martedì 10 agosto 2010

Buone vacanze, se potete...

Prima di partire per le vacanze verso un  luogo dove ho verificato non esiste il collegamento ADSL (ma sì, lo faccio apposta) ho scritto questi pensierini che vi lascio per una riflessione sotto l'ombrellone. Ci risentiamo a fine mese. Ciao, ciao.

“Andare ai materassi”. Il termine era usato dai mafiosi de “Il padrino” per indicare l’inizio delle guerre tra famiglie, quando i “soldati” dei Corleone entravano in clandestinità accampandosi in qualche appartamento vuoto del Bronx o di Brooklyn e dormendo, armi alla mano, tra una battaglia e l’altra, su materassi gettati per terra.
La destra italiana, quella ideologicamente lumpem, ma ricca di mezzi, di Berlusconi e quella dotata di maggior spessore culturale e politico, ma povera, soprattutto di media, di Fini è andata “ai materassi”. Il presidente del consiglio da un lato e il presidente della camera, due figure istituzionali ormai delegittimate perché si sono rese tali a vicenda, sono impegnate nello scontro finale e, come Harry Potter e Voldemort, uno non può sopravvivere se l’altro non muore. Le ultime parole sono state dette, gli anatemi senza perdono scagliati, il primo sangue versato. Uno dei due dovrà venire ucciso dal vincitore perché in questo duello non si faranno prigionieri.
L’Italia bloccata, è costretta alla finestra, guarda e aspetta. Ancora una volta Berlusconi tenta di coinvolgere le tribune per farle scendere in campo al suo fianco contro il nemico mortale. Ma questa volta forse non gli basterà rimettere in piedi la rete di vendita del suo partito azienda per vincere. Se il nuovo “terzo polo” formato dai suoi ex soci espulsi (Casini, Fini, Lombardo) e dai nuovi liberaldemocratici di Rutelli, si trasformerà in un cartello elettorale, il cavaliere probabilmente non ce la farà a tornare in sella. I sognatori che condividono il suo “italian dream” non sono più la maggioranza, anzi diventano sempre di meno ogni giorno che passa perché la crisi ha fatto emergere con chiarezza l’incapacità della sua politica economica di “coprire” la domanda del Paese. I salvati, infatti, sono una minoranza mentre troppi sono i sommersi ai quali lo stato Berlusconian-Tremontiano non offre nemmeno una ciambella di salvataggio, figuriamoci un posto ponte. Dietro i “materassi” infatti c’è proprio questo: il fallimento di un modello economico, produttivo e sociale sul quale Lega e PdL avevano scommesso, che si è rivelato insufficiente. La ripresina che si profila all’orizzonte sarà l’ennesima prova che l’economia basata sul made in Italy fatto in Cina o in Polonia, non crea, ma anzi distrugge occupazione e impoverisce progressivamente il Paese, mentre arricchisce solo i pochi imprenditori che lo cavalcano. La destra è minoritaria in tutti i sensi e da sola non riesce a governare perché non ne è capace e lo dimostrano i fatti. Quello che Berlusconi e Fini non hanno capito è che tra un po’ “ai materassi” verrà costretto il Paese e la guerra sociale che ci travolgerà tutti quanti farà sembrare il loro conflitto un gioco di bambini.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La crisi del berlusconismo è palese in tutti i sensi e si manifesta con la decadenza morale, culturale e anche economica del paese, nonostante cerchino di confonderci con dati statistici su base mensile o trimestrale.
La crescita del PIl italiano, infatti, dal 2000 al 2010 (decennio quasi interamente berlusconiano)è pari a zero ed è molto inferiore alla media europea.


Il tracollo berlusconiano poteva già palesarsi alle scorse elezioni regionali, ma evidentemente il controllo quasi totale dei media e l'incapacità comunicativa delle opposizioni hanno soltanto rimandato l'inevitabile appuntamento con la storia.


Baraviera Aris

Anonimo ha detto...

Il berlusconismo sarà in crisi ma mai in via di estinzione come il Pd.



Scurati.