La lettera del sindaco è una vergogna. A lui danno fastidio i partiti (gli altri), le attività politiche e il funzionamento della democrazia. Infatti ha emesso una circolare con la quale vieta ai partiti di usare gli spazi dei centri anziani di Paderno, Palazzolo e Calderara. Con una lettera mielosa e ipocrita: afferma che “gli obiettivi di promozione della popolazione anziani vengono meglio perseguiti se le sedi dei centri non vengono resi disponibili alle riunioni dei partiti” e poi conclude che le riunione dei partiti si fanno dove dice lui e invita (ipocrita) “qualora aveste richieste in proposito di trasmettere il presente messaggio chiedendo agli interessati di rivolgersi agli uffici competenti”. Insomma vuole decidere lui come si discute e si fa democrazia a Paderno Dugnano: il sindaco ha perso la testa, la frequentazione dei fascisti comincia a dare i primi frutti. E' una vergogna per Paderno Dugnano.
L’ultima provocazione di Alparone sta spingendo, anche i personaggi più autorevoli e responsabili dell'opposizione, a reazioni indignate ed è palpabile la voglia di rispondere per le rime ai suoi atti di aperta ostilità. Una rossa nuvola d'ira è visibile sopra il cielo cittadino e se non si cerca alla svelta di svelenire l’aria temo che prima o poi il temporale si scaricherà sulla testa di chi sembra deciso, per motivi suoi, ad attizzare continuamente lo scontro.
La lettera-comunicato diffusa alla stampa e ai blog dal consigliere del PD (ed ex sindaco) Gianfranco Massetti, di cui riporto uno stralcio, è il vistoso segnale che si sta tirando pericolosamente la corda. ma cosa c'è alla base di questo ennesimo conflitto?
Alparone è frustrato e la sua frustrazione è legata al fatto che da quando è al potere non è riuscito a sviluppare una qualsiasi visibile politica. Al posto di fare quello che un sindaco intelligente avrebbe fatto nel suo primo anno di mandato, cioè portare a termine i progetti iniziati facendoli propri e attribuendosi così il merito di averli realizzati, ha cercato prima di bloccarli, poi di svuotarli, infine obtorto collo ha dovuto accettarli, ma a quel punto non ha potuto farli propri. Cose nuove non ne ha annunciate né tanto meno realizzarle e la scelta di impiegare tutto l'avanzo della gestione precedente per estinguere mutui che si potevano invece procrastinare, lo ha lasciato senza risorse. La sua maggioranza intanto si agita, gli crea problemi e cominciano ad emergere ribellioni e critiche, rotture affannosamente ricomposte con rimpasti di giunta per tacitare lamentele. Poche soddisfazioni e molti disgusti.
Il comportamento del sindaco sconcerta perché arriva in contemporanea con i voti unanimi che il Consiglio comunale al completo ha espresso a sostegno delle lotte dei comitati civici contro l’ipotesi di costruire un nuovo inceneritore al Villaggio Ambrosiano e per l’interramento della Rho-Monza. Due atti politici importanti che fanno onore alla amministrazione da lui guidata, che sembrano però averlo più contrariato che soddisfatto. Mercoledì scorso in aula, infatti, ha dato l’impressione di averli dovuti subire.
Forse ha ragione Massetti quando osserva: “A lui danno fastidio i partiti, l’attività politica e il funzionamento della Democrazia”. Alparone, infatti, è un populista di scuola berlusconiana, che mal sopporta e disprezza le mediazioni, cioè l’essenza della politica, perché non la capisce. Vorrebbe liberarsene, ma non può farlo. Ed è questo il vero problema che sta alla base della continua guerra tra sindaco e partiti da lui sprezzantemente definiti rappresentanti della "vecchia politica". Un conflitto, come si vede, tutto ideologico da cui non può venire niente di buono per la città. Perché l'antipolitica è la peggiore e più perniciosa delle ideologie.
2 commenti:
Vedrai che il tuo partito ti ripagherà appena possibile per tutti questi sforzi, regalandoti una poltrona. Speriamo poi che non sarai più costretto a scrivere menzogne e falsità.
caro anonimo, il mio partito non ha poltrone da regalare a nessuno, al contrario del tuo che invece ne ha tante e le regala a figli e figliocci come tutti possono vedere.
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