Sono milioni i cittadini italiani che non ne possono più di questa destra impresentabile che ci tocca sopportare. Ieri un milione di donne hanno chiesto a gran voce le dimissioni di questi governanti la cui incapacità e arroganza viene dimostrata tutti i giorni, purtroppo a spese del Paese. Le ragioni per cacciarli sono tante e aumentano mano a mano che qualche notizia trapela dai telegiornali di regime. L’ultima è quella relativa alla sostanziale impunità assicurata dal governo Berlusconi ai reati ambientali. Se mai si riuscisse un giorno a discutere a Paderno Dugnano di sicurezza dei luoghi di lavoro, per le persone e per l’ambiente, faremmo tutti delle amare scoperte. I responsabili di gravissimi disastri ambientali come quello dell’Eureco ad esempio, anche se individuati a processati resterebbero sostanzialmente impuniti per volontà dei loro amici che stanno nel Palazzo. Lo dimostra la storia ignobile dell’inquinamento del Lambro (vedi foto in alto) che, secondo la magistratura monzese, sarebbe stato provocato dagli stessi titolari dell’impresa che stoccavano illegalmente le 3mila tonnellate di oli minerali e idrocarburi poi finite nel fiume brianzolo e da lì fino al Po. I responsabili dell'inquinamento probabilmente finiranno per venire processati solo per irregolarità fiscali e reati ambientali minori. La beffa è dovuta al mancato accoglimento entro il termine del 26 dicembre 2010 da parte del governo Bossi-Berlusconi della direttiva europea sulla normativa ambientale che avrebbe introdotto la responsabilità amministrativa. I ministri della Giustizia e dell’Ambiente, Alfano e Prestigiacomo, evidentemente distratti dai pressanti problemi di “papy” si sono dimenticati di portarla in Consiglio dei ministri. Quindi nel codice penale italiano non c’è traccia di responsabilità amministrativa per i reati ambientali. Ecco qual è lo stile di governo di questi politici di destra, a Roma e non solo.
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