sabato 29 maggio 2010

Rifiuti: bugie, demagogia e accuse infondate non pagheranno

Nei prossimi due anni bisogna incrementare la capacità degli impianti di termovalorizzazione in provincia di Milano per almeno 400mila tonnellate di rifiuti all'anno. Altrimenti non sapremo dove mettere i sacchi della spazzatura e ci troveremo nel pieno dell'emergenza rifiuti, come successo a Napoli. Per affrontare questo problema il PD ha preso una posizione molto criticata. "Un nuovo impianto in provincia di Milano è indispensabile. Però credo si possano trovare altre soluzioni rispetto alle ipotesi di nuove costruzioni nel Parco Sud di Milano – ha detto Penati -. Bisognerebbe piuttosto puntare alla sostituzione del piccolo impianto dismesso di Sesto San Giovanni (nella foto) con uno moderno che, oltre a produrre energia elettrica, recuperi il calore per il teleriscaldamento”. Sono queste posizioni del Centro Sinistra a livello regionale ad avere scatenato nei giorni scorsi le polemiche alimentate anche a Paderno Dugnano dagli ambientalisti e soprattutto dal Movimento 5 Stelle che sta cercando spazio politico, come anche fa l’IDV, a spese soprattutto del Partito Democratico. L’accusa lanciata dai grillini al PD è di “incoerenza” perché, essi dicono, chi è contro un inceneritore al Villaggio Ambrosiano, non può sostenere la costruzione di un inceneritore a Sesto San Giovanni o altrove. E’ questa una posizione molto facile e apparentemente lineare, basata però su ragionamenti capziosi e affermazioni apodittiche.

Dire no all’inceneritore del Villaggio Ambrosiano è obbligatorio non a caso destra e sinistra cittadina si sono unite nel rifiuto. Sarebbe, infatti, un impianto del tutto nuovo, destinato a smaltire rifiuti speciali e ospedalieri, solo in minima parte prodotti sul territorio, in un’area urbana già molto inquinata che avrebbe invece bisogno di venire risanata. Inoltre l’impianto in questione si aggiungerebbe a quello esistente ad Incirano che la proprietà non sembra intenzionata a chiudere e due inceneritori in città sono oggettivamente troppi. L’impianto che si vorrebbe localizzare a Sesto San Giovanni per smaltire i rifiuti solidi urbani milanesi sarebbe al contrario l’ampliamento di un inceneritore esistente che è diverso da quello in progetto al Villaggio Ambrosiano, sia per l’impatto dei materiali trattati che per l’aspetto logistico e gestionale. Metterli sullo stesso piano e in contrapposizione per lucrare consensi politici senza affrontare i problemi è dunque scorretto e strumentale, oltre che politicamente perdente nel medio periodo.
La polemica nei confronti del PD si nutre di affermazioni apodittiche perché si basa sull’opinione che “basterebbe fare la raccolta differenziata per eliminare gli inceneritori”. Un’affermazione priva di senso prima ancora che falsa. L’inceneritore purtroppo è parte integrante ed attualmente ineliminabile del ciclo dei rifiuti, anche del più perfetto, per smaltire la frazione residua a valle del riciclo. Ogni tecnico onesto e competente lo sa bene e la necessità di prevedere l’incenerimento di questo residuo è dimostrata dal fatto che una città “virtuosa” come Berlino, che raggiunge la quota stratosferica del 75% di raccolta differenziata (Paderno che è considerata riciclona arriva al 50% circa), ha appena ordinato a Impregilo un nuovo inceneritore per rifiuti urbani da 100milioni di euro.
Il problema per il PD è che spiegare bene alla gente cose complicate come il ciclo dei rifiuti è difficile e non si può fare con le battute ad effetto, mentre dire “Inceneritore no, raccolta differenziata sì” è uno slogan a portata di qualunque politico improvvisato e disonesto.
Cosa può fare dunque il Centro Sinistra per chiarire in modo efficace la sua posizione e raccogliere consenso attorno alla sua proposta? Una strada potrebbe essere ad esempio condizionare il proprio appoggio alla soluzione sestese in base a questo accordo: il Comune di Milano si impegna in cinque anni a diminuire la propria produzione di rifiuti urbani ed aumentare quella della raccolta differenziata in misura pari o superiore alla quantità conferita all’inceneritore di Sesto San Giovanni e ripaga la città vicina in termini economici o in cambio di servizi equivalenti. Questa è una soluzione politica che la gente potrebbe capire ed apprezzare.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sconvolto, dall'ignoranza e arroganza della classe politica.
Anzichè pensare agli affari personali e ai propri tornaconti, consiglio ai politici, o di levarsi dai piedi, o di cominciare a informarsi: gli inceneritori uccidono. E le alternative ci sono. Basta documentarsi. Certo così non ci sarebbe da "mangiare" sui 100 milioni teoricamente necessari per il nuovo inceneritore, giusto? Voi partiti siete roba vecchia, superata, e di danni ne avete già fatti, anche troppi.
Claudio

