mercoledì 11 agosto 2010

Politica locale e cattivo giornalismo

La regola delle cinque “W”, come tutti i giornalisti sanno (o dovrebbero sapere) costituisce la base tecnica del giornalismo moderno. Secondo il modello classico, un articolo di cronaca deve contenere, fin dall’inizio, le risposte alle cinque “W”, le iniziali delle seguenti parole inglesi, corrispondenti ad altrettante domande:
– Who? (chi?): chi sono i personaggi coinvolti?
– What? (che cosa?): che cosa è accaduto?
– Where? (dove?): dove si è svolto il fatto?
– When? (quando?): quando si è verificato il fatto?
– Why? (perché?): quali sono le cause che hanno provocato o favorito il fatto?
L’articolo con il quale nei giorni scorsi il quotidiano "Il Giorno" ha dato la notizia delle sette proposte che il PD di Paderno Dugnano ha fatto per sensibilizzare la città contro la penetrazione mafiosa, non ha tenuto minimamente conto di questa regola. Soprattutto nella sua titolazione che è fuorviante e scorretta perché non presenta i fatti, ma ne dà un’interpretazione soggettiva e distorta, in una parola faziosa.
Secondo questo titolo (‘Ndrangheta, la promessa del PD: faremo luce sul nostro operato. Paderno, opposizione in sintonia con la Giunta Alparone per la legalità” ) che non rispecchia la verità dei fatti, il partito avrebbe fatto una conferenza stampa soprattutto per “promettere” che indagherà sull'operato dei suoi iscritti "coinvolti nelle indagini" e dire che è d’accordo con la giunta di destra. Io c'ero e come gli altri presenti alla conferenza stampa non ho sentito niente di tutto questo.

Analizzando nel merito l’articolo, si vede che il testo non presenta correttamente le proposte, ma le accenna solo per dire che il centrosinistra si accoda alle iniziative di Alparone, mentre non è affatto così. Le proposte sono diverse, qualitativamente e quantitativamente. Ad esempio il sindaco afferma nei suoi comunicati stampa che la futura commissione comunale dovrà indagare sull'operato della gestione del Centro Falcone e Borsellino, non ha mai detto una parola sulle iniziative antimafia che il PD, tramite due suoi autorevoli iscritti (Antonella Caniato è consigliere comunale), porta avanti da diversi anni in collaborazione con le forze dell'ordine, ha parlato genericamente di voler istituire un “Osservatorio” con altri Comuni, mentre il PD elenca i sei punti qualificanti che questa azione istituzionale dovrà attuare e propone anche una scuola di formazione per gli amministratori degli enti locali.
Insomma, mentre i blogger possono scrivere quello che vogliono (rispettando le leggi) sui loro diari virtuali, perché la gente sa che non sono mezzi di informazione, ma solo opinioni in libertà, un giornale ha dei doveri nei confronti dei lettori.  Se l’articolo de Il Giorno dal punto di vista informativo è incompleto e reticente, il titolo è totalmente inaccettabile perché non racconta i fatti, ma rivela solo i pregiudizi e le opinioni di chi lo ha fatto (che in genere non è mai chi firma l'articolo). Un esempio di pessimo giornalismo, a mio avviso, perché le opinioni sono ovviamente libere, ma sulle pagine di un quotidiano vanno presentate al lettore come tali e non spacciate per notizie.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vi è da tenere presente che sovente i partiti politici fanno pressioni ai giornalisti, per leggere ciò che vogliono. Forse in questo la giornalista si è stancata di questo comportamento e ha scritto di conseguenza.


Giuliana Del Vecchio

carlo arcari ha detto...

cara Giuliana, a me non risulta che il PD di Paderno Dugnano abbia mai fatto "pressioni" di sorta sull'autrice dell'articolo in questione. In ogni caso io mi riferivo non tanto al testo quanto al titolo dell'articolo che non è stato fatto dal redattore, ma dal responsabile della pagina che ha commesso a mio avviso una grave violazione delle regole professionali scrivendo cose non vere in relazione a un fatto presentandolo in modo distorto. A quale pro?