I governanti padernesi sono proprio dei tipi curiosi. Lunedì scorso alla Villa Gargantini si è tenuta la prima lezione del corso di politica amministrativa Cosmopòlis organizzato da un gruppo di trentenni che hanno scelto questa strada per farsi una cultura istituzionale propedeutica al loro eventuale futuro impegno. Ebbene, alla serata dedicata alla spiegazione tecnica dell’oggetto “Bilancio comunale”, tenuta dal funzionario dirigente Vincenzo Di Rago, si è presentata una pattuglia di giovani corsisti e la giunta comunale al completo. Evidentemente avevano riconosciuto il bisogno di una bella lezione, per capire finalmente che cos’è un Bilancio.
A parte questa significativa annotazione che segnala oltre alla dichiarata ignoranza dei nostri, la solita sconcertante insicurezza che li spinge ad occupare, presidiandola con la loro presenza esagerata, ogni manifestazione di autonoma iniziativa cittadina, dalla serata di studio sono uscite due notizie. Di Rago ha confermato dati alla mano la composizione essenzialmente politica del nostro Bilancio comunale, esaminando il quale si evince chiaramente qual è l’ideologia di chi governa. Le scelte e i risultati che da queste discendono sono lì a dimostrarlo. Ad esempio, la prima notizia significativa è stata quella che ormai a Paderno Dugnano, la tariffa pagata dai genitori dei bambini che frequentano le mense scolastiche copre per oltre l’80% il costo del servizio, mentre col centrosinistra si arrivava al 60% perché i meno abbienti pagavano di meno. Si conferma così che la manovra sulle tariffe è stata iniqua e molto ideologica perché ha spostato praticamente la quasi totalità dei genitori, in un momento di crisi economica conclamata e sempre più pesante, nella fascia alta della tariffa. Della serie i poveri paghino di più.
La seconda è che il nostro Bilancio comunale non ha più quasi nulla di “sociale” e si riduce banalmente a ricalcare quello di una piccola azienda italiana poco innovativa che reagisce regressivamente alla crisi, non facendo investimenti per ricominciare a fare utili (che per un Comune significa dare migliori servizi), ma limitandosi a tagliare i costi e galleggiare sulla crisi senza far niente.
Un esempio che le critiche fatte finora dal centro sinistra alla gestione di Alparone sono più che fondate è venuto anche da una domanda ingenuamente posta dalla signorina Caldan, neo assessore ai Giovani (unica della Giunta che non aveva partecipato alla serata di presentazione ufficiale di Cosmopòlis e per questo era stata giustamente rimproverata dal sindaco) sui possibili finanziamenti che l’Europa rendeva disponibili per i progetti comunali rivolti ai giovani. Di Rago ha spiegato pazientemente all'assessore che in Europa, l’Italia, è considerato un Paese di serie A, pertanto non è destinato a ricevere finanziamenti a meno che questi non siano richiesti per progetti congiunti con altri due o tre Paesi di serie B, titolari loro sì del diritto di chiedere ed ottenere fondi. Insomma, Caldan se vuole soldi dall’Europa dovrà farsi venire almeno qualche buona idea concretamente trasformabile in un progetto di sviluppo che coinvolga Paesi quali Romania, Portogallo, Grecia, Slovenia e insieme ad essi chiedere il sostegno. E sì, hanno proprio bisogno di andare a scuola questi governanti, temo però che non basterebbe nemmeno il Cepu per renderli tali.
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