A Incirano il Natale si avvicina e gli amministratori locali cominciano a preoccuparsi perché i commercianti, loro grandi elettori, non sono affatto contenti di come vanno le cose. Il presidente del Consiglio di Quartiere, Riccardo Stucchi, cerca di correre ai ripari parlando di una nuova associazione e di luminarie natalizie sperando di cominciare a cambiare qualcosa. Questo il testo della lettera che ha inviato a commercianti, artigiani ed esercenti, ai componenti del CdQ, al sindaco Alparone e al Consigliere delegato alla Partecipazione, Zaira Delizi.
Data la preoccupazione per la situazione in cui versa il commercio e per la scarsa partecipazione alla vita attiva del Nostro Quartiere di Incirano, Vi invito ad un incontro il giorno Giovedì 28 ottobre 2010 alle ore 21 presso la Villa Gargantini con il seguente ordine del giorno: fondazione dell’Associazione dei Commercianti di Incirano e relativa elezione di un Presidente dell’associazione stessa; proposte per l’organizzazione degli eventi delle prossime festività (compreso il S. Natale e le relative luminarie) per rivitalizzare il Quartiere. Il Consiglio di Quartiere, nell’attesa di incontrarvi, confida nel fatto che partecipiate numerosi a questo incontro, organizzato per cercare tutti insieme di trovare una soluzione per uscire da una situazione che, per la Nostra zona, rimane critica da anni.
L’iniziativa proposta sembra davvero minimale, anche perché arriva dopo il taglio (che non aveva sollevato proteste) di quel che comunque faceva la giunta precedente. L’amministrazione di centro sinistra, infatti, stanziava dei soldi, forse pochi, ma li stanziava per le luminarie, mentre Alparone lo scorso anno li aveva negati. Adesso parlano di rimettere le luci per “rivitalizzare il quartiere” che da tempo, pur essendo collocato al centro tra i due insediamenti più grandi, Dugnano e Palazzolo, sembra rassegnato a vivere in un cono d'ombra.
L’anno scorso durante un incontro da loro richiesto avevo consigliato ai dirigenti della frazione di puntare su due obiettivi: il recupero di Villa Gargantini come polo di attrazione di Incirano tramite un programma di iniziative culturali (un progetto almeno annuale, non eventi una tantum) capaci di attirare flussi di visitatori nel quartiere; la pedonalizzazione al sabato di un tratto di via Italia nel quale fare animazione commerciale con temporary shop, mini eventi, happy hour musicali, in collaborazione con gli esercenti, come inizio di un percorso per arrivare a dar vita, col sostegno comunale, al futuro “centro commerciale naturale”.
Ma la mia disinteressata disponibilità a collaborare è stata lasciata cadere e le azioni intraprese sono state una (modestissima) mostra sul passato remoto di Incirano allestita sommariamente in Villa, e la attuale richiesta di “luminarie”. Francamente un po’ poco. Da notare infine una curiosità: la lettera dei giovani dirigenti di Incirano non è indirizzata all’unico titolare della partita “commercio” che a Paderno Dugnano è pur sempre l’assessore Di Maio. Come mai?
1 commento:
La risposta l'ho scoperta io di recente: l'attuale amministrazione ha dichiarato in pubblico che la biblioteca Tilane ha dei costi molto alti e vi sono stati investiti molti soldi per cui a causa di un bilancio fatto dimagrire dalla crisi l'attività culturale viene concentrata lì nonostante la buona volontà dei consiglieri di quartiere.
Io a questo punto mi farei un'altra domanda: che senso ha avuto in una città policentrica come Paderno Dugnano, in anni di crisi come questi, un così forte investimento (mi pare 5 milioni di euro) per una biblioteca pubblica che costerà ogni anno un bel po' di soldi e dove molti degli utenti sono universitari che avrebbero diritto di studiare nei loro atenei (a cui pagano rette non secondarie)?
E questo avendo un centro secondo me tra i più belli della zona con la fantastica Villa Gargantini, che tra l'altro permetteva d'estate di leggere seduti in panchina in giardino, oltre a valorizzare un quartiere come Incirano?
Tenete presente che io abito vicino alla Tilane per cui in teoria ci ho guadagnato perché in 5 minuti a piedi sono in biblioteca...o forse no, perché la passeggiata da fare a piedi nel viale alberato di Incirano mi manca...
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