Anonimo ha detto...

Mi cita per cortesia dei Nomi di tecnici "ONESTI" che sono favore degli inceneritori e magari le motivazioni tecniche per cui lo sono ?
grazie mille

carlo arcari ha detto...

Claudio, sono sconvolto dall'ignoranza e arroganza tua e di quelli come te. Vi consiglio vivamente di toglierti dai piedi: l'ignoranza uccide. E le alternative ci sono, basta documentarsi. Voi ignoranti siete roba vecchia e superata, e di danni ne avete già fatti, anche troppi.

carlo arcari ha detto...

caro Anonimo, non si può discutere in astratto come vorresti tu. Nessuno sano di mente è per principio a favore o contro gli inceneritori o le automobili. L'inceneritore è uno strumento che ha una funzione, come le automobili, gli aerei, i treni. Dipende da come e perché viene usato. Discutiamo nel merito per favore.

dario sironi ha detto...

Se, come me, foste stati presenti alla riunione (5 maggio 2010)del PD di Sesto San Giovanni, nel quartiere 5 della Città (dove insiste l'attuale malsano inceneritore, peraltro inserito entro il perimetro del Parco della Media Valle del Lambro) vi sareste accorti dell'imbarazzo del Segretario cittadino del PD di Sesto (Mirko Mejetta), che ha dovuto sostenere di fronte ai cittadini l'efficienza dell'attuale impianto, che in base alle sue parole sembrava la "macchina" per l'incenerimento dei rifiuti più "pulita" al Mondo, dato che suo padre (Valentino Mejetta) è il Presidente del CORE che gestisce l'impianto. Oppss! forse c'era un evidente conflitto d'interessi in merito. Oppure avreste dovuto vedere la faccia dello stesso Mirko Mejetta, quando alle domande incalzanti dei presenti, in merito alla futura politica dei rifiuti della Giunta Sestese (variante locale dell'Ulivo) tentennando, doveva sostenere che si punta sull'inceneritore esistente, non avendo Sesto una politica alternativa di "riciclaggio spinto". O ancora quando il Sindaco Oldrini del PD, organizzando in merito un apposito Consiglio Comunale (17 maggio 2010),con tema la gestione dei rifiuti con la presenza di Guido Podestà (Presidente Provincia di Milano, sosteneva che l'attuale inceneritore è la "macchina" per bruciare rifiuti più "pulita" che esista, parole avvalorate dall'intervento sempre del Presidente di CORE (Valentino Mejetta)in cui si decantavano le lodi di efficienza di un impianto che risale agli anni settanta. Lo stesso Sindaco assisteva poi passivo ai ribrotti dell'opposizione che citando esempi come Monza o Vercelli, Cusano Milanino, si dimostrava favorevole alla dismissione dell'attuale inceneritore ed all'aumento della raccolta differenziata verso cifre nell'ordine del 65-75% come già si prospetta per i prossimi anni nei comuni sopra citati. Se a ciò si aggiunge il buon Penati, favorevole ad insediare sul territorio di Sesto San Giovanni, un nuovo "termovalorizzatore" in grado di incenerire rifiuti pari a 7/8 volte quello attualmente presente, mi sembra che sta succedendo un "gran ribaltone". Il Centrosinistra, storicamente legato a problematiche sociali, quali in verde, il paesaggio, ecc. a furia di elucubrazioni folli e ragionamenti tesi solamente a proteggere un sistema ormai morente, quello della CASTA, sostiene opzioni tipiche del Centrodestra. E viceversa il Centrodestra, a volte, sembra il Centrosinistra. INSOMMA TUTTI UNITI, PRONTI A SCAMBIARSI I RUOLI PUR DI SALVARE LA POLTRONA! Mentre noi si "muore consapevoli" di asma, enfisema, mesotelioma, ecc......
Gli inceneritori o termovalorizzatori che dir si voglia, possono essere completamente eliminati, o comunque ridotti, con un ricilaggio spinto e consapevole dei rifiuti! Non incrementati come si sta facendo, in maniera folle, in Lombardia. Volere nuovi inceneritori fa comodo solamente ai privati, che agevolati dalla legislazione delirante dei contributi CIP6, fanno dell'incenerimento, della distruzione dei rifiuti, un vero e proprio lucro. Il riciclaggio dei rifiuti, oltre a ridurre l'inquinamento, evitando di distruggere sostanze che sono già costate dal punto di vista energetico e di inquinamento per produrle, dà nuove risorse e sopratutto nuovi posti di lavoro.

