sabato 13 novembre 2010

Il nome di Dio e gli sciacalli

Adesso so chi ispira i messaggi dell’anonimo che mi ha inviato nei giorni scorsi lettere per darmi dello "sciacallo" perché chiedo verità su quanto è accaduto alla Eureco. Soprattutto perché chiedo che venga rimessa in discussione la politica che è oggettivamente responsabile della tragedia umana e ambientale che l’incidente ha provocato.
Io, come tutti i partiti della minoranza padernese, le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini, lo chiedo perché sono convinto che solo ridiscutendo leggi e regolamenti regionali e locali, modelli di gestione delle norme sui controlli pubblici e loro applicazione, meccanismi autorizzativi e le relative responsabilità politiche, perché è la politica che li definisce, forse riusciremo ad evitare il ripetersi di questi gravi fatti. Ma qualcuno considera questa richiesta “sciacallaggio” e questo qualcuno è il sindaco in persona, il nostro primo cittadino che fin dall’inizio, sostenendo che alla Eureco “tutto era in regola”, ha definito così chi chiedeva di sapere la verità su quello che succedeva in quella azienda.
Oggi, proprio quando è arrivata la tragica notizia della prima vittima uccisa dalla “fabbrica dei veleni” padernese, lo ha ripetuto, insultando a mezzo stampa tutti i soggetti politici e sociali che ho enumerato, a partire da me. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a il Giorno che merita di venire letta perché rivela tutta l’ipocrisia e tutta la falsa coscienza di quello che non esito a definire un insopportabile baciapile, al quale uno dei parroci suoi amici dovrebbe spiegare che nominare il nome Dio per fare politica è un peccato mortale.
Nell’intervista, infatti, Alparone nomina più volte il nome di Dio invano e osa utilizzarlo per nascondervi dietro le sue responsabilità di amministratore che rivela platealmente di essere incapace di sostenere. A Dio egli si rimette e a lui invoca protezione e aiuto. Manco fosse il patriarca della nostra città. Egli con vomitevole faccia tosta definisce la strage alla Eureco un peso che il buon Dio gli ha messo sulle spalle, “per metterci alla prova”.
E insulta chi invece vuol richiamare lui e gli altri amministratori alle loro responsabilità, che non sono solo morali, come egli pretende di ostentare e come anche l’intervistatrice del quotidiano sottolinea con ironia: “Parla spesso di Dio, Marco Alparone, molto meno di politica… anche se la storiaccia della sua Paderno ha dei risvolti più tristemente e vilmente umani” .

6 commenti:

Giovanni Giuranna ha detto...

Come ho annotato anche nel mio blog, questo modo di riferirsi a Dio da parte del sindaco è religiosamente superficiale e politicamente del tutto improprio. Giovanni Giuranna

Gianni Rubagotti ha detto...

Io non ci vedo nulla di teologicamente criticabile in sé nel dire "questa tragedia è un peso che Dio mi ha meso sulle spalle per mettermi alla prova", se ricordo bene papa Woytila arrivò a considerare collegata la sua malattia a vicende politiche umane che lui doveva scontare. Che l'atteggiamento di Alparone e della sua giunta di fronte alle critiche e a certe iniziative sia proprio sovrapponibile al Cristo che dalla croce chiede il perdono dei suoi assassini...be' su questo non ci giurerei.

Anonimo ha detto...

Allora è moralmente corretto e umanamente rispettoso farfugliare qualche pensiero decisamente opinabile alle telecamere e lanciarsi nella polemica politica con ancora lì le vittime sulle barelle come ha fatto un 'politico' che voi conoscete bene? Non riesco a definirlo politico, ma ancora prima persona. Un essere deplorevole.

Giuranna, almeno abbi il coraggio di esprimere le tue idee e opinioni tramite il tuo blog. Invece già da parecchi mesi ho notato che lancia il sasso, postando mezze notizie ma non si espone mai in maniera netta e argomentando la sua posizione. Almeno da queste pagine, basate sull'odio personale non tanto dalla voglia di fare informazione, un lettore può attingere informazioni. Poi le può condividere o meno, ma almeno le attinge.


Saluti,

S. Carcano

carlo arcari ha detto...

Simone, io non odio personalmente nessuno, esprimo critiche e giudizi puntuali e difinite che non sono rivolte alla persona, ma ai comportamenti istituzionali di un pubblico amministratore che pretende di rappresentarmi. prendo atto del fatto che mi leggi perché evidentemente qui puoi "attingere informazioni" e tanto mi basta. Non capisco però a quale politico "essere deplorevole" ti riferisci. Perché non fai il nome e il cognome così capiamo tutti e anche lui se vuole ti può rospondere? Grazie

Giovanni Giuranna ha detto...

@ S. Carcano: sul mio blog penso di esprimere in modo chiaro le mie idee. Intelligenti pauca! GG

Anonimo ha detto...

Un consiglio a S. Carcano: la mattina appena alzato e la sera prima di coricarsi dovrebbe guardarsi allo specchio per almeno 3 minuti e pensare alla cattiverie che scrive e alla rabbia e l'odio che esprime, magari non avrebbe i travasi di bile, mi sa che la sua è unvidia Luna