venerdì 12 novembre 2010

Anonimi, se avete delle "verità" da dire sulla Eureco, ditele e firmatevi

La scorsa settimana due incidenti in aziende che trattano rifiuti industriali, una nel nostro comune, l’altra alla periferia sud di Milano, di proprietà dell’azienda che vorrebbe costruire qui un inceneritore, hanno provocato gravi danni e numerosi feriti. La questione della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini messa in forse dall’inquinamento e dall’ecobusiness ad esso collegato è drammaticamente al centro delle cronache. In una situazione di emergenza come questa, nella quale è importante che tutti siano informati della gravità dei fatti, un lettore di PadernoForum, al solito anonimo, mi manda da giorni messaggi in cui, prima mi dice che “mi devo vergognare” perché scrivo quello che tutti pensano e sanno della conduzione dell’azienda di Palazzolo, poi non contento dice che sono “uno sciacallo” e siccome non voglio pubblicare i suoi insulti, si lamenta dicendo che lui “è educato e rispettoso” e mi accusa di voler “pilotare l’opinione altrui per rafforzare la mia sete di allarmismo”.
E’ interessante sapere che c’è gente pronta a difendere la figura del padrone della Eureco affermando  di “avere in mano la prova tangibile che alcuni dipendenti (della Eureco ndr) percepiscono un salario maggiore dei titolari”. Io ovviamente non so chi sia questo anonimo che dice di saperla più lunga di noi sull'azienda di Merlino, ma mi chiedo perché se vuole davvero  “parlare per dare un minimo di chiarezza” su questa storia usufruendo di “uno spazio di confronto”, non si leva il cappuccio? Se vuole darci delle informazioni sappia che può farlo a una sola condizione; qualificandosi per nome, cognome e ruolo professionale, dal momento che egli afferma di essere uno che “conosce bene l’azienda, frequentandola tutti i giorni..” e, come ha scritto in precedenza, che alla Eureco “era ed è tutto in regola”.
Avanti anonimo, giù la maschera, assumiti la responsabilità di quel che affermi. Come faccio io. Se sarai trasparente nessuno ti negherà l'ascolto che meriti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

da il Fatto Quotidiano

tratto dall'articolo sulla cava di rifiuti tossici non bonificata destinata ad area Expo: "L’inchiesta è partita lo scorso giugno dopo un esposto di un comitato di cittadini assieme al circolo di Legambiente Milano Ovest. A ottobre poi l’Asl ha stilato un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata da sostanze cancerogene. Nulla da stupirsi. L’ex cava di sabbia di Geregnano è stata utilizzata per trent’anni come discarica. Su quest’area avvelenata quattro anni fa si è deciso di costruire un quartiere intero. Non solo: il progetto avvallato dal Comune non prevedeva l’asportazione dei due milioni di metri cubi di rifiuti tossici, ma la loro copertura con un telo dello spessore di un millimetro e mezzo. Per questo la magistratura, oltre ai dirigenti delle operazioni di recupero e costruzione ha indagato anche alcuni dirigenti pubblici. Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi del Comune, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e il dirigente dell’Arpa (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), Paolo Perfumi. Secondo gli inquirenti le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società costruttrici erano “tutte illegittime” e tutte a vantaggio delle società cui era stata affidata l’operazione di bonifica"

Siamo ancora sicuri che quello che sta succedendo a Paderno sia tutto regolare?

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