Anonimo ha detto...

Vi voglio dare un aiutino, la "telefonata a casa": cercate "Vedelago", "Rifiuti Zero", Paul Connet, Patrizia Gentilini.
Ogni 1000kg di monnezza, 300kg di ceneri solide, tossiche, le più pericolose, che vengono spedite a discariche "speciali", spesso in mano am paramafiosi, che le spargono sui terreni che poi producono "cibo". Il 30% di scarti pericolosissimi e senza sufficienti controlli. Vedelago ha superato il 90% di riciclaggio, e il 10% non riciclato è materiale inerte. E la dicitura "termovalorizzatore" è stata sbeffeggiata e vietata dall'Europa: con il riciclaggio il guadagno globale di energia è pari a 5 volte quella dell'incenerimento. Il tempo degli inciuci è finito, i cittadini si riprenderanno la politica, con l'informazione
Claudio

carlo arcari ha detto...

Vedelago ha 15mila abitanti, non vorrai paragonarla a una metropoli di 1,3 milioni di abitanti spero?
Ps: Sesto S. Giovanni ha più di 81 mila abitanti e nel 2009 ha riciclato il 46,6% dei suoi rifiuti. Como che ne ha 84mila non arriva al 40%.

carlo arcari ha detto...

Dario, io sono d'accordo con te che si deve aumentare la quota di raccolta differenziata, a Milano, come ovunque. Infatti propongo che a fronte dell'ampliamento della capacità di inceneritori esistenti, come quello di Sesto, per far fronte a un'emergenza rifiuti che si sta profilando, Milano debba investire e prendere impegni per aumentare in 5 anni la sua RD in quantità pari o superiore a quella che sarà conferita all'inceneritore. Così si può risolvere un problema contingente e nello stesso tempo migliorare decisamente il bilancio Riciclo/Smaltimento.

Salvo Mandara ha detto...

Quello che succede a Vedelago e' facilmente riproducibile anche in megalopoli da milioni di abitanti. Basta avere la volonta' politica di farlo. Ovviamente la politica convenzionale inciuciona del PDL e PD-L dovra' rinunciare a questa voce del bilancio per l'arricchimento personale di pochi a favore del miglioramento della vita di molti.

Anonimo ha detto...

Carlo, in America son quasi 2 decenni che non costruiscono inceneritori... e San Francisco (e non Sesto san Giovanni) ha raggiunto quota 75% di differenziata: contro il 30% di scarti tossici dell'inceneritore, non c'è neanche partita. Il problema è: perchè gli amministratori non creano nuovo impiego migliorando la salute dei cittadini, imponendo il porta a porta "puntuale"? Perchè altrimenti non metterebbero in tasca mazzette e Cip6. Tutto qui.
Claudio

carlo arcari ha detto...

caro Salvo che invidia mi fanno le tue certezze. La realtà è che in Italia non esiste una città con una popolazione superiore ai 50mila abitanti che raggiunge i risultati di Vedelago. Tutti mafiosi e delinquenti? E la città di Berlino che ordina a Impregilo un nuovo inceneritore da 40mila ton/h è caduta nelle mani della n'drangheta?

carlo arcari ha detto...

San Francisco è un caso virtuoso. ma non è l'unico al mondo. Anche Berlino arriva al 70%. Sono esempi da seguire. Sono d'accordo, si può fare e si deve fare. Nel frattempo che facciamo? Nel frattempo Frisco e Berlino che hanno fatto? Non credo ci siano riusciti in un giorno?

carlo arcari ha detto...

