Sulla insostenibile situazione dei lavoratori della Lares indicati dalle indagini dei magistrati come le uniche vittime incolpevoli di una serie di truffe portate avanti da manager e controllori corrotti, abbiamo letto ieri le reazioni del Partito Democratico diffuse dai suoi esponenti: Gianfranco Massetti (consigliere comunale PD ed ex Sindaco) e Oscar Figus portavoce del PD padernese.
Nei due comunicati questa parte della politica cittadina si schiera apertamente a favore dei lavoratori “danneggiati e umiliati da una classe di approfittatori” tra cui Massetti elenca “rappresentanti del Ministero, banche e imprese cooperative”. I lavoratori truffati e le loro famiglie devono venire risarciti, dice l’ex sindaco, e non abbandonati dalle istituzioni locali e nazionali. Figus si dice sconfortato “perché in questi mesi in molti hanno portato solidarietà a questi lavoratori, si sono fatti incontri, presidi, concerti ma nella realtà i risultati ottenuti sono stati davvero pochi, la maggior parte dei quali non grazie all’impegno delle istituzioni” e sottolinea come il consiglio comunale e la giunta si erano impegnati mesi fa ma “a parte poche piccole cose, dove sono finite le proposte fatte, dov’è il tavolo sul lavoro, dov’è l’osservatorio?” (cioè le azioni promesse che nessuno ha mai fatto). E ha ricordato la condizione precaria che accomuna oggi tutti i lavoratori: quelli disoccupati e quelli che hanno ancora un’occupazione, ma non ricevono da mesi lo stipendio o sono in cassa integrazione, che lavorano in condizioni disagiate a rischio della stessa vita per quattro soldi, come abbiamo visto purtroppo alla Eureco.
“Abbiamo bisogno di una strategia economica a livello nazionale e di proposte serie per il lavoro a Paderno Dugnano e in tutto il Nord Milano – conclude Oscar Figus -, perché in quei luoghi, dove i lavoratori continuano a ritrovarsi al freddo, senza tutele, né occupazione, né reddito, stiamo assistendo alla vera notte della politica italiana”. E’ venuto il momento che i cittadini padernesi che conservano ancora un po’ di coscienza si uniscano nel chiedere alle istituzioni di dare delle risposte più convincenti di quelle date finora. Se non per noi facciamolo almeno per i nostri figli disoccupati e precari ai quali un sistema capitalista ingiusto ed egoista, che privatizza gli utili e socializza le perdite, ha rubato il presente e il futuro.
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