Il bilancio 2011 è stato presentato in consiglio comunale nella seduta consiliare di martedì 30 e verrà discusso e approvato prima di Natale. "L'amministrazione comunale - ha affermato il sindaco Marco Alparone- non si è distolta rispetto alla concretezza del suo mandato, anche se bisogna riconoscere che quest' anno è stato molto critico e ci vogliono sacrifici per far quadrare il bilancio. Riuscire ad approdare l'esercizio entro Natale è un risultato eccellente se si consideri che si richiedono rinunce. La priorità sono le manutenzioni delle scuole con interventi mirati, perché costituiscono il futuro della comunità. Abbiamo trovato una situazione disastrosa e sinora abbiamo speso oltre un milione di euro”. Una dichiarazione, insomma, con la quale per il secondo anno consecutivo di governo, la destra padernese, annuncia il nulla.
L’opposizione sta esaminando il documento per capire meglio le cose che sfuggono (la questione del fondo vincolato, il risparmio sul personale, la diminuzione della quota oneri su spesa corrente) prima del giudizio complessivo che verrà espresso nella seduta del 21 dicembre . In attesa di questo, però, il capogruppo del PD non rinuncia a trasmettere le sue sensazioni sull’insieme della presentazione. Non c'è vis polemica nelle sue osservazioni, ma solo una preoccupazione generale dettata dall'assenza di un vero disegno politico.
“Quando l’assessore Ruzzon ha evidenziato nella parte finale della sua presentazione gli obiettivi, assessorato per assessorato, "garantiti" dal Bilancio, è emerso che la stragrande maggioranza di quelle cose erano contenute nelle linee di mandato del Sindaco e della Giunta di giugno 2009: quindi, dopo 18 mesi di sostanziale inerzia, ci troviamo di fronte all'ennesimo annuncio che forse succederà qualcosa – sottolinea Marco Coloretti -. Inoltre molte delle cose presentate sono solo la messa a frutto di scelte fatte dalle passate amministrazioni che oggi si sbandierano come proprie, ma a cui fino a ieri ci si era opposti scriteriatamente: è il caso di Afol, per non parlare di quel grande centro della cultura che è diventato Tilane, già battezzata dalla giunta “cattedrale nel deserto”. Vogliamo parlare dei nuovi posti dell'asilo nido: e chi l'ha fatto l'asilo? E i servizi alla persona?”. L’opposizione si chiede anche: come si giustifica per il secondo anno consecutivo l'avvenuta presentazione del bilancio previsionale entro dicembre, alla luce di quanto raccontato più volte sulle "casse vuote" lasciate dagli assessori che li hanno preceduti? Altri comuni non riusciranno a chiudere nemmeno l'anno in corso, ma a Paderno dov'è finito “il buco” sbandierato dall'assessore? In compenso chi ci svuota le casse ha nome e cognome: governo Berlusconi, meno 1milione e 400mila euro di trasferimenti. La Lega non ha niente da dire?
Altra voce importante: investimenti a quota 3 milioni. Mai vista una cifra così bassa e anche nella sua formazione secondo Coloretti bisogna guardare bene perché c'è addirittura qualche ottimismo di troppo. Si annuncia che saranno significativi gli interventi sulle scuole. Peccato però che lo saranno perché arrivano "una tantum" dei fondi vincolati. Gli interventi da programmare a Paderno non possono limitarsi a questo, ma abbracciano questioni di natura diversa (dal verde alle reti, dalle strade alle barriere architettoniche, dai campi sportivi ai cimiteri) e su questo c'è rimasto solo il famoso "osso" ereditato dal passato, ma non c'è più la polpa, perché nel frattempo ci si è cimentati in una direzione sola e in maniera "forsennata", come l'ha definita la stessa Ruzzon: abbattere i mutui.
“Cosa giusta in sé, ma fatta con una fretta e una dimensione che rischia di rivelarsi controproducente – osserva il capogruppo PD -. Quando questa città si accorgerà che non c'è più uno straccio di programmazione sui lavori pubblici di cui necessita salirà la protesta. E allora che faranno? Riaccenderemo frettolosi mutui? Ancora una volta si è rimandata la dolorosa scelta su quali servizi ridurre per far fronte ai tagli che presto presenteranno il conto. Qualcosa la giunta ha provato a fare (aumento tariffe mensa), ma davanti al malumore generale è tornata indietro. Il vero problema è che sono in difficoltà e non sanno (non vogliono) scegliere...la coperta è corta, e quel congelare le entrate col fondo vincolato la dice lunga sulla possibilità reale di realizzare i programmi dichiarati”.
In sintesi: un Bilancio di previsione nei tempi giusti è un segno di forza (tecnica), ma che sembra nascondere una straordinaria debolezza (politica). Poca strategia, pochissima programmazione, assenza di novità, solito annuncio sulle cose "che faremo". Intanto il tempo passa.
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