Per completezza, S.Francisco ha quasi la metà degli abitanti e dei pendolari di Milano.

Anonimo ha detto...

...togli i contributi dei Cip6 agli inceneritori, e vedrai che con quei soldi metti in piedi in un baleno una marea di centri di riciclo, aumentando smisuratamente l'occupazione e facendo avanzare persino soldi per il comune. Gli inceneritori son serviti solo a ingrassare pochi personaggi. E poi, non puoi contare i pendolari: la monnezza mica la portano al lavoro, dai... :-) Guarda, sarebbe sufficiente togliere il Cip6, e non ci sarebbe più nessun "Impregilo" (ben oltre che in odore di n'drangheta: a tal proposito ti consiglio di leggere "Santa Mafia") a costruire o commissionare.
Tutto ciò senza dimenticare che le risorse del Pianete NON sono infinite, e che gli scarti degli inceneritori sono dannosissimi (e il nucleare? anche lì a favore?), così come i fumi che emettono durante la combustione: ci sono molti studi di professionisti (non in busta paga alle lobbies) che hanno documentato l'aumento di tumori e altri mali correlati ad essi. E' solo una questione di informazione corretta, che generalemtne in "politica" non passa, per scopi economico-politici. E' tempo che la gente sappia e valuti da sè...

Dr. Arch. Fabrizio Allegro ha detto...

Buon giorno Arcari e lettori,
colgo l'occasione per indirizzarvi ad un sito, divulgativo, in cui potrete facilmente aprire un documento che spiega cosa si può fare per gestire diversamente i rifiuti.

Ma questo solo per farvi delle opinioni consapevoli.

Perchè pensare ad un divero sistema di gestione del trattamento dei rifiuti ?
Perchè si può anche in questo ambito pensare che alternative ci sono, e non si possa più ignorarle, altrimenti ignoranti eterni resteremmo ...

Se queste tecnologie "nuove" ci permettono, all'alba del 2010, di trattare il rifiuto, che nulla ha di naturale (altrimenti si decomporrebbe da solo), ma che è prodotto dal "deus ex machina" che pensa di governarlo all'infinito, che si sperimentino !

Vedelago è un "paesino", bene lo sono anche Paderno o Cinisello o Cormano, ed ognuno di essi potrebbe avere un piccolo impianto di Trattamento Meccanico per riciclare la frazione/rifiuto ben oltre il 90%.

La logica dello sbattersene di quello che verrà, non mi appartiene, è l'estrema egoistica visione di un uomo piccolo che pensa a Napoli e immagina "'monnezza", e giustifica l'incenerimento con lo spauracchio de "la 'monnezza in piazza Duomo come a Napoli".

Credo fermamente che oggi si possa provare anche a costruire un impianto "nuovo", intelligente, che non sia solo sperimentale, quindi che venga in aiuto, che concorra al fabbisogno di trattamento che la città di Milano presenta (che oggi differenzia solo al 30%).
Purtroppo (?) per conformazione geografica sembra debba essere solo la Provincia di Milano a dover trattare i rifiuti della Metropoli ...
Mi verrebbe da dire: "che ognuno tratti i rifiuti propri" oppure, che tutti adottino tecniche sostenibili che non producano danni(Incremento della raccolta differenziata) !?

Credo si debba responsabilizzare, anche il legislatore, verso diverse pratiche perchè non c'è solo un sistema per gestire questi rifiuti.

L'esempio di Arcari sul tema della metropoli come maggiore ostacolo al trattamento dei rifiuto, credo sia solo uno degli ostacoli.
La vita è piena di ostacoli, bisogna provare anche a saltarli qualche volta...
Olè

Arch. Fabrizio Allegro

http://www.gestionecorrettarifiuti.it/

Anonimo ha detto...

San Francisco 800.000 abitanti, Milano 1,3 milioni.

Novara ha raggiunto il 70% di differenziata, con poco più di 100.000 abitanti (179.000 considerando il "conglomerato urbano)

Gli esempi ci sono: ci mancano i politici per portare avanti questi progetti e salvare la salute dei cittadini.

Anonimo ha detto...

