venerdì 1 ottobre 2010

Consiglio comunale: 90° minuto

Questa mattina sono riuscito a parlare con qualcuno dei miei corrispondenti dal Consiglio Comunale di ieri sera che mi hanno aggiornato a grandi linee su quanto accaduto dopo che io alle 10.40, ho staccato la spina per esaurimento delle forze causa raffreddore.
In estrema sintesi: i punti rimanenti all’ordine del giorno chilometrico sono stati discussi nelle tre ore successive fino alle 01.30 circa di oggi. Sull’offerta formativa e il Piano del diritto allo Studio, approvato all’unanimità, sono intervenuti tre consiglieri del centro sinistra: Zilioli, Caniato e Pedretti. Il primo ha proposto un emendamento di cui avevamo già dato notizia, sull’inserimento nel corso di educazione alla legalità del tema della penetrazione della criminalità organizzata nelle realtà imprenditoriali del Nord Italia (che nel progetto stranamente mancava) con l’impegno ad aumentare la dotazione di spesa da 2.500 a 7.500 euro. Le due insegnanti dirigenti delle scuole padernesi sono intervenute per appoggiare la proposta e chiedere un impegno preciso del Comune su questo fronte educativo. Tagliabue si è detto d’accordo e ha accolto l’emendamento ricordando comunque che si tratta di un atto d’indirizzo.
A seguire la discussione sulla famosa Commissione speciale d’inchiesta relativa alla gestione del Centro Falcone e Borsellino e agli atti amministrativi connessi al procedimento giudiziario in corso. Su questo punto sono intervenuti il capogruppo Coloretti del PD che si è detto d’accordo, ma ha ricordato che tutti i centri di aggregazione sociale di Paderno Dugnano, oratori compresi, vivono le stesse difficoltà e corrono gli stessi rischi. Piuttosto, ha proposto, perché non costituire, a supporto dell’Osservatorio caldeggiato dal sindaco, una commissione permanente antimafia che non indaghi sul passato, ma sul presente della presenza mafiosa nel Nord Milano? Su questo c’è stato un po’ di traccheggiamento da parte del primo cittadino che in pratica non ha risposto con chiarezza si o no. Al momento del voto la sorpresa. Anelli ha votato contro perché, ha dichiarto, considera l’iniziativa totalmente strumentale, e ha ripetuto le critiche alle scelte fatte dalla giunta sul Centro Falcone e Borsellino. La Commissione è stata comunque approvata senza il suo voto e sarà così composta: Zilioli (PD), Riboldi (Lega), Anelli (PRC-PdCI), Cerioni (IDV), Sorrentino (Di Maio), Pirovano (PdL). Concluderà i suoi lavori al 31 dicembre e fornirà una relazione entro Febbraio 2011.
Il mio commento a caldo su questa seduta è il seguente: si sono ascoltati toni stranamente distesi e ragionevoli come non ricordo di avere mai sentito finora tra maggioranza e opposizione. Bene, naturalmente, è stata una gradita sorpresa. Se si esclude l’inutile aggressività che però è apparsa ieri sera più un riflesso condizionato della signora Ruzzon che altro, e la solita pomposa autoretorica fatta di improbabili confronti (io sono stato più bravo di te) con il sindaco precedente portata avanti da Alparone, il resto del confronto non ha registrato altro che convergenze e voti all’unanimità o quasi. Il capogruppo leghista Caldan è arrivato a sollecitare seriamente il contributo di esperienza della minoranza nella gestione dell’amministrazione, mentre il capogruppo azzurro Rimoldi ha sottolineato più volte il suo apprezzamento per lo spirito e il merito delle cose dette da Coloretti sul Bilancio e anche sull’OdG a favore dell’interramento della Rho.Monza ha richiamato e invitato alla concordia e all’unità.
Tutto bene dunque, ma una serie di affermazioni fatte dal sindaco e dalla sua “centralinista” meritano a mio parere di venire in futuro approfondite. Sono quelle relative a due concetti ribaditi ieri sera: 1) il Comune non ha competenze in tema di lavoro, non può fare impresa e dunque non può creare occupazione. 2) il Comune in futuro non potrà e dunque non dovrà più erogare direttamente servizi ai cittadini che invece dovranno venire garantiti dai privati e dal volontariato tramite la sussidiarietà e le sponsorizzazioni. Due punti di vista che non mi sembrano accettabili, non per ragioni ideologiche, ma al contrario perché figlie di una perniciosa ideologia liberista, smentita dai fatti e dalla storia, e quindi anche economicamente sbagliate. Un’impostazione che viene contraddetta quotidianamente dalla realtà padernese dell’Ages, un’azienda totalmente di proprietà comunale che fa utili e li trasforma in servizi ai cittadini. Attraverso Ages il Comune fa impresa, crea lavoro e occupazione, eroga servizi pubblici. Alparone per aderire all’ideologia liberista del suo sedicente partito intende forse privatizzarla?

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