I leghisti sono dichiaratamente anti italiani, secessionisti, spregiatori della Patria e della sua storia, nemici dell'unità territoriale conquistata a caro prezzo dai nostri padri dalla quale vorrebbero staccare la parte più ricca che considerano un’esclusiva cosa loro. Questo in sintesi è ed è sempre stato il loro programma politico, fin dai tempi in cui il fondatore del movimento intratteneva con le sue favole lombardo-celtiche gli avventori dei bar del varesotto. Oggi nell’aula del Consiglio Regionale i leghisti hanno confermato il “programma” bosino uscendo tutti insieme quando è stato eseguito l’Inno di Mameli secondo una legge votata dal parlamento lombardo. Un gesto politico che ribadisce l’opposizione dei leghisti alla legge nazionale che istituisce la Festa Nazionale dell’Unità d'Italia il 17 marzo.
Il presidente del Consiglio Regionale, il leghista Boni, presente in aula come ha detto “suo malgrado”, ha poi dato la stura al suo rancore secessionista definendo la manifestazione “una grossa azione demagogica, come se i problemi dei cittadini lombardi si risolvessero con tutta questa enfasi”. La verità è che in questi giorni che si avvicinano alla ricorrenza, i seguaci della Lega anche in Lombardia toccano con mano una evidente verità: sono una minoranza e il loro comportamento sprezzante nei confronti della identità nazionale viene accolto con sempre maggiore fastidio. Più mettono in mostra il loro livore antiitaliano e più i lombardi, che non condividono la loro dottrina integralista, si allontanano e li vedono per quelli che sono: dei nemici e degli estranei.
Se questo è lo spirito con il quale i "lumbard" si avvicinano al 17 marzo sono proprio curioso di vedere come si comporteranno gli esponenti dal partito che ricoprono cariche istituzionali nella nostra città alla cerimonia ufficiale di giovedì mattina. Parteciperanno? E in questo caso cosa faranno quando in Piazza della Resistenza verrà eseguita dagli Alpini la cerimonia dell’alzabandiera e cantato l’Inno nazionale? Se ne andranno al bar come ha fatto oggi il “trota” in Consiglio Regionale?
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