Sig. Arcari lei non è molto informato...
Novara 100.000 73 % (vado a memoria)di differenziata.
Capannori (LU) 50.000 abitanti oltre 75 % di differenziata , 40 nuovi posti di lavoro e 16 % di risparmio nella gestione dei rifiuti....

Inoltre in tutti i centri abitati in cui esiste nelle vicinanze un inceneritore non si arriva mai oltre al 50% di differenziata perchè la plastica ed altri materiali bruciano molto bene e servono a giustificare l'esistenza del cancrovalorizzatore....

Non difenda il partito a spada tratta per cortesia , valuti oggettivamente gli studi e le denunce delle associazioni dei medici.....

Salvo Mandara ha detto...

Carlo, ci vuole un po di tempo per arrivare ad un'industria che fin dalla progettazione pensi a prodotti a impatto zero. Ma questo e' quello che serve per arrivare dal 70% al 100%. Ma per andare dallo scandaloso 25% di alcuni comuni al 70-80% basta organizzare la raccolta differenziata porta a porta (da non confondere con la spazzatura vespiana) e ci vuole qualche settimana. Ci vuole solo la volonta di farlo. Io ti scrivo da Vigevano. Sai perche' in provincia di Pavia la Raccolta differenziata e' solo al 25%? Forse perche' se non si manda sufficiente monnezza all'inceneritore di Parona qualcuno si arrabbia e il comune deve pagare delle penali? Tu ti chiedi se tutti i comuni sopra i 50000 abitanti italiani sono tutti mafiosi. Beh, la risposta dipende dalla percentuale di mafiosi per potersi fregiare del titolo? Non e' detto che la risposta alla tua domanda sia no!

Anonimo ha detto...

una "piccola" precisazione.....
il Comune di Vedelago ha circa 15.000 come dice lei...

Il bacino di utenza del centro rifiuti di Vedelago e di 1.150.000 persone perchè serve molti comuni.

http://www.centroriciclo.com/azienda.php

provi a leggere bene , dubito che ne avrà voglia.

carlo arcari ha detto...

Ps: interessante il sito dell'impianto della virtuosa Vedelago. Alla catena di "smontaggio" dei rifiuti fotografata nel sito si vedono al lavoro solo africani. Neanche un "bianco" a manipolare l'immondizia. Chissà perché?

carlo arcari ha detto...

Ragazzi, va bene Novara e Capannori, e poi quanti ancora con più 100mila abitanti? La verità è che l'Italia non è la Germania e nemmeno la California. Nessuno ha detto che non si può fare un impianto meccanico come quello che dici tu, caro Allegro (a proposito Milano è al 36% non al 30%). Ma non certo in pochi mesi come dice Salvo, almeno non in una città come Milano. Si sperimentino le tecnologie nuove, dici. Bene, chi dice di no, ma non si può presentare un impiantino da 35 tonnellate al giorno (questo producono caro Anonimo i tuoi 1,5 milioni di utenti?) di capacità di trattamento come quello di Vedelago, come fosse l'alternativa a un inceneritore da 40 tonnellate l'ora.
Insomma, voi cari amici, giocate con i numeri, ma non proponete niente di concreto per il caso in questione, da cui è partita la discussione: l'affare Milano-Sesto. Io mi sono sporcato le mani con una proposta, non è vero caro Allegro? Voi, tu per primo, al posto di discuterla nel merito, solo affermazioni e numeri. Bravi.
Detto questo però vorrei togliermi di dosso la parte che mi avete affibbiato, di difensore degli inceneritori, perché non è corretto. Io sostengo che l'opzione zero smaltimento anche in un ciclo di trattamento virtuoso come quello berlinese non esiste al momento. Che ci si debba tendere sono d'accordo, ma non ci si può arrivare partendo da questi rapporti di forza tra destra e sinistra in Lombardia, in Provincia di Milano e a Milano. Soprattutto non ci si può arrivare senza e contro il PD. Anche quando sbaglia, perché è l'unico partito al quale chiunque di noi si può iscrivere e candidare alla carica di segretario, se ha idee, proposte e capacità di convincere.

Anonimo ha detto...

Fantastico ,
sig. Arcari prima scrive di entrare nel merito delle cose ,appena le vengono citate fonti e alternative le obietta che ci lavorano solo "Negri".... bel modo di ragionare , è grazie a ragionamenti di persone come lei che non voterò mai più PD.

saluti

carlo arcari ha detto...

fantastico, la foto è lì da vedere. O tu sei daltonico?

