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Non sappiamo che sarà di noi: nell'immediato non potrà capitare nulla di sconvolgente, ma due passi più in là, nessuno sa dire cosa ci riserverà il futuro, per noi, per le nostre famiglie, per i nostri figli. E' chiaro che le esperienze di Eutelia o, a livello padernese, della Lares, della Metalli e della Nardi non ci lasciano tranquilli, anche perchè le premesse teoriche di questa "cessione di ramo d'azienda" sono abbastanza "irrazionali" per come la vedo io, perchè la mia cultura è quella di una induistria manifatturiera e, almeno teoricamente, non vedo come chi svolge solo un "servizio" a supporto di clienti possa farsi carico di tutto il processo legato ad un prodotto che, volenti o nolenti, è in campo, va seguito, corretto e sviluppato. Sarei il primo ad essere felicissimo di vedere smentite le mie preoccupazioni, ma io sono un realista, devo guardare alla realtà - la mia e quella che mi circonda - devo ragionare in base all'esperienza ed ai fatti e, proprio per questo, oggi non ho nessun motivo per essere felice o fiducioso nel futuro.
Questo patrimonio di conoscenza andava tutelato in ben altro modo, ma le istituzioni, come l'assessore De Nicola ha chiaramente lasciato intendere nel suo intervento durante l'audizione dello scorso 12 maggio, non vanno oltre il saper citare il lavoro dei muratori. Per le istituzioni, oltre mattone e frattazzo non esiste altro.
Tornando a noi, il lavoro del nostro (ormai ex, per noi) "country manager" Federico Rigoni è terminato: ci ha ceduti, chiudendo la partita. Ci è riuscito ed adesso che fa? Proprio oggi ha mandato una e-mail dove, candidamente come un puttino, lascia tutto, pianta baracca e burattini e se ne va a cercar fortuna da altri lidi.
Questo è un motivo in più per essere "tranquilli e sereni" sul nostro futuro di neo-consulenti?
Ing. Ferruccio Porati - ex Team Manager di ricerca, NSN Italia - Cinisello Balsamo.
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