A volte la quotidiana fatica di criticare e denunciare le cose sbagliate e ingiuste che fa questa amministrazione mi pesa al punto che mi cadono le braccia. A provocare questa stanchezza non sono mai le grosse porcherie fatte da Alparone e soci, che da questo punto di vista sono sempre molto attivi, ma le piccole porcate, le meschine nefandezze, le miserabili azioncine che la loro amministrazione compie senza sforzo, perché si vede che gli vengono naturali. Ad esempio, la macchinetta del caffè della Biblioteca Tilane: chi l’ha fatta sparire e perché? A chi dava fastidio quella povera e umile attrezzatura che in un angolino defilato del grande edificio distribuiva silenziosamente bevande calde, fredde e snack? Molti frequentatori della Biblioteca la usavano. Era comoda, economica, riforniva non solo i giovani che ci vanno a studiare, ma anche molti anziani pensionati che vanno a leggere il giornale o a sfogliare le riviste dell’emeroteca. Anche i dipendenti comunali che lavorano in Tilane la usavano e ne apprezzavano il servizio. Un caffè, un the o una bevanda calda: 35 centesimi. Più che una macchina, una grande figura democratica.
Da quando l’hanno fatta sparire, non si capisce perché e per ordine di chi, cittadini utenti e dipendenti della Biblioteca, se vogliono bersi un caffè o comprare una bottiglietta di minerale, devono andare per forza al Caffè Letterario dove naturalmente la tazzina costa al banco 80 centesimi. E molti mugugnano e si lamentano. Ho sentito con le mie orecchie dire da una dipendente della Biblioteca a commento di questa scomparsa: “Non potevano certo fare la concorrenza al bar comunale”. Capito? Per molti di loro il Caffé Letterario, uno dei locali più giovani, moderni e innovativi della città, si è ormai ridotto al livello del “bar comunale”. Mi piacerebbe tanto sapere chi è stato il mandante di questa ultima geniale trovata.
3 commenti:
il caffè letterario è un bar comunale? a me non risulta....cmq eliminare gli erogatori caffè e bevande varie non capisco che senso abbia....o forse... anche questo l'ennesimo costo ritenuto superfluo?
Carlotta M.
Quante notizie si vengono a scoprire navigando in questo blog...non mi ero accorta della scomparsa degli erogatori bevande calde e non sapevo che il caffè letterario fosse comunale...
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Per la precisione il "Caffè Letterario", inteso come immobile, è di proprietà comunale. Il locale è stato dato in gestione a dei privati tramite un apposito bando. Per quanto riguarda le macchinette distributrici del caffè, non mi risulta che costino qualcosa a chi le ospita nei suoi uffici o sedi. Di solito vengono installate gratuitamente in comodato d'uso in cambio delle consumazioni (cialde, bevande, snack, ecc).
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