Anonimo ha detto...

evidentemente a Vedelago oltre a essere virtuosi del riciclaggio rifiuti sono anche molto democratici e danno lavoro alle minoranze. Se pubblicano la foto vuol dire che sono tutti in regola e quindi il permesso di soggiorno è meritato sopratutto per fare un lavoro che probabilemente gli italiani non vogliono fare.
Citizen

Dr. Arch. Fabrizio Allegro ha detto...

Caro Arcari,
non vorrai mica farmi lavorare ancora per la società ...
Insomma, non ambisco alla Calderina d'oro, tanomeno all'
Ambrogino, e poi sono troppo giovane, ho quasi 40 anni !

Non ho "dato i numeri" come altri e non so se esistono anche altre "tecniche" oltre il TMB di Vedelago, ma di certo buone pratiche si, e personalmente ci adoperiamo differenziando l'impossibile, ma devo anche dirti che a Milano, dove presto consulenza per una società di progettazione, si jetta tutto nello stesso cestino, perchè qui, soprattutto negli uffici, non esiste differenziazione di alcun rifiuto.
Ma non è un problema della conduzione della raccolta, è proprio assente il punto di recapito, è assente il cassonetto del vetro, della carta, dell'umido (A Milano 'sta schifezza dell'umido ... non esiste e nonostante sia l'unico prodotto che si potrebbe facilmente trasfomare in compost).

Questo è un altro tema ?
Se non si inducono, anche minimamente, e qui entrano in campo le politiche e/o i politici, i comportamenti virtuosi, allora che paghino i sudditi della Provincia !?
Non mi addentro, e non mi interessa farlo, nelle posizioni di partito, ma certo è che alcune delle persone che hanno scritto commenti a questo post si sentono lontane dalla INSOSTENIBILITA'.
Questo segnale va colto, non discusso, altrimenti si fa muro contro muro tra idee o ideologie.

Puntualizzo unicamente sulla necessità, come peraltro da te affermato e condivisibile, che Milano e non solo, si adoperi/no per arrivare al 50% o al 60% di raccolta differenziata, come le città in cui chiedono di "potenziare" un inceneritore, ed entro il 2015 !?
Sarebbe già questo un serio impegno, anzichè chiedere ai comuni contermini di farsi carico dell'eccesso di immondizia che produce Milano.
Un buon segno, e nel mentre diamo fuoco a molta meno materia, oppure la spediamo a Berlino.
Sono le idee vecchie che non stanno più bene alle persone di buon senso.

Domani vi invio una mail di un lampione che produce energia elettrica "digerendo" la frazione umida.
Così vediamo come si può produrre energia elettrica con la raccolta differenziata sotto casa !
Ognuno potrebbe alimentare i propri lampioni con l'umido.
Ti chiedo di pubblicarne l'immagine, se ti va.

Buona serata.
Fabrizio Allegro

carlo arcari ha detto...

"a Milano, dove presto consulenza per una società di progettazione, si jetta tutto nello stesso cestino, perchè qui, soprattutto negli uffici, non esiste differenziazione di alcun rifiuto". Fabrizio, ma cosa dici? Neghi che a Milano si fa la RD? Forse non si fa nel tuo ufficio, ma guarda che l'anno scorso in città si sono raccolte 88mila t. di carta, 62mila di vetro, 30mila di plastica e lattine, e altre frazioni per un totale di 265mila t. Smettiamola di fare battute e di presentare progetti vecchi come nuovi tanto per far scena. La storia del lampione è divertente, ma è dell'anno scorso, aggiorniamoci. Ma poi non è con queste cose che si cambia la società italiana. E tu lo sai benissimo.

Anonimo ha detto...

Non so da dove lei prenda le informazioni ma anch'io faccio il consulente presso grandi aziende e le confermo che a Milano, salvo qualche caso isolato, negli uffici la differenziata non è attiva nè tantomeno richiesta. Si butta tutto nello stesso bidone (a volte anche i toner), e se per iniziativa personale si fa un sacchetto diversificato questo finisce poi nel cassonetto, perchè le aziende non sono nemmeno obbligate a tenere bidoni di diverso colore e il camion di raccolta è sempre lo stesso. Stessa scena alla FieraMilano, ho visto con i miei occhi personale degli stand (stranieri e italiani) buttare legno,plastica e carta in buste separate ma poi passa un camion che trita tutto assieme davanti agli occhi sbalorditi della gente (bell'esempio per l'Expo).
Citizen

carlo arcari ha detto...

