domenica 5 settembre 2010

La politica dopo la svolta di Mirabello

Tre destre. Dopo il discorso di Fini a Mirabello questo è il nuovo profilo accidentato della attuale maggioranza che dice di voler continuare a sostenere il governo Berlusconi. 1) una destra acostituzionale, plebiscitaria e ben poco democratica rappresentata dal PdL, 2) una destra localista, contraria all’unità nazionale, estremista e razzista, rappresentata dalla Lega, 3) una destra nazionale, costituzionale, democratica e moderata rappresentata da Futuro e Libertà, la nuova formazione che si è costituita attorno al presidente della Camera.

Le tre destre sono diverse e nei fatti antagoniste: il Pdl è un non partito, perché vive solo di luce riflessa del leader che ne detta l’agenda politica sulla base delle sue esigenze personali; la Lega è un partito localista, dominato da un monarca assoluto, familista ed eversivo, che punta a una cosa sola, la secessione degli interessi del Nord da quelli del resto del Paese; la destra di Futuro e Libertà è in nuce quel partito liberaldemocratico, moderato, moderno ed europeo che la destra italiana attende da sempre. Potranno convivere d’ora in avanti queste tre forze, sostenendo insieme il governo Berlusconi?
Mi sembra evidente che un centrodestra diviso su tutto, ma unito forzatamente dall'obbligo di portare a termine la legislatura, è poco credibile. Berlusconi ormai è nudo e la sfida lanciata da Fini è inaccettabile per lui: o accetta di discutere, punto per punto, i contenuti dei cinque titoli del programma che presenterà in Parlamento e sui quali vuol chiedere il voto alla "sua" maggioranza, o condannerà il suo governo e l’Italia andrà tra breve ad elezioni anticipate i cui esiti non sono affatto scontati.
Il centro sinistra, davanti a quella che appare la crisi finale del Berlusconismo, sarà pronto a mettere in campo un’alternativa vincente? Insomma il "Nuovo Ulivo" evocato da Bersani e Bindi è possibile e che confini potrà avere?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fini si colloca a destra e spiazza quelli che, a sinistra, avevano pensato di allearsi con Futuro e Libertà.

L'anomalia italiana si conferma essere il Cavaliere,anche se molti, subalterni culturalmente al berlusconismo,erano abituati a pensare che gli attacchi e le critiche al populismo di Arcore fossero una prerogativa della sinistra.

Probabile che a breve termine il PD debba dialogare con Fini, Casini(e Montezemolo)e Rutelli per cambiare la legge elettorale.
Poi ognuno per la sua strada, magari con il terzo e con il quarto polo.

Secondo me,comunque, il PD deve trovare il modo di dialogare subito con il con il Movimento a 5 stelle e naturalmente con l'IDV.

Baraviera Aris