Una capitolo dedicato alla strage del 4 novembre 2010 alla Eureco di Palazzolo è stato inserito dalla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche, nella seconda relazione intermedia sull'attività svolta presentata al Senato durante la seduta del 12 gennaio.
Nella relazione i commissari hanno sottolineato la gravità dell’accaduto e l’inadeguatezza delle norme sui contratti di lavoro che le aziende del settore applicano a loro piacimento, sulla carenza dei controlli e sulla inefficacia sostanziale delle sanzioni che non hanno potuto prevenire quello che invece è accaduto. Qui di seguito una stralcio della relazione dalla quale emerge che l’azienda era da tempo sotto osservazione per i suoi comportamenti illeciti amministrativi e penali, che lavorava in modo oggettivamente insicuro e pericoloso, che applicava ai lavoratori contratti incoerenti con l’attività svolta per ridurre sia i costi che gli obblighi in materia di sicurezza. Nella relazione si rileva anche che secondo i titolari della Eureco e della cooperativa di albanesi ai quali era stato appaltato il lavoro più rischioso, i dipendenti addetti alle operazioni “erano stati adeguatamente formati e informati”. Cosa assolutamente incredibile dal momento che molti dei lavoratori stranieri non erano nemmeno in grado di capire bene l’italiano e non sapevano realmente che tipo di sostanze pericolose stavano trattando.
“Il contesto nel quale è avvenuto l’incidente rimane dunque assai incerto e presenta ancora molti aspetti da chiarire. Gli organismi tecnici di controllo ambientale (Vigili del fuoco e ARPA) hanno confermato l’attenzione costante da tempo riservata all’EURECO, al pari di tutte le aziende che operano nel settore della gestione dei rifiuti. Come gia` detto, nei confronti dell’impresa sono state effettuate nel corso degli anni varie segnalazioni e, in alcuni casi, contestate anche infrazioni di tipo sia amministrativo che penale.
Per quanto riguarda le circostanze dell’incidente del 4 novembre, non è stato possibile da parte degli enti tecnici fornire elementi specifici, essendo le indagini appena iniziate. Tra gli aspetti più rilevanti emersi vi è comunque la circostanza che, sebbene le operazioni di trattamento dei rifiuti piu` rischiose (ad esempio quelle che possono determinare emissioni nocive) avvenissero all’interno dello stabilimento, in aree appositamente attrezzate, vi erano comunque alcune fasi preliminari della lavorazione che erano svolte all’aperto, sul piazzale.
La Commissione ha interpellato anche le organizzazioni sindacali, che hanno evidenziato di non avere informazioni dirette da offrire, posto che sia la EURECO che la TNL sono imprese non sindacalizzate. I rappresentanti dei lavoratori hanno comunque richiamato l’attenzione sulla necessita` di garantire la piena attuazione delle disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riguardo alle situazioni piu` sensibili e rischiose come quelle dei lavoratori delle ditte appaltatrici.
Si è poi evidenziato il fatto che in molti casi le aziende tendono, per evidenti ragioni economiche, ad utilizzare forme contrattuali di altri comparti, che pero` possono comportare anche minori obblighi dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. Ad esempio, è stato rimarcato che, sulla base delle disposizioni vigenti, i dipendenti della ditta EURECO sono inquadrati con il contratto del settore commerciale, cosı` come quelli della TNL sono inquadrati nel comparto metalmeccanico.
Conclusivamente, le cause e la stessa dinamica dell’incidente del 4 novembre sono ancora da chiarire e, pertanto, qualunque ipotesi è prematura. Tuttavia il quadro complessivo nel quale si è determinato l’incidente, cosı` come è stato possibile ricostruirlo, appare molto nebuloso e pone numerosi interrogativi circa l’adeguatezza delle procedure e delle stesse disposizioni vigenti rispetto all’esigenza di garantire in modo efficace la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori addetti alle operazioni di trattamento e smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli speciali e pericolosi.
Al riguardo, sembra quindi opportuna una riflessione sul tema, che possa condurre alla elaborazione di soluzioni piu` efficaci ai fini della prevenzione dei rischi e della formazione dei lavoratori, attraverso interventi migliorativi di carattere normativo ed amministrativo e un rafforzamento dei controlli e dell’apparato sanzionatorio in materia".
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