Ragazzi, che senso ha discutere in questo modo? Voi prendendete il comportamento privato di alcuni soggetti che voi conoscete e ne fate discendere da questo che a Milano non si fa RD? E mi chiedete da dove prendo i dati sulla raccolta differenziata milanese che sono diffusi ogni anno da Conai, Legambiente, ecc, e pubblicati su tutti i giornali? Se questa e la vostra competenza in materia a che vale discutere? Ci rinuncio. Addio

Anonimo ha detto...

La mia voleva essere solo una testimonianza di quello che si vede effettivamente con i propri occhi in varie situazioni e contesti. Ho abitato a Milano, i miei abitano a Milano, lavoro a Milano (in moltissime aziende medio-grandi). La statistica ha sempre un valore relativo perchè è data dal mix di valori altissimi e altri pari allo zero. Non nascondiamoci dietro al dito: a Milano si può fare molto, molto, molto di più con poco sopratutto nelle aziende. Per il privato qualcosa esiste, non dappertutto, ma non lo nego. Saluti

Anonimo ha detto...

Ho seguito con molto interesse il dibattito sul tema dei rifiuti. Come cittadino NON esperto mi sento un pò confuso....Secondo me quello che manca maggiormente è una informazione corretta e completa sulle varie tecniche, pro e contro (non credo che esistano tecniche a impatto zero), costi, benefici ecc. Un'altra cosa importante è l'educazione, i temi di cui avete discusso sono importanti ma quanto sono "sentiti" dalla gente e soprattutto quanti sono disposti a cambiare comportamenti? Come ho già avuto modo di dire su un'altro blog, è giusto porsi delle mete ma bisogna anche gestire l'oggi. Se anche fosse possibile fare scomparire di colpo tutti i "vecchi" partiti per sostituirli con....non ho capito cosa, dopo un pò saremmo punto e a capo. Se è vero che certe scelte sono vecchie e se ne possono fare altre, non mi sembra giusto "sputare nel piatto dove stiamo ancora mangiando". E' come per il discorso "Energia". Chi non vorrebbe energia pulita e a basso costo ? Però bisogna essere realisti, o iniziamo a consumare meno tutti ( ma chi è disposto a rinunciare al forno, al frigo o al condizionatore) altrimenti sono solo belle speranze. Faccio solo un esempio, ho scoperto che per produrre un pannello foto-voltaico occorre più energia di quella che il pannello produrrà in tutta la sua vita....ma tanto i pannelli li producono in Cina quindi non è un problema nostro ??!!
Saluti.
Gianfranco Pessina

giorgio r. ha detto...

