venerdì 4 marzo 2011

L’associazione Falcone e Borsellino è viva e lavora per i padernesi

Mentre in Consiglio Comunale la giunta aggredisce chiunque osi chiedere notizia della riapertura del Centro di Aggregazione Sociale Falcone e Borsellino, a due mesi dalla chiusura dei locali, dallo sfratto e dallo scioglimento d’autorità dell’associazione di volontari che lo gestiva, l’associazione "disciolta" continua la sua attività ospitata da don Gabriele nello spazio dell’ex cinema Splendor di Paderno.
Nonostante il terrorismo verbale e le bugie diffuse a piene mani dai vertici dell’amministrazione il gruppo di 20 volontari che assicuravano l’attività del sodalizio nella sede comunale, porta avanti imperterrito la sua iniziativa di volontariato sociale al servizio della città. Un impegno apprezzato dai cittadini anziani che lo frequentano, prova ne sia che attualmente sono 300 gli iscritti all’associazione affiliata allo C.SA.IN, Centri Sportivi Aziendali e Industriali, struttura nazionale che ha per scopo la promozione delle attività sportive, culturali, assistenziali e ricreative del tempo libero.
“Noi continuiamo a garantire l'attività che abbiamo interrotto solo per pochi giorni a gennaio – dice Pietro di Bari, coordinatore dell’associazione -. Lezioni di yoga, di ginnastica dolce, di ballo liscio, di gruppo e caraibico, occupano complessivamente 14 ore la settimana. A queste si aggiungono le serata danzanti e musicali due volte la settimana, il martedì e il giovedì sera, che abbiamo iniziato a Febbraio con la festa di San Valentino e abbiamo programmato fino al 28 maggio. Come si vede siamo sempre attivi e propositivi”.
Insomma, i volontari della associazione "disciolta", si fanno carico della domanda sociale e fanno il possibile per ridurre il danno procurato da chi ha chiuso il Centro solo per ragioni politiche, senza preoccuparsi di avere una soluzione alternativa che consentisse a centinaia di anziani di continuare a ricevere un servizio. “Anche sul fronte della difesa del nostro diritto ad esistere come associazione non siamo rimasti inattivi – assicura Di Bari –. Secondo noi lo scioglimento deciso d’autorità dall’amministrazione padernese non è stato corretto e presenta profili di illegittimità. Stiamo valutando pertanto la possibilità di agire nelle sedi competenti”.

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