giovedì 13 maggio 2010

Cassa in deroga per Lares e la Nardi diventa un'appetibile area dismessa

Ieri è stata firmata in Regione la Cassa integrazione in deroga per i lavoratori della Lares ed avrà decorrenza dal giorno 19 Maggio e durerà fino al 30 Dicembre 2010. In questo modo il centinaio di famiglie di lavoratori coinvolte nel fallimento dell’azienda avranno ancora 7 mesi di ossigeno per trovare o costruire un’altra occasione di lavoro e occupazione a Paderno Dugnano. A seguito del cambio di causale inerente al tipo di Cassa, da “speciale” a “in deroga”, si profila per i tempi della pratica previsti dagli uffici Inps, l’interruzione dell’erogazione di circa 45 giorni.
Problemi anche per la Cassa Integrazione Speciale chiesta per i 24 operai della Nardi, che il “padrone” ha espulso dall’azienda il 25 aprile svuotando il loro reparto durante il week end. Nardi, che aveva agito allo stesso modo quattro anni fa quando aveva liquidato la prima tranche di dipendenti in esubero, ha affermato che la chiusura di Palazzolo è necessaria “per poter mantenere lo stabilimento veneto” che occupa più di 200 operai. “Insomma, il sacrificio di pochi per la salvezza di molti – osservano i sindacati -, ma non si capisce come 24 operai possano salvare il posto di 200”.
E’ evidente che la motivazione è pretestuosa, di conseguenza, visto che la legge permette due anni di CIGS, i lavoratori hanno chiesto un anno in più, anche per dare la possibilità a molti di loro di arrivare all’età pensionabile. Inoltre chiedono che quelli disponibili a trasferirsi possano trovare impiego nello stabilimento veneto. La proprietà risponderà oggi in Confapi. Nel frattempo cominciano a rincorrersi le voci che indicano, ancora una volta, nel valore delle aree industriali dismesse, la vera motivazione dell’operazione. I 24 lavoratori, dicono i malpensanti (che fanno peccato, ma quasi sempre ci indovinano), dovevano venire espulsi perché in questo modo la storico insediamento di Palazzolo che si sviluppa su una superficie di circa 40mila metri quadrati, cessa di avere carattere industriale e l’attività dell'azienda in loco rimane esclusivamente commerciale e direzionale. La parte industriale dello stabilimento era già stata abbandonata due anni fa e oggi, con il definitivo allontanamento della produzione, l’area si presta a diventare oggetto di trasformazione urbanistica. Vedremo se il sindaco di Paderno manterrà la sua promessa e non consentirà, come ha dichiarato molte volte, il cambio di destinazione d’uso di questo tipo di aree. Il futuro PGT della giunta di destra si incaricherà di dimostrarlo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I signori Nardi, ci avevano gia provato due anni orsono, ad eseguire il trucchetto di togliere le attività produttive, per poter riconvertire la loro area in residenza (Visto tra l'altro, che uno dei Nardi, si occupa esclusivamente di una grossa immobiliare, assieme a: udite udite, tale Papaleo!)ma, allora il giochetto era stato stroncato sul nascere dall'allora Sindaco Massetti.

Cosa credete farà adesso questa Giunta?

Occhio al PGT!!!

Per questioni di lavoro,non posso firmarmi, ma tutti possono verificare quanto sopra.