Nei prossimi due anni bisogna incrementare la capacità degli impianti di termovalorizzazione in provincia di Milano per almeno 400mila tonnellate di rifiuti all'anno. Altrimenti non sapremo dove mettere i sacchi della spazzatura”
@Carlo innanzi tutto mi piacerebbe che anche tu chiamassi le cose con il loro nome “Inceneritori” perché questo sono , se poi qualcuno utilizza l’energia prodotta per produrre energia o termoriscaldare non cambia il prodotto, inceneritore è e inceneritore rimane. In secondo luogo a quanto ammonta la raccolta differenziata in provincia di Milano? al 30%?, ebbene se solamente aumenteremmo la raccolta differenziata portandola ad esempio al 70% le 400mila tonnellate di rifiuti si ridurrebbero di almeno la metà, e credo che sia già un passo avanti e magari un ampliamento in meno. Bisogna inoltre considerare che 400mila tonnellate di rifiuti inceneriti oltre che andare in fumo, con tutti i problemi relativi , producono circo 130 tonnellate di rifiuti speciali da smaltire in discariche speciali , mentre il rifiuto differenziato per la parte riciclabile produce nuovamente ricchezza.
Per quanto riguarda la tua proposta , non è pagando i comuni interessati che si risolve il problema dell’inquinamento, cosi facendo credi che Milano sia interessato a ridurre i rifiuti prodotti o preferisca continuare a pagare per smaltirli?
Ritengo sbagliatissimo il concetto che negli ultimi anni va via via diffondendosi che io pago e quindi posso inquinare, come ben sai in questo periodo a Paderno Dugnano circola uno slogan “La salute non ha prezzo” ed è su questo che la politica deve iniziare a ragionare.
Non dobbiamo più impiegare risorse per costruire o ampliare inceneritori, ma dobbiamo investire e finanziare, una produzione del prodotto e dei suoi imballi che preveda il loro completo riciclo, una totale raccolta differenziata, uno sviluppo di nuove tecnologie di riciclo (Vedelago), perché se no continueremo a bruciare, ad inquinare ed a morire.
Questo stesso ragionamento bisogna però che la politica lo affronti anche per atri settori come ad esempio l’energia e i trasporti.
Non possiamo permettere che dopo decenni , mentre altri paesi si orientano verso la produzione di energia pulita, in Italia si investi sul nucleare per soddisfare il nostro bisogno energetico, così non facciamo altro che affossare lo sviluppo delle energia alternative a favore di un’energia, si potente, ma alquanto pericolosa e che produce rifiuti radioattivi che durano in eterno e altamente dannosi per la salute umana.
Stesso discorso vale per i trasporti sino a quando continueremo a pensare la viabilità solamente su gomma , senza pensare ed investire minimamente su collegamenti su rotaia, continueremo ad inquinare ed ad ammalare oltre noi stessi anche questo pianeta.
È ora che si affronti subito i problemi senza rincorrere il fattore contingenza perché se no non andremo da nessuna parte.

carlo arcari ha detto...

Per favore, Giorgio, non mettermi in bocca cose che non ho detto e non fare anche tu la caricatura delle mie proposte a fini polemici. Io ho scritto: "Una strada potrebbe essere ad esempio condizionare il proprio appoggio alla soluzione sestese in base a questo accordo: il Comune di Milano si impegna in cinque anni a diminuire la propria produzione di rifiuti urbani ed aumentare quella della raccolta differenziata in misura pari o superiore alla quantità conferita all’inceneritore di Sesto San Giovanni e ripaga la città vicina in termini economici o in cambio di servizi equivalenti." Ridurla come fai tu al semplice pagamento di una tariffa è scorretto e ingiusto nei miei confronti. Sottorscivere un piano per aumentare la quota di raccolta differenziata in misura pari o superiore a quella conferita" questo si deve chiedere a Milano per accettare i suoi rifiuti in emergenza, secondo me. E' diverso, mi pare. Perché questo non va, secondo te?

giorgio r. ha detto...

Si questo non va secondo me , xchè, come ho scritto, prima ci si deve attivare per avere una raccolta differenziata capillare ed efficiente, per una produzione che preveda il riciclo completo del prodotto e per una ricerca x lo smaltimento non inquinante dei rifiuti. Continuando a rincorrere l’emergenza non risolveremo mai il problema, se come dici tu ampliamo l’inceneritore di Sesto ma lo condizioniamo ad una riduzione dei rifiuti di Milano e questo davvero si verificherebbe, cosa che credo alquanto utopistica, x quello che ho scritto che il tutto si ridurrebbe ad una semplice tariffa, cosa ne facciamo dell’inceneritore tra 5 anni? Lo demoliamo o magari gli facciamo bruciare rifiuti provenienti da altre parti dell’Italia.

carlo arcari ha detto...

E' utopistico fare un accordo che impegni subito Milano ad aumentare in modo definito la sua R&D, mentre non lo è stablire per decreto che Milano attui subito "una raccolta differenziata capillare ed efficiente, per una produzione che preveda il riciclo completo del prodotto e per una ricerca x lo smaltimento non inquinante dei rifiuti"? Chi fa il decreto e chi lo attua, la Moratti?

Anonimo ha detto...

Continuo a non capire: potenziamo il trasporto su rotaia e fin qui tutto OK ma non e' che i treni vanno ad aria. Sapete quanto consuma la motrice di un "pendolino"....? La bellezza di 8 Mega-watt.!
Gianfranco

giorgio r. ha detto...

mi sai dire quante autovetture servono per portare le persone di un pendolino e quanta energia usano, oltre che inquinare.