più quando sono state aperte. E allora come mai ora vanno chiuse senza uno straccio di piano per la ricollocazione e la rioccupazione dei posti di lavoro. Quasi tutti sapevano e troppi hanno taciuto. Questi sono i risultati dello sfruttamento del lavoro senza regole e limiti, e a pagare sono sempre gli stessi. Ma la verità verrà a galla.

Emiliano

Ernesto ha detto...

Per dare alcuni elementi rispetto a quanto detto all’assemblea di quartiere a Palazzolo vorrei portare alcuni elementi di riflessione:
1) Il triennale della precedente Giunta prevedeva nel 2011 450mila € per la via S.Ambrogio e 350mila per la via Massarenti. L’attuale Amministrazione (dove sembra che siano presenti come assessori Di Maio e Salgaro) sposta al 2012 l’intervento di via S. Ambrogio mettendo a bilancio 350mila e 200mila per via Massarenti. Quindi non una maggiore sensibilità ma uno spostamento nel tempo.
2) Lo spostamento dell’ARPA a Paderno è frutto di una scelta fatta dalla Giunta Massetti, cosa che non si poteva fare se non si inaugurava la nuova Biblioteca e chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
3) Le FNM non eseguono le direttive dell’Assessore ai Lavori Pubblici di Paderno, il quale farebbe bene a riattivare il tavolo con le stesse per proseguire il confronto per la riqualificazione della stazione di Paderno interrottosi per la scadenza elettorale, dove esiste già uno studio di fattibilità con sottopassi ciclopedonali per collegare via VI novembre e via Arborina oltre ad altre scelta per la sicurezza.
4) La revisione del Piano Urbano del Traffico era una scelta in itinere collegata al Piano di Governo del territorio, si spera che il confronto avvenga nei quartieri coinvolgendo i cittadini.
Infine rispetto alle leggende Metropolitane su progetti di chiusura della aziende a rischio, chi lo afferma farebbe bene a documentarsi prima di pronunciare sentenze o di fantomatici progetti della provincia. Capisco che documentarsi è altra cosa che fare il “tifo”, però almeno parleremmo con cognizione di causa.
Dopo il disastro diossina dell’ICMESA fu fatta la “Legge Seveso” che comprendeva una mappatura delle aziende a rischio. Le aziende a rischio a Paderno erano La Tonolli, la Metalli Preziosi, la Clariant, la Lares e qualche altra. Non c’era nessun obbligo per lo spostamento (anche perché erano nate prima le aziende delle case e non durante la Giunta Massetti) ma c’era l’obbligo di lavorare di concerto con gli SMAL (strumenti di partecipazione e prevenzione sul lavoro smantellati dal governo Formigoniano) per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, gli interventi fatti negli anni 80 con il contributo determinante dei Consigli di Fabbrica e gli investimenti aziendali avevano ridotto i rischi e aumentata la sicurezza. Le cause che hanno portato alla chiusura di alcune aziende, come i fatti evidenziano, sono frutto di sciacallaggio imprenditoriale e non di altro, la cosa su cui dovremmo interrogarci è perché a questi imprenditori (senza offese per gli imprenditori) viene concessa la cancellazione del falso in bilancio, lo scudo fiscale e altro, mentre ai lavoratori nemmeno gli ammortizzatori sociali e se alzano la voce diventano comunisti e estremisti che non hanno voglia di lavorare.
Ernesto Cairoli

Simone Carcano ha detto...

>> 3) Le FNM non eseguono le direttive dell’Assessore ai Lavori Pubblici di Paderno, il quale farebbe bene a riattivare il tavolo con le stesse per proseguire il confronto per la riqualificazione della stazione di Paderno interrottosi per la scadenza elettorale, dove esiste già uno studio di fattibilità con sottopassi ciclopedonali per collegare via VI novembre e via Arborina oltre ad altre scelta per la sicurezza.


Sì, che se ben ricordo si erano dimenticati gli scivoli per le biciclette nei sottopassi.

Questa Giunta - e in particolare il Sindaco - può entrare benissimo in sintonia con la dirigenza FNM: non tanto per i vari progetti quanto perché di Comunione e Liberazione.....

Piuttosto, Ernestz, la famosa recinzione che vogliono fare a Palazzolo in prossimità della linea ferroviaria (a parte che c'è già il guard-rail) in linea teorica sarebbe a carico di FERROVIENORD non del Comune?

Anonimo ha detto...

Scusami Simone ma allora se non ho capito male essendo la nostra giunta di CL ed essendo CL presente in tutti i posti cardine della Lombardia ci sono speranze anche per la metrotranvia MI-Desio-Seregno o no?
saluti fool shakespeariano

Anonimo ha detto...

Preciso che il piano non prevedeva la chiusura delle aziende, ma lo spostamento, che non era un "fantomatico" piano, in quanto comprendeva anche altri studi, quale la viabilità e altri aspetti del nostro comune; chiaramente a noi è interessato il punto sopraindicato.
Eresto credimi, con tutto quello che ho passato (mi sono ritrovato senza lavoro con due figli e una moglie a carico) e con quello che dovrò ancora passare, non mi metto ha raccontare frottole su piani inesistenti, vorrei solamente che tutti si prendessero la loro parte di responsabilità per tutto quello che è successo, per rispetto alle persone come me, e tutti i lavoratori Lares e Metalli, che hanno dovuto cambiare, in peggio, la loro vita.
Vogliamo la verità, puoi tu aiutarci?
Alessandro

ernesto ha detto...

Una breve per Simone: hai ragione (non sarai diventato anche tu un comunista?) e per la recinzione è come dici e lo ho già detto e scritto in diversi blog.
Un saluto Ernesto

Simone Carcano ha detto...

>> Scusami Simone ma allora se non ho capito male essendo la nostra giunta di CL ed essendo CL presente in tutti i posti cardine della Lombardia ci sono speranze anche per la metrotranvia MI-Desio-Seregno o no?


In certi ambienti si possono proporre tutti i progetti che si vogliono, più o meno realizzabili, più o meno utili: ma se non si è di certe bandiere non si ha assicurato nemmeno l'ascolto. Per come si sono messe le cose (e le bandiere) l'ascolto potrebbe essere già un qualcosa di conquistato.