martedì 2 marzo 2010

No inceneritore: domenica il primo presidio. Già raccolte 500 firme

Ieri sera all'Oratorio del Villaggio Ambrosiano si è tenuta la prima riunione organizzativa del Comitato padernese contro l'inceneritore, che ha fatto seguito all’assemblea della scorsa settimana. “Si sono presentati in 40" sottolinea Giovanni Giuranna, uno dei promotori del Comitato che è rimasto sorpreso dall'affluenza di cittadini, sia di Paderno Dugnano che del Villaggio, oltre a quelli venuti dalle città vicine che renderanno subito operativo il collegamento tra i diversi Comitati". E' il segno evidente che molte persone non si accontentano delle chiacchiere o di vaghe promesse (preelettorali), ma vogliono essere certe che l'inceneritore non si farà” afferma Giuranna che probabilmente aveva sottovalutato l’interesse dei padernesi per questa come per altre importanti questioni che riguardano la gestione del territorio.
Le prime decisioni prese sono state: la partecipazione al presidio organizzato dal Comitato di Cormano per domenica 7 marzo presso l'area ex Tonolli e a quello di martedì 9 marzo a Milano in occasione della Conferenza dei servizi. Inoltre è stato deciso di: protocollare in Comune le oltre 500 firme finora raccolte, precisando che si tratta soltanto di una prima tranche cui ne seguiranno altre; chiedere al Sindaco un'assemblea pubblica sul tema inceneritore per informare adeguatamente la città degli ultimi sviluppi della vicenda; informare la cittadinanza attraverso volantini, messaggi di posta elettronica, locandine, passaparola, ecc... perché la maggior parte dei padernesi non sa nulla del rischio inceneritore; creare infine dei gruppi di lavoro per rendere operativo il Comitato nel più breve tempo possibile (logo del Comitato, comunicazione, coordinamento con i Comitati dei Comuni limitrofi, raccolta e protocollo delle firme, forme di collegamento tra quanti hanno sottoscritto la petizione, motivazioni scientifiche e giuridiche per dire no all'inceneritore...).
Insomma la politica, anche a Paderno Dugnano è sempre meno delega e sempre più domanda di partecipazione. Una realtà molto positiva, anche se scomoda per il manovratore", di cui tutti, amministratori e partiti in primo luogo, devono tenere conto.

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