150 tra insegnanti e genitori si sono riuniti ieri sera nella scuola elementare di Incirano per discutere dei tagli agli organici decisi dal governo. L'iniziativa era stata promossa dai tre presidenti dei Consigli di Circolo di Paderno Dugnano e sono intervenuti anche i dirigenti scolastici del 2° Circolo e del 3° Circolo
I promotori avevano invitato anche il Sindaco Alparone e l'Assessore alla Scuola, Tagliabue, che però non si sono presentati. Se per quanto riguarda il sindaco questo non ha sorpreso, delusione ha sollevato l'assenza dell'assessore che invece ha sempre mostrato in passato attenzione e volontà di confronto.La buona notizia è che una riunione così a detta dei partecipanti non si era mai riusciti ad organizzare negli anni scorsi, anche se molti hanno fatto notare la scarsa affluenza dei genitori che erano molto meno presenti degli insegnanti. Dalla dicussione e dagli interventi è emerso un quadro preoccupante per le nostre scuole primarie e per quelle dell'infanzia. Al 1° Circolo ci sarà una classe in più (30), ma tre insegnanti in meno di quelli richiesti: 57 contro 60. Al 2° Circolo che verrà smembrato in due Istituti Comprensivi mancheranno 5 insegnanti rispetto alle richieste. Nel 3° Circolo a fronte di 32 classi ci sono solo 61 insegnanti, 3 in meno del numero richiesto.
Per affrontare la situazione e cercare di fermare questo taglio insostenibile per insegnanti e studenti,sono state proposte diverse azioni da farsi, se possibile, nei prossimi giorni: un comunicato stampa per informare genitori e cittadini direttamente e tramite i giornali locali, dei tavoli informativi da fare in questi ultimi giorni di scuola, la richiesta di un Consiglio comunale aperto, la presenza alle manifestazioni locali previste in occasione delle celebrazioni del 2 giugno con una delegazione di insegnanti e genitori, un incontro dei presidenti di Consiglio di Circolo con le istituzioni provinciali e regionali. Insomma i lavoratori della scuola padernese cominciano a reagire e a muoversi. L'obiettivo principale però è mobilitare i cittadini. Solo cosi si potrà sperare di fermare i tagli all'istruzione pubblica.
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