Il voto di fiducia chiesto e ottenuto ieri alla Camera dall’ex leader (così è) del centro destra ha sancito la fine di un’era e di un’avventura politica: quella del berlusconismo e di Berlusconi. Ho messo il berlusconismo prima dell’uomo non a caso. L’inventore di Milano 2, Fininvest, Publitalia, Mediaset, di Forza Italia e del PdL, infatti, è stato solo l’interprete di una voglia di destra populista, localista, antinazionale e anticostituzionale che da sempre covava nell’intestino del Paese.
Il berlusconismo faceva e fa parte della fisiologia dell’Italia, ma come tutte le malattie della crescita sembra ormai in via di superamento. Il corpo fragile del nostro giovane-antico Paese ha saputo trovare dentro di sé gli anticorpi per debellare la febbre ed espellere il bacillo di Arcore e ora può tornare a fare una vita più equilibrata e guardare al futuro.
L’anticorpo risanatore si chiama Gianfranco Fini ed è il migliore che ci poteva capitare: perché è sì un uomo di destra, ma è un moderato e un sincero democratico, oltre che un patriota, che mantiene fede al giuramento di difendere le istituzioni e la Costituzione italiana, dotato di una visione moderna della nostra realtà nazionale proiettata all’interno della casa comune europea. Un nuovo avversario politico per il centro sinistra, certo, che però ha il merito di riportare il tavolo del confronto politico nazionale su basi più solide e chiare, cioè su 4 gambe: una destra localista, antinazionale ed antieuropea (la Lega), una destra populista, anticostituzionale e padronale (il PdL), un polo di centrodestra in formazione, moderato, costituzionale e liberaldemocratico (FL, API, UDC), un polo di centro sinistra in formazione, socialdemocratico, popolare e costituzionale (PD, IdV, Verdi, SL).
Il dibattito politico, con la scelta di campo finiana che ha rotto finalmente il meccanismo dittatoriale messo in piedi da quello che è stato per 16 anni il titolare della “piccola impresa Italia”, si rimette in movimento. Il PD, dopo aver respinto l’ultimo assalto del “bipolarista” Veltroni, è ormai avviato su una strada che, in collaborazione con IdV e il centro destra moderato, porterà l’Italia verso un nuovo sistema multipolare, più praticabile e democratico. L’obiettivo a breve per i due soggetti moderati, centrodestra e centrosinistra, uniti nella difesa della Costituzione repubblicana, è dar vita a un nuovo governo di transizione che cancelli la legge elettorale incostituzionale (che consente ai partiti di nominare gli “eletti” e di avere la maggioranza assoluta con il 35% dei voti), e riporti gli italiani al voto su basi politiche più trasparenti e democratiche. Poi vinca il migliore, cioè chi avrà un programma più affidabile e credibile per lo sviluppo della nostra società e della nostra democrazia.
3 commenti:
beh a sentire i fans della sinistra Silvio sarebbe già stato al capolinea nel 94. secondo me l'ottimo governo del nostro amatissimo premier durerà e sarà riconfermato, la maggioranza sa cosa è vero e cosa no, cosa giusto e cosa no, chi lavora davvero e chi fa finta...GOVERNO BERLUSCONI...LA FORZA DEL FARE!!!
caro anonimo, mi sembra che ti sei ridotto a negare l'evidenza.
Questo anonimo è uno spasso!!! ahahahahh
Davvero, gente così dovrebbe essere premiata, quantomeno perchè fà ridere il prossimo.
Rimango anonimo a mia volta, non volevo essere pubblicato, ma non potevo non commentare un intervento così cretino, fatto da qualcuno che forse ha qualche leggero problemino di comprensione della realtà, dell'evidenza.
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