giovedì 15 aprile 2010

Lavoro e giovani: il quartiere Paderno imposta il tema

Positiva la serata di informazione e approfondimento sul tema “Giovani nel mondo del lavoro”, a cura del Quartiere di Paderno in collaborazione con l'Istituto Gadda che si è svolta ieri sera presso il Centro Falcone e Borsellino. Dopo un'introduzione di Federico Rumiati, consulente legale del Foro di Milano, che ha fatto il punto sui diversi contratti di lavoro che, partendo dallo stage gratuito si troveranno davanti i giovani quando entreranno a contatto col mondo del lavoro, ci sono state diverse testimonianze di giovani laureati e non, attualmente occupati, che hanno raccontato il loro percorso di ingresso. Si sono ascoltate storie di successo e molto appetibili perché chiare e lineari, ad altre meno limpide e a tinte più fosche, descritte da due professionisti, da un piccolo imprenditore, da un giovane ragioniere e da un lavoratore autonomo.
I diversi racconti hanno confermato che è dura, molto dura.  Le due storie di successo degli ingegneri, una neolaureata in ingegneria biomedica in procinto di partire per gli Stati Uniti dove è stata assunta da una società del settore, e un ingegnere meccanico, solidamente affermato dopo aver fatto esperienze presso aziende leader mondiali quali la Brembo e la Ferrari, apprivano prevedibili: un ingegnere brillante che sa l'inglese e ha fatto esperienze di studio internazionali non ha mai avuto problemi a trovare occupazione perché sono le aziende che se lo disputano. Le due storie degli avvocati apparivano invece decisamente meno gradevoli: nessuna retribuzione durante il praticantato quasi umiliante, nessuna certezza di assunzione, prospettive di un precariato di lungo periodo, malpagato e ben poco affascinate. Bisogna  saper sognare molto, insomma, per tenere viva la speranza e la fede nella professione.
Più difficile e accidentata ancora la strada del giovane ragioniere che solo dopo tre anni di lavori duri e precari da operaio chimico è riuscito ad approdare finalmente in un ufficio a fare le dichiarazioni dei redditi. L'artigiano infine ha cercato di ricordare che non c'è (per fortuna) solo il lavoro intellettuale come prospettiva da inseguire. L'idraulico o il falegname non sono mestieri ambiti dai giovani, ma garantiscono a chi li sceglie vite dignitose oltre a redditi niente affatto disprezzabili.
Alla fine dei racconti nessuno della ventina di giovani in sala ha fatto domande o chiesto informazioni, ma la serata è comunque da rubricare come utile e positiva. Perché è stata fatta innanzi tutto, perché ha coraggiosamente rotto il ghiaccio su un argomento che dovrebbe essere messo al centro del dibattito cittadino, sia dalle forze politiche e sociali che dall'amministrazione. Importante che lo abbia fatto un Consiglio di Quartiere, in attesa che a muoversi sia la giunta, magari cominciando a realizzare quell'indispensabile lavoro di monitoraggio sul mondo dell’imprenditoria e quindi dell’occupazione, sull’economia e sul benessere della nostra città che da tempo ha promesso di fare.
Ieri sera ai giovani intervenuti alla riunione per avere qualche informazione sul loro futuro nessuno a potuto dire: "a Paderno Dugnano l'offerta di lavoro è questa, il reddito si produce così, il Pil è il seguente e questi sono i settori portanti della economia locale". Perché nessuno ne sa niente e questa ignoranza è inaccettabile.

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