Ferruccio Porati, portavoce del Comitato per l'interramento della Rho-Monza è inquieto. "La polemica velenosa sulle firme delle liste elettorali; i casini delle aziende di telecomunicazioni; il can-can sull'inceneritore. Ce ne sarebbero abbastanza no? In tutto questo susseguirsi di eventi, l'attenzione sul problema della Rho-Monza sembra calare, passare in secondo piano, sotto silenzio. E questo non mi piace..".
Il leader del Comitato che dopo un anno di lotta e di duro lavoro ha messo a punto un progetto di interramento, l'unico oggi sul tavolo dei tecnici di Provincia e Serravalle, non si fida e legge lo spostamento di attenzione che in città si è verificato dal problema Rho-Monza a quello dell'inceneritore, come un serio pericolo.
"E' chiaro che ora sulla nostra città c'è un pressing asfissiante: lo sanno anche i sassi che il nodo fondamentale da sciogliere per il progetto Rho-Monza è Paderno Dugnano: è così fin dal primo giorno e lo sarà fino all'ultimo - afferma -. Adesso c'è il problema dell'inceneritore: gravissimo problema per tutta una serie di cose, comprese le categorie di porcherie pericolose che andrebbero bruciate nel forno e respirate dopo che sono state liberate dal camino. Ma su questa storia dell'inceneritore i padernesi non sono da soli: prima di loro si sono mossi sia altri cittadini, sia altri comuni. L'inceneritore è circondato ed assediato da un pool di sindaci, comitati ed associazioni. E' un assalto intercomunale che non potrà far altro che bene alla causa dei citadini del comitato "NO.I". Già dal primo giorno in cui il problema è esploso c'erano migliaia di occhi che stavano leggendo, capendo, vigilando, contrastando".
Questa osservazione è interessante e significativa e mi consente di inserire un ragionamento sul quale vi invito a riflettere. Porati ha scoperto un fenomeno che chi ha cominciato nel '68 a fare esperienza come me conosce molto bene: la coperta del movimento è corta e se i fronti aperti sono tanti qualcuno inevitabilmente rimane scoperto. Il movimento spontaneo da solo non basta e quando cala il vento e la spinta si ferma prima del traguardo se non c'è il motore della politica, passi avanti non se ne fanno e la sconfitta si profila. E' la politica che ha gli strumenti per trasformare l'insieme delle lotte di un territorio in un "movimento reale" capace di portare a casa il risultato di una partita che non si gioca solo sul tavolo di Paderno Dugnano.
L'errore dei Comitati, delle associazioni e dei gruppi è, oggi come ieri, respingere a priori il rapporto con la politica vista sempre come inquinante della purezza delle intenzioni spassionate di chi pensa davvero di isolare il progetto Rho-Monza dall'inceneritore, il taglio e la privatizzazione dei servizi, dalla vendita ai privati dell'acqua pubblica, il rifiuto di finanziare la metrotramvia da quello di aderire al blocco antismog perché non rileva in questi problemi il filo di una politica che ha invece una sua coerenza e li comprende tutti. Senza la politica la coperta del movimento è sempre corta.
2 commenti:
Ciao Carlo, una considerazione veloce. Quale politica bisognerebbe scegliere? La Politica generale e omnicomprensiva non esiste. Se scegli di farti mettere un cappello non c'è posto per gli altri. Se il Comitato si schiera non credo sia più un comitato, diventa un movimento politico con colore ben preciso. A questo punto cosa fai, affidi il successo dell'obiettivo del comitato puntando sul 49% o sul 51% di possibilità. Ti avvicini all'opposizione che però non ha gli stumenti operativi edecisionali che servono allo scopo del Comitato? Ti affidi alla maggiornza di cui magari non ti fidi ciecamente fino a prova contraria? Non so. Mi sembra un salto nel buio. Credo che a volte servano comunque degli osservatori super partes.
Mssimo Negrisoli
Massimo, chiariamo bene una cosa: io non sono superpartes come non credo lo sia tu. La differenza con te è che io faccio politica e lo dichiaro, e ho dato una lettura delle considerazioni di Porati il quale comincia a rendersi conto che in futuro sarà solo la capacità del CCIR di relazionarsi con la politica a contare e fare la differenza. Da solo il comitato non credo ce la farà mai. Quella contro l'incenceritore, che ti piaccia o meno, è una battaglia in cui la politica ha avuto fin dall'inizio un ruolo, sia a Paderno che nelle città vicine, e a dargli questo ruolo è stato proprio Alparone con i suoi comportamenti. Il problema oggi non è schierarsi, ma fare corentemente la battaglia insieme a quelle forze politiche che sono contro l'inceneritore, sia a Paderno che fuori, contro tutti quelli che invece cercavano da tre mesi di farlo l'inceneritore. Non ci sono riusciti solo perché la cosa di cui loro discutevano in segreto da settembre è venuta fuori casualmente a dicembre. E' molto semplice da capire. Ma te l'ho già detto, non c'è peggior sordo..
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