Il Consiglio Regionale lombardo nelle pieghe del bilancio 2011, durante l’ultima seduta dell’anno, ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno del PD che invitava la Giunta regionale “a prevedere un contributo che, attraverso un bando generale, aiuti la costruzione e la gestione di nuovi punti acqua sul territorio regionale in modo da favorire e supportare gli enti locali, i consorzi e gli Aato nella promozione di questa importante iniziativa”. Ciò significa che in futuro le circa 200 “Case dell’acqua” esistenti in Lombardia si moltiplicheranno grazie anche ai contributi regionali.
In diverse province, infatti, i gestori degli acquedotti hanno già predisposto, in collaborazione con i Comuni, questi punti di distribuzione di acqua potabile “di qualità” che stanno riscuotendo un ottimo successo in termini di sensibilizzazione all’utilizzo dell’acqua del rubinetto. L’iniziativa del PD adesso dovrà trovare risposta nelle scelte della Giunta regionale prima di tutto con l'inserimento nel Bilancio 2011 di un finanziamento che consenta l'apertura di un apposito Bando rivolto a tutti i comuni lombardi.
Il successo crescente delle “Case dell’acqua” dimostra che sono in aumento i consumatori disposti a fare questa scelta e quando possono farlo preferiscono andare a rifornirsi qui che nei supermercati per motivi sia ambientali che economici. Molti infatti consumano acqua minerale in bottiglia solo perché è gassata, e potendola acquistare al prezzo di 5 cent. al litro al posto di spendere da 6 o 10 volte tanto. L’Italia è il primo paese d’Europa e terzo nel mondo per consumo di acqua in bottiglia, con un consumo medio (dati 2007) di 196 litri per abitante l’anno. In generale 2 italiani su 3 non si fidano dell’acqua del rubinetto. Per il trasporto dell’acqua in bottiglia circolano ogni anno sulle nostre strade circa 300mila Tir e solo nel 2009 sono stati raccolti 6 miliardi di bottiglie di plastica.
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