Domani 8 marzo i lavoratori della Lares sposteranno il loro presidio nomade sotto le mura del Tribunale di Monza dove si deciderà la loro messa in mobilità, mossa che potrebbe rappresentare l'ultimo atto della loro tragedia se la politica non si darà da fare per impedire che il presidio di capacità produttive, competenze tecnologiche, esperienza, socialità e valori umani che è stata ed è ancora la fabbrica padernese, scompaia. Domani è anche la Festa della Donna e l'azienda che ha conquistato negli anni un posto di primo piano nella storia della microelettronica italiana e internazionale, è stata ed è ancora una storia di donne. Pertanto domani i lavoratori della Lares distribuiranno questo volantino per rendere omaggio alle lavoratrici di Paderno e a tutte le donne lavoratrici del mondo. Le prime a venire colpite dalla violenza dei licenziamenti e a subirne le conseguenze, ma le ultime a lasciare il loro posto di lotta.
8 MARZO 2010
Se guardiamo alla condizione delle donne lavoratrici in Italia, appare evidente quanto essa sia distante dagli standard europei. Poco è stato fatto in materia di orari, flessibilità e strutture per poterle permettere di continuare a prendersi cura della famiglia e allo stesso modo di poter continuare a lavorare. Le donne sono state le vittime principali della crisi. Alla Lares la maggior parte dei lavoratori è sempre stata costituita da donne. Insomma,una fabbrica di circuiti, di prodotti tecnologici ma con un anima femminile che ancora resiste, che ancora trova la forza di opporsi alla cancellazione di questa azienda. Un’anima coraggiosa. Come le donne del nostro presidio. Come tutte le donne di ogni presidio.Quest’anno, che è stato duro per tutti noi, per loro lo è stato anche di più. Riuscire a conciliare le esigenze della famiglia e quelle del presidio, loro ci sono riuscite, riuscendo a trovare dentro di sé quella determinatezza che le rende forti laddove un uomo non potrebbe. Soprattutto quando si tratta di difendere la propria famiglia da questa crisi che la minaccia e che si vuole portare via tutta la sicurezza di poterle dare un futuro.
Quando la fabbrica ha chiusi i cancelli, loro non hanno voluto andarsene a casa, si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato la loro lotta, bussando a porte che non si aprivano mai, rimanendo per ore in paziente attesa davanti ai palazzi del potere. Questa è la vera forza delle donne, la loro tenacia, la loro perseveranza che probabilmente saranno anche le uniche armi su cui potranno fare affidamento per spingere il mondo al cambiamento.
Noi vogliamo dedicare questa giornata alle donne che sono state le prime vittime della crisi ma le ultime ad abbandonare la lotta per il posto di lavoro
Le Donne del Comitato lavoratori LARES
1 commento:
aggiungo solo che le donne MP non si sono mai arrese e lo hanno dimostrato rimboccandosi le maniche con le loro creazioni artigianali. Buon 8 marzo!